Settimana segnata da diffusi rialzi nel mercato delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica, con segni “più” sia nel comparto dei cereali foraggeri sia dei prodotti proteici, guidati dalla soia. A pesare sui mercati una minore disponibilità di prodotto, legata ai problemi logistici che hanno rallentato gli arrivi di merce estera. A questo si aggiunge, nel caso dell’orzo, una domanda tonica e, nel caso del comparto della soia, le quotazioni sostenute registrate sui mercati esteri.
L'orzo si rafforza
Diffusi rincari nel comparto dei foraggeri, attribuibili alle carenze logistiche all'interno del mercato europeo. L'orzo nazionale mostra un deciso aumento in tutti i listini nazionali. A Bologna, l'orzo pesante ha guadagnato 5 €/t rispetto alla settimana precedente, con la variazione rispetto al 2022 che si attesta poco al di sotto del -35%.
Grano tenero, incremento di 10 euro/t sul prezzo minimo
Il prezzo del frumento ad uso zootecnico è sostenuto dalla domanda e ha registrato un incremento di 10 €/t sul prezzo minimo e di 7 €/t su quello massimo. Il prezzo attualmente registrato è di 238-250 €/t (franco arrivo), con la variazione su base annua che si attesta su un -35%.
Sorgo, pressioni rialziste
Anche il sorgo subisce pressioni al rialzo, dopo diverse settimane di inattività, con un aumento di 5 €/t rispetto alla settimana precedente (203-208 €/t). Rispetto a dodici mesi fa, il calo è del -40% circa.
Soia, quarta settimana consecutiva all'insù
I prezzi della soia di origine nazionale archiviano un’altra settimana di rialzi - la quarta consecutiva – nel mercato italiano, sostenuti dai rincari delle quotazioni sulle principali piazze di scambio internazionali. Alla Borsa Merci di Bologna l’aumento rispetto alla settimana precedente è stato di 17 €/t e i prezzi hanno raggiunto i 442-447 €/t (franco partenza). Si attenua leggermente il calo rispetto a dodici mesi fa, ora pari a un -27%. A livello globale, continua a pesare sulle quotazioni l’incertezza sui raccolti sudamericani, Brasile in particolare, nonostante l’Usda (il Dipartimento dell’Agricoltura americano) abbia confermato nel suo report di novembre le stime di ottobre (163 milioni di tonnellate per il Brasile, 48 milioni di tonnellate per l’Argentina). Rivista in leggero rialzo (da 111,7 a 112,4 milioni di tonnellate) la produzione degli Stati Uniti.
Farina di soia, nuovi rincari
Il comparto delle farine proteiche è fortemente condizionato dai mercati internazionali, con prezzi ancora in aumento per la farina di soia, che assorbe i rincari delle piazze internazionali. Nella borsa di Chicago, il valore del future della farina di soia è aumentato del 5% rispetto all'inizio del mese, attestandosi sui 450 $/t. La farina di soia proteica ogm a Bologna ha registrato un guadagno di 10 €/t rispetto alla settimana precedente, fissando il prezzo a 563-565 €/t. Rispetto a 12 mesi fa, i prezzi sono leggermente in calo, con una variazione del -4%.
Farina di girasole: scende l'integrale e sale la proteica
In calo la farina di girasole integrale (-5 €/t rispetto la scorsa settimana), mentre continua la sua corsa all’insù la farina di girasole proteica. Per quest’ultima il prezzo a Bologna è di 335-340 €/t, in aumento di 5 €/t rispetto alla settimana precedente. Su base annua, la flessione è del -17% circa.
Farina di colza in risalita
Anche la farina di colza è in aumento, trainata dai rialzi della soia e della colza a livello mondiale. Il prezzo è salito di 5 €/t rispetto alla settimana scorsa, mantenendosi comunque più basso del 20% circa rispetto all'anno precedente.
