Sono stati due i temi all’attenzione dei ministri agricoli europei nel corso della riunione informale che si è tenuta a Schloss Hof, nella bassa Austria (il Paese che ha la presidenza di turno dell'Unione europea) a fine settembre.
Sotto esame, nell’ambito della riforma della PAC, vi è stato il problema del futuro dei sostegni alle aree rurali e alla produzione di qualità nell’Unione europea e in particolare l’efficacia nel tutelare la redditività e nel fornire servizi essenziali in questi settori.
Le due problematiche puntano a tutelare il reddito degli agricoltori delle aree rurali più deboli e a garantire ai consumatori la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari.
Priorità alle aree rurali fragili
«Come Governo italiano - dichiara Alessandra Pesce, sottosegretario alle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, che ha partecipato all’incontro - pensiamo alla possibilità di prevedere un pagamento specifico del primo pilastro della Pac da destinare alle aree rurali più fragili e dove sono maggiori i vincoli ambientali, come nelle zone della Rete Natura 2000, dove l’attività agricola è cruciale. Un sostegno che dovrà essere assicurato anche dalle altre politiche europee per garantire adeguati servizi e sfruttare al meglio le opportunità di sviluppo turistico alla riscoperta dei borghi rurali».
Armonizzare le norme sull’origine
In vista cambiamenti anche sul fronte della tutela della tutela della della qualità e della sicurezza alimentare. «Il consumatore oggi è più consapevole –sottolinea Pesce – e vuole essere informato ma le attuali regole comunitarie non lo consentono sempre. Senza tralasciare l’importanza delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche, che rappresentano la punta di diamante del nostro modello agroalimentare, dobbiamo far capire ai cittadini europei che possono contare su un insieme di regole e di controlli che offrono garanzie superiori a quelli dei principali competitor internazionali. Eppure un modello di questo tipo non è percepito e non può essere comunicato a causa della mancata armonizzazione delle norme sull’indicazione dell’origine delle materie prime».
Questo è per il sottosegretario il nodo fondamentale su cui l’Italia deve insistere.
«La Pac deve tornare al centro dell’attenzione politica, per tutelare il reddito degli agricoltori e soddisfare i bisogni dei cittadini. Occorre compiere scelte coraggiose sulle risorse da assegnare e avviare un deciso processo di semplificazione Solo così sapremo essere all’altezza delle sfide che abbiamo davanti e delle reali esigenze degli agricoltori e della società».