Grano tenero, scambi al minimo in attesa del nuovo anno
Italia
Le quotazioni non subiscono variazioni di rilievo (lieve debolezza) in presenza di un buon livello di offerta e pressoché assenza di scambi a causa di una domanda che copre solo i volumi di completamento sul prontissimo, demandando ogni decisione su possibili coperture a breve-medio termine al nuovo anno. Se la disponibilità di grani nostrani è adeguata, si registra l’offerta di rimpiazzi Comunitari ed esteri, tenuti in prezzo ma disponibili. Sulle borse Milano cede 1-3 €/t con Bologna invariato: il misto rosso vale un 325-330 arrivo con i grani di forza “tipo Bologna” tra i 370 €/t ed i 390 €/t arrivo molino. Comunitari deboli e “spring” stabili.
Europa
La settimana ha visto una ripresa dei prezzi a ridosso delle festività. Gli aumenti sono però supportati da pochi scambi e sono da riverificare a inizio gennaio quando si chiariranno sia la politica di acquisto dei molini che le prospettive di export Comunitario. A condizionare gli aumenti sia sull’Euronext che sul mercato fisico sono state più per riflesso di quanto accaduto a livello “globale” che per una reale inversione interna del mercato dopo la conferma di superfici di semina 2021 simili al 2020 e stime di scambi intra-UE senza acuti. L’Euronext Marzo a 289 €/t con il 76-11-220 Fob Costanza a 291 €/t ed il Fob Rouen 282 €/t.
Mondo
Le notizie che arrivano dall’Emisfero Sud si infrangono nella stasi dei mercati “natalizi” e nella volontà di consolidare margini a ridosso della fine dell’anno solare. A rivitalizzare i mercati la prospettiva di contingenti all’export Ucraini sul Gen-Mar 2022; il “weather market” sui raccolti Centro Usa e del Sudamerica. I dazi all’export della Russia che restano oltre i 90 $/t. Mercati e prezzi da rivedere alla riapertura delle Borse con il nuovo anno. Prezzi Fob: l’Argentino “pane” a 319 $/t, l’Australiano Soft White a 302 $/t, il Dns Pacifico a 437 $/t, ed il “milling” Russo a 334 $/t.
Grano duro, contesto di notevole incertezza
Italia
In un contesto di massima incertezza tra le stime degli (ampi?) volumi di merce locale già macinata a coprire una domanda che resta latitante, si inserisce il dubbio sulla possibilità di vedere lotti di nazionale prendere la via dell’export extra-Ue. Sulle piazze si è quotato: al Sud, ove la situazione di mercato è più tesa tra maggiori utilizzi e semine, un aumento di 3 €/t; al Centro-Nord tutto si è confermato ai livelli dell’ultima settimana. Ai primi di gennaio la verifica dell’andamento semine e dei consumi/utilizzi a verificare un “supply-demand” Italia ancora in fase di revisione. Il tipo “Fino” vale 540-545 €/t al Nord e 555-560 €/t al Sud.
Europa
Poco o nulla di nuovo sia sul fronte degli scambi interni dei principali paesi produttori che intra-UE ed export sul nord Africa. Al momento la situazione dei consumi resta l’incognita anche in Europa ma i molini dichiarano adeguate coperture fino al nuovo raccolto 2022 che fa positivi progressi. Resta da collocare parte del raccolto francese, mentre per Grecia e Spagna i giochi sembrano quasi fatti. Prezzi del tipo Fino che tengono, attorno ai 540 €/t reso Cif Italia.
Mondo
Alla luce della crescente difficoltà di originare lotti addizionali per l’export dal Messico, la disponibilità a livello internazionale resta concentrata in Canada e marginalmente in Usa ed Europa con la Turchia fuori dai giochi per scelta politica e l’Australia che avrebbe già commercializzato la più parte dell’esportabile. Anche per il duro la revisione “globale” di inizio anno di stock disponibili alla vendita ed utilizzi sarà l’aspetto chiave per capire il proseguo di campagna che comunque è atteso in tensione almeno per un altro semestre stante la domanda, rallentata ma costante, da parte dei paesi del Sud Mediterraneo. Il “grado 2 or better” a 720 $/t Cif Mediterraneo.
Mais, ancora un ritocco verso il basso
Italia
Su Milano la discesa dei prezzi non ha rallentato con ulteriori cali di 2 €/t mentre su Bologna si confermano gli ultimi valori. Le prospettive di mercato interno dipendono dall’evoluzione, alla riapertura post vacanze, del prezzo dei cereali a paglia e dall’aggressività Ucraina; al momento il corso resta sostanzialmente invariato con buon livello di offerta “any origin” sia sul pronto che sul termine. Il mais “con caratteristiche” vale arrivo un 281-285 €/t, con il generico sui 277-280 €/t; Comunitari ed esteri valgono poco più di 290 €/t reso destino.
Europa
Lo scenario di mercato si combina dell’effetto calmierante di un buon raccolto comunitario e degli echi sudamericani potenzialmente rialzisti, senza dimenticare in proiezione l’aspetto semine 2022 condizionate dal prezzo dei fertilizzanti. Scambi che restano vivaci per il prezzo attraente (rispetto al grano) e per la maggiore domanda zootecnica nel periodo invernale; occhi puntati alla concorrenza Ucraina sul terzo trimestre di campagna. Il Fob Bordeaux 248 €/t.
Mondo
Mercato e prezzi che restano sostenuti dalla costante domanda e dalle stime di possibili problemi di siccità in alcune aree del Brasile (Mato Grosso). Le odierne statistiche parlano di una produzione 2021 eccedente di 9 mln/t i consumi; consumi aggiornati rispetto al crescente uso “feed” e bio-energetico. I prezzi sul Cbot negli ultimi giorni sono saliti del 4% dirigendosi verso i massimi assoluti di Maggio-Giugno 2021. Per stimare il mercato dei prossimi mesi sarà determinante seguire l’evoluzione della domanda asiatica e le previsioni di raccolto in Brasile. Prezzi Fob: l’americano a 267 $/t, l’ucraino a 271 $/t, l’argentino 256 $/t il Brasiliano a 269 $/t.
Oleaginose e cereali foraggeri, tregua natalizia
Italia
Cereali Foraggieri: il periodo festivo da tregua a livello dei prezzi che vengono di fatto confermati ai livelli più recenti con gli orzi che quotano arrivo 304 €/t, sorgo a poco meno di 300 €/t (-2 su Milano) e il grano che resta sui 320 €/t. Oleaginose: si riduce ulteriormente lo spread tra la soia nazionale arrivo a quota 605-610 €/t e l’estera ad oltre 54 €/t (più 12-15).
Europa
Cereali foraggieri: orzi sostenuti dalla domanda internazionale mentre sul mercato locale l’esiguo spread con il tenero ne riduce l’interesse dei compratori. Prezzi stagnanti a livello locale, con “premi” in aumento per le consegne ai porti (verso la Cina). Oleaginose: la colza mantiene il supporto della volatilità del prezzo del petrolio ed in generale della domanda di olii vegetali. La colza a 709 €/t resa Rouen; il girasole reso Bordeaux a 620 €/t.
Mondo
Cereali Foraggeri: cala l’offerta Canadese ed i commerciali orientano la domanda sull’Ucraina, Argentina e Australia. Grano condizionato al ribasso dalle “chiusure” fiscali di fine anno; incertezza sulle riaperture 2022 e quote all’export dal Mar Nero. Orzo Fob Ucraina a 295 $/t, l’australiano a 266 $/t; il grano Srw Fob Golfo a 343 $/t e l’ucraino a 316 $/t. Oleaginose: la siccità in Sudamerica pesa più dell’ampia offerta di soia sul breve e trascina al rialzo siam il Cbot che la colza sull’Euronext. Girasole che beneficia della carenza di colza. Prezzi Fob: la soia Usa a 507 $/t, l’Argentina a 522 $/t, la colza canadese a 831 $/t.