Frumento tenero
In attesa di conferme sulle reali rese e sulla qualità del raccolto 2017 (le scarse precipitazioni e le elevate temperature potrebbero cambiare le stime di maggio), si percepisce un maggiore interesse da parte dei molini soprattutto per i grani di forza, stante un irrigidimento dell’offerta dalle origini comunitarie e (soprattutto) estere. Poche le novità per i “misti” sempre ben offerti dalle origini comunitarie sia sul pronto che sul secondo semestre 2017. Quotazioni invariate e limitato livello di scambi. I grani “tipo Bologna” quotano un 230 €/t, i “bianchi” attorno ai 195 €/t ed i misti rossi sui 190 €/t; grani comunitari panificabili nel complesso invariati mentre gli esteri “spring” danno segnali di ripresa .
Frumento duro
Le condizioni meteo con elevate temperature preoccupano soprattutto sul versante occidentale con stima di rese/ha in progressivo calo; al Sud si comincia a trebbiare con positivo riscontro produzioni e qualità. La domanda è attenta all’evoluzione del mercato ma non si registrano tensioni stante l’elevato livello di scorte e l’imminenza del nuovo raccolto. In regime di prezzi sul pronto che si confermano “nominali”, in quanto sulle mercuriali si è entrati nella fase del Non Quotato, ai livelli delle ultime settimane, gli operatori non escludono una tendenza rialzista stante una produzione Italia di poco sopra i 4 milioni di tonnellate ed i mercati comunitari più tenuti.
Mais
Settimana senza eventi di rilievo in un contesto di mercato che vede crescente attenzione al clima in Nord Italia. Scambi limitati con domanda che ha esteso le coperture fino a ben oltre il 2018 e offerta che si trova ampia concorrenza in prezzo dalle origini comunitarie e del Mar Nero. I prezzi si confermano sia per il prodotto con caratteristiche che per il “generico” che quotano rispettivamente sui 183 €/t e 180 €/t. Il comunitario vale sempre un 185 €/t e l’estero un 187 €/t (+1).
Cereali foraggeri e oleaginose
Cereali foraggeri: nell’imminenza della trebbiatura dell’orzo il mercato dei zootecnici si ferma sia negli scambi che nelle quotazioni; operatori alla finestra ma il sentimento è di continuità di prezzo senza grossi salti di campagna. L’orzo resta “non quotato” con i teneri 183-190 €/t e sorgo bianco 174 €/t invariati. Oleaginose: a fare mercato la domanda mondiale, le semine USA e la produzione Sud Americana per uno scenario che in prospettiva è più calmo. Il prezzo della soia nazionale regredisce di un 7-8 €/ per un prezzo partenza di 423 €/t mentre l’estera recupera un 2 euro per un arrivo sui 370 €/t.