Tenero, mais e orzi foraggeri continuano a correre

grano
Mentre il duro è "in letargo", le ultime quotazioni prima della pausa natalizia rinforzano i teneri panificabili e il mais. Bene anche gli orzi foraggeri. Stabile la soia

Grano duro in letargo

Italia grano duro

Nessuna variazione di rilievo sui mercati locali e conferma dei prezzi sui valori della scorsa settimana. Si percepisce tensione per l’origine Italia, ma l’effetto delle alternative comunitarie ed estere al momento compensa ogni possibile rialzo. Semine di grano in progresso al Centro-Sud ma con stima di superfici inferiori allo scorso anno. Scambi senza acuti con buon livello di copertura degli utilizzatori che attendono novità a riguardo della disponibilità e prezzo delle alternative estere prima di procedere ad ulteriori acquisti. Il “Fino” nazionale al Nord vale 325-335 €/t arrivo con i mercantili sui 270-300 €/t e le alternative estere ormai allineate come valori al “Fino”.

Europa grano duro

Settimana che ha visto prezzi leggermente in calo sulle origini Comunitarie a causa della crescente concorrenza del prodotto estero (Canada). A sostegno dei prezzi resta la domanda dall’Italia, ma si registra meno interesse per l’imminente periodo natalizio, con l’incertezza degli utilizzatori (e dei venditori) sull’evoluzione del mercato globale da inizio 2025 a fine campagna in corso. Semine che procedono con andamento climatico generalmente favorevole. In Spagna, classe molitoria “gruppo 1”, si mantiene sui 270 €/t partenza stoccatore in Andalusia, con l’origine Francia che quota il “milling” sui 305-307 €/t resa Fob porto del Mediterraneo.

Mondo grano duro

Si avvicina la chiusura dei laghi canadesi e il mercato si affretta a definire le ultime posizioni prima della pausa invernale e il trasferimento dell’attività di imbarco ai porti oceanici e al Golfo del Messico. La disponibilità di prodotto dal Nordamerica, essenzialmente dal Canada, è ampia e si attende a breve la conferma del rientro dell’offerta turca sul mercato internazionale. Il 2024/25 si preannuncia di transizione sul terzo trimestre di campagna fino alle intenzioni di semina 2025, ma ad oggi prevale una certa pesantezza per offerta prevalente sulla domanda. Attendendo conferma da nuove aste di acquisto dal Nord Africa (o vendita dalla Turchia), il mercato per le prossime settimane è atteso debole il Mar Nero. In attesa di meglio valutare l’offerta turca su destinazioni “globali”, resta come dato l’aggiudicazione tunisina su valori Cif a ridosso dei 330 $/t.

Grano tenero, continua la corsa dei panificabili

Italia Terra e Vita

A ridosso del periodo festivo si confermano le tendenze consolidate nelle ultime settimane con generale stabilità di scambi, disponibilità e quotazioni per i grani superiori e di forza e perdurante tensione per i grani “misti” panificabili e classi merceologiche inferiori, che trovano minore offerta dalla Comunità e scontano sulle origino Mar Nero incertezze climatico/geopolitiche. Semine autunnali che hanno visto la maggior parte delle superfici investite a grani di forza anche per lo “spread” odierno che si conferma sui 60 €/t. Da verificare l’area complessiva Italia 2024.

Scambi nella media con gli utilizzatori che guardano al primo semestre 2025. Il grano “tipo Bologna” vale 320 €/t partenza, con la classe 2 a 280 €/t e i “misti” classe 3 attorno ai 255 €/t. Le alternative comunitarie “panificabili” ben tenute sui 250 €/t e quelli di forza invariati sui 340-350 €/ arrivo. “Spring” sui valori della scorsa settimana.

Europa Terra e Vita

Si percepisce tonicità derivante dalle notizie dal resto del mondo, ma a livello interno il mercato si mantiene poco attivo sul pronto e sulla seconda parte della campagna, con gli utilizzatori già coperti per la più parte dei fabbisogni, e qualche scambio sul nuovo raccolto 2025. La logistica supporta le quotazioni più dell’evoluzione dei fondamentali, tra cui una vivace domanda dall’Italia, con problemi a reperire i vettori nel Sud del continente e nelle altre aree della Comunità. Regime di scambi limitato dall’evoluzione dell’euro e dall’aggressività commerciale della concorrenza internazionale sulle destinazioni storiche come il Nord Africa e Medioriente. Su Euronext Parigi, la posizione marzo sale a sui 230 €/t (+4) con il “panificabile” pronto reso porto di Rouen a 227 €/t (+6).

Mondo grano duro

L’effetto combinato delle ultime stime Usda, che indicano scorte finali 2024/25 inferiori alle attese di novembre, si combinano con uno situazione climatica non ottimale nelle regioni produttive del Mar Nero e, per contro, positivi riscontri per le prossime produzioni nell’emisfero Sud. L’andamento valutario del dollaro è una variabile da considerare per definire la competitività delle diverse origini rispetto all’Europa in un contesto ove non si esclude volatilità sia per l’aggiustamento delle posizioni speculative dei fondi che per l’attesa di nuove aste di acquisto dal Magreb con le ultime aggiudicate per qualità “milling” sui 260-267 $/t, in lieve calo rispetto a quanto registrato in novembre.

Mais, cercasi quello "sano" disperatamente

Italia Terra e Vita

Ulteriore aggiustamento dei prezzi al lieve rialzo prima della pausa natalizia su Ager Bologna (+2) e sostanziale invariabilità delle quotazioni sulla Granaria di Milano. La limitata disponibilità di lotti con basso livello tossinico resta uno dei fattori a sostegno, con simile scenario per le alternative comunitarie mentre è ampia l’offerta di prodotto estero. Quotazioni che riflettono questa fase di avvicinamento alla seconda parte della campagna ove avranno un ruolo importante l’evoluzione del cambio euro/dollaro e le notizie dall’Emisfero Sud. Il mais con caratteristiche vale sui 242-246 €/t con il “generico” che si mantiene a sconto di un 18-20 €/t; Comunitari ed esteri sui livelli, di poco sotto, il prezzo del mais nazionale con caratteristiche.

Europa Terra e Vita

Si è registrata una lieve ripresa dei mercati sospinti dall’aggiornamento dello scenario mondiale. A livello comunitario, si mantiene la prevalenza dell’offerta rispetto alla domanda anche se la crescente competitività in prezzo del mais, nelle formulazioni zootecniche, rispetto ai cereali a paglia contribuisce al momento a compensare ogni riflesso ribassista. Scambi locali e intra-Ue nella media anche se i problemi logistici ne ostacolano in parte l’esecuzione, specialmente verso la penisola Iberica ed il Nord del Continente. Su Euronext Parigi il “future” la posizione Marzo vale un 207 €/t (+1) ma con volatilità; il reso franco porto di Bordeaux stabile sui 206 €/t.

Mondo Terra e Vita

L’ultima proiezione statistica della Usda ha sottolineato uno scenario globale che vedrebbe, rispetto alle stime di novembre, un maggiore consumo (food-feed e bioenergia) per un calo degli stock a fine campagna 2024/25. I progressi di semina in Brasile per il primo raccolto 2025 restano positivi (ad oggi oltre il 75%) con simili notizie dall’Argentina (oltre il 60%); recenti piogge sono state riportate come favorevoli alle prime fasi di sviluppo. Scambi globali su un buon livello con richiesta da tutte le principali origini, inclusa quella Ucraina dove i prezzi si sono leggermente rafforzati. La Cina mantiene stime di importazione 2024/25 inferiori all’annata precedente.

Oleaginose e cereali foraggeri, gli orzi si consolidano

Italia  grano duro

Cereali Foraggieri: orzi che restano sotto pressione per mancanza di offerta locale con supporto anche per i grani e per il sorgo. Apprensione per le semine “invernali” 2024 che sono stimate inferiori al 2023. I riflessi dalle piazze Comunitarie consolidano gli orzi pesanti sui 245 €/t arrivo, con il sorgo sui 238 €/t ed i teneri sui 245-250 €/t.

Oleaginose: presa coscienza dell’annata 2024, la soia tende a stabilizzarsi sui valori della scorsa settimana, con qualche aggiustamento di riflesso all’estera. La nazionale quota partenza tra 422 e 429 €/t, con l’origine estera arrivo sui 422-432 €/t.

Europa Terra e Vita

Cereali foraggieri: il mercato degli orzi resta supportato dalla domanda locale e dai porti, consolidando aumenti per un 2%; i teneri si confermano grazie alla domanda locale e intra-Ue che guarda anche alla disponibilità prospettica dal Mar Nero.

Oleaginose: la domanda di colza dal settore della spremitura si somma all’effetto rialzista del prezzo del petrolio e della tenuta della soia; la combinazione più che compensa la spinta ribassista di un’ampia offerta mondiale da Canada e Australia. Su Parigi la posizione di Febbraio ’25 sale di un 20 €/t a 548 €/t, con l’agosto (nuovo raccolto) sui 481 €/t (più 6); il Fob Rouen sui 536 €/t (+5). Il girasole “alto oleico” reso S. Nazaire (Francia) sui 630-635 €/t (inv).

Mondo grano duro

Cereali Foraggeri: il panorama globale del mercato dei cereali è stato rivisto in lieve rafforzamento dopo gli ultimi dati Usda anche se le prospettive per il 2025 (con l’arrivo dei raccolti dall’Emisfero Sud) restano di relativa tranquillità a livello dei “fondamentali”. Adeguata disponibilità ed offerta a soddisfare la domanda sul breve termine con Mar Nero e Usa primattori.

Oleaginose: in attesa dell’ampio raccolto Sudamericano, la piazza di Chicago ha scontato la conferma di un’accelerazione negli scambi soprattutto verso le destinazioni asiatiche (rischio dazi da febbraio 2025). Stime Stat-Canada di minore produzione di canola (colza) hanno rafforzato i prezzi sulle piazze canadesi. Dal “palma” ulteriore sostegno al settore.

Tenero, mais e orzi foraggeri continuano a correre - Ultima modifica: 2024-12-13T16:26:45+01:00 da Simone Martarello

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome