La prima settimana di maggio ha mostrato un consolidamento dei prezzi dei cereali foraggeri quotati nei listini delle Borse Merci nazionali. Il mercato rimane segnato, da un lato, da consumi zootecnici limitati e, dall’altro, da quantitativi disponibili di prodotto in calo, avvicinandosi ormai la conclusione dell’annata. Le quotazioni rimangono attestate su livelli elevati. La settimana ha messo in evidenza, invece, prezzi in calo nel mercato delle oleaginose, in linea con i ribassi osservati sulle principali piazze estere.
Orzo, si guarda all'estero
Con gli orzi nazionali che diminuiscono di disponibilità e progressivamente diventano non quotati, mentre nei listini delle Borse Merci i prezzi degli orzi esteri hanno registrato dei leggeri rialzi settimanali. A Bologna il rincaro è stato più marcato, pari a 5 €/t, con i valori saliti sui 387-389 €/t (franco arrivo), tornando sui livelli di fine marzo.
Grano tenero fermo sui 400€/t
Poche variazioni anche per il grano tenero foraggero, sempre attestato a ridosso della soglia dei 400 €/t (franco arrivo).
Sorgo, +55% rispetto al 2021
Completa il quadro di stabilità il sorgo, fermo a Bologna sui 372-375 €/t (franco partenza). I prezzi rimangono sostenuti, con incrementi rispetto alla scorsa annata che oscillano tra il +55% del sorgo e il +62% dell’orzo.
La soia imbocca la discesa
Segnali di debolezza nel comparto delle oleaginose. Dopo la sostanziale tenuta delle settimane precedenti, tornano in calo i prezzi della soia, sia di origine nazionale sia di provenienza estera. A Bologna e Milano i prezzi hanno ceduto rispettivamente 10 €/t e 3 €/t, arretrando sui 680-685 €/t e sui 688-697 €/t (franco arrivo). Il calo nei listini nazionali ha fatto seguito alla flessione che ha segnato la settimana sulle piazze estere. Alla Borsa di Chicago i futures sulla soia hanno perso il 3%, scendendo sui 16,55 dollari per bushel (pari a 577 €/t). Calo più marcato si è registrato per la farina di soia proteica, con il prodotto di provenienza estera che a Bologna ha ceduto 30 €/t rispetto a sette giorni prima, scivolando sui 545-547 €/t (franco arrivo) e tornando così su livelli che nel mercato si registravano prima dello scoppio del conflitto russo-ucraino. I prezzi attuali mantengono comunque una crescita di quasi il 20% rispetto ad un anno fa.
In calo anche le farine di colza e girasole
Tra le altre farine proteiche, prosegue il calo per la farina di girasole. A Milano i prezzi hanno perso 10 €/t rispetto all’ultima settimana di aprile, attestandosi sui 426-432 €/t (franco arrivo), un livello più alto del 27% rispetto a un anno fa. Segno “meno” si è rilevato anche per la farina di colza, in calo di 5 €/t a Milano (512-515 €/t) ma ancora più alta di quasi il 40% su base annua.