La settimana è stata caratterizzata da aumenti dei prezzi dei cereali su molte delle principali piazze di scambio internazionali, dettati dai timori per le condizioni climatiche siccitose negli Stati Uniti, in particolare nella regione del Corn Belt, e in Canada, a cui si sono aggiunte le condizioni di pesante maltempo nel Centro Europa. Nel caso della soia, le quotazioni hanno risentito anche delle tensioni nel comparto degli oli vegetali (palma e colza in particolare). I prezzi della soia estera sono tornati così a salire in molti dei listini rilevati dalle Borse merci nazionali. Tra i cereali foraggeri, si sono registrate le prime quotazioni del nuovo raccolto di grano tenero, in crescita di quasi il 20% rispetto ai prezzi d’esordio della scorsa campagna, mentre una sostanziale stabilità è prevalsa per gli orzi nazionali.
Il meteo fa impennare di nuovo la soia
Si conferma la fase di forte volatilità dei prezzi della soia estera Ogm quotata nei listini nazionali, sempre dettata dalle incertezze legate alle condizioni meteo negli Stati Uniti. Alla Borsa Merci di Bologna i prezzi si sono riportati a ridosso dei 510 €/t (franco arrivo), in rialzo del 3% rispetto alla settimana precedente. Torna a superare il 40% la crescita rispetto alla scorsa annata. Come detto, settimana segnata da forti rincari sulle piazze internazionali. La quotazione spot della soia americana è cresciuta del 6%, portandosi sui 567 $/t (fob US Gulf). Rialzo simile per la soia brasiliana, salita sui 564 $/t (Fob Porto di Paranaguà), e argentina, attestata sui 547 $/t (fob Up River).
Tra i semi oleosi, la situazione rimane tesa per i semi di colza, soprattutto in Canada, dove sono forti le preoccupazioni sul raccolto a causa dell’ondata di calore e della carenza idrica. Le quotazioni spot hanno raggiunto la soglia dei 780 $/t, in rialzo di quasi 100 $/t nell’arco di una settimana. Forte aumento che si è traslato anche nel mercato europeo, dove le quotazioni spot si sono attestate sui 545-550 €/t (+6%, fob Moselle).
Farine col segno meno
Tornando al mercato italiano, tra le farine proteiche, si sono osservati segnali di ribasso per il girasole e, soprattutto, per la colza, complice una maggiore offerta disponibile. La farina di colza ha accusato un calo del 6% circa sia sulla piazza di Bologna che di Milano, scivolando sui 330 €/t (franco arrivo). Il confronto con lo scorso anno rimane comunque positivo, di poco inferiore al +30%. Segno “meno” anche per la farina di girasole, il cui prezzo all’ingrosso si è attestato a Milano sui 265/t (-1,1% su base settimanale).
Grano, partenza sprint
I prezzi d’esordio della nuova campagna del grano tenero foraggero si sono attestati alla Granaria di Milano sui 205-210 €/t (franco arrivo), in crescita del 18% rispetto alla prima quotazione della scorsa annata. Poche variazioni, invece, nei listini dell’orzo nazionale (200-204 €/t alla Borsa Merci di Bologna, franco arrivo), che mantengono così un’ampia crescita rispetto ad un anno fa (+27%).
I prezzi dei cereali e delle materie prime
nella settimana dal 12 al 17 luglio 2021