E’ proseguita nella seconda settimana di maggio la flessione dei prezzi della soia quotata nei listini delle Borse Merci nazionali. Il calo dei consumi e le attese di un aumento degli ettari coltivati hanno impresso debolezza alle quotazioni dei semi di soia sia di origine nazionale sia di provenienza estera. Diffusi ribassi, più marcati per soia e girasole, si sono osservati anche per le farine proteiche. Sostanziale tenuta si è invece registrata per i cereali foraggeri, sempre attestati però su valori in forte crescita rispetto alla scorsa annata. Tra i foraggi, la limitata disponibilità di prodotto sul mercato ha impresso dei rialzi all’erba medica, che rafforza così l’aumento su base annua, giunto a toccare i 50 punti percentuali.
Flessioni a doppia cifra per la soia
I prezzi della soia di provenienza estera hanno accusato cali a doppia cifra su tutte le principali piazze di scambio nazionali. A Bologna le quotazioni si sono attestate sui 668-673 €/t (franco arrivo), 12 €/t in meno rispetto alla settimana precedente. Su base annua la variazione si mantiene comunque positiva, pari ad un +17,8%. Complice l’ulteriore calo, torna invece negativo il confronto anno su anno per la soia di origine nazionale (-3,2%). Il segno “meno” continua a prevalere anche nei listini della farina di soia, con i prezzi che si riportano su livelli antecedenti lo scoppio del conflitto russo-ucraino. Particolarmente accentuato il calo alla Granaria di Milano, pari a 30 €/t per tutte le origini quotate nel listino. Anche in questo caso, i prezzi attuali rimangono però più elevati rispetto a dodici mesi fa, con un rialzo medio del +15%.
In discesa anche la farina di girasole
Perde ancora terreno la farina di girasole: a Bologna i prezzi si sono riportati sotto i 400 €/t (390-395 €/t, franco arrivo), per la prima volta dallo scoppio della guerra in Ucraina. Come per la soia, i prezzi rimangono comunque elevati, con un aumento a doppia cifra rispetto a un anno fa (+18,9%). Nuovo segno “meno” anche per la farina di colza, arretrata a Milano di 5 €/t (507-510 €/t, franco arrivo). La crescita su base annua resta ampia, pari ad un +35%.
Erba medica, listini ancora in rialzo
Torna a crescere il prezzo dell’erba medica, in salita a Milano di 10 €/t (309-313 €/t, erba medica disidratata 1° qualità). Cresce ulteriormente il divario rispetto ad un anno fa, che tocca ormai il +50%.
Cereali foraggeri, il grano tenero spinge verso l'alto
In un mercato statico, con pochi scambi conclusi, e con l’attenzione degli operatori ormai rivolta ai nuovi raccolti, i prezzi dei cereali foraggeri hanno registrato pochi movimenti. Stabili i prezzi degli orzi di provenienza comunitaria, invariati a Bologna sui 387-389 €/t (franco arrivo), un livello superiore del 59% rispetto allo scorso anno. Aumento marginale (+2 €/t) per il sorgo, che sale sui 374-377 €/t (franco partenza). Leggermente più accentuato il rincaro del grano tenero (+4 €/t), che sale sui 400-415 €/t (franco arrivo) e si riporta così vicino al picco di 420 €/t che era stato raggiunto a metà marzo.