Grano duro: occhi puntati su Canada e Turchia

grano duro
Al momento le quotazioni risultano di fatto congelate, in attesa di vedere come si posizioneranno le origini estere, specialmente da questi due Paesi. Stabilità anche per il mais

Grano duro, il buon livello di coperture raffredda gli scambi

Italia grano duro

Le ultime stime di produzione restano discordanti tra le fonti informative, in un range ampio dai 3,1 ai 3,5 mln/t. Questo, tuttavia, non muta la forte dipendenza del nostro mercato dalle vicissitudini climatiche e dall’offerta mondiale. Salvo lotti al nord e in Sicilia fortemente colpiti dalle avverse condizioni climatiche, la qualità del raccolto 2024 è buona, ma il deficit di campagna resta sui 2,5 mln/t, in parte già coperti con acquisti di prodotto comunitario ed estero. Quotazioni che si congelano, in attesa di vedere come si posizioneranno le origini estere: Turchia e Canada. Molini che mantengono un adeguato livello di copertura. Il “Fino” si conferma su livelli di 325-330 €/t arrivo, mentre i buoni mercantili scontano tra i 16 (Ager) e 35 (Granaria) €/t. I mercantili attorno ai 40 €/t; al Sud, Foggia (invariato) è in linea con i valori del Centro-Nord.

Europa grano duro

La disponibilità alla vendita intra-Ue si mantiene, anche se parte dei volumi destinati all’export da Spagna, Grecia e Francia sono già stati collocati. La buona qualità offerta dagli Spagnoli e dalla Grecia trova interesse, mentre dalla Francia si scambia base valutazione delle specifiche dei singoli lotti. Operatori comunitari preoccupati dell’arrivo dell’offerta canadese, che potrebbe limitare l’interesse dei compratori locali e dagli altri paesi europei. La Borsa di Siviglia (Spagna) si conferma sui valori della scorsa settimana, con valori partenza sui 270-275 €/t; in Francia la quotazione Fob Mediterraneo per la qualità “milling” si conferma sui 300 €/t.

Mondo grano duro

Il Canada sperimenta una lieve siccità, ma le positive notizie dagli Usa al momento cancellano ogni riflesso negativo sui mercati. Incertezza sull’atteggiamento commerciale dei venditori d’oltreoceano e della Turchia, che potrebbe essere anche per questa campagna l’ago della bilancia (anche per la vulnerabilità valutaria della Lira Turca). Nonostante la conferma del ritorno del Nordamerica alla piena normalità di offerta, le quotazioni si mantengono sostenute dalla scarsa disponibilità alla vendita dei detentori, che vogliono maggiori conferme sulla qualità che si andrà a raccogliere in 2-3 settimane.

Il grano tenero si consolida

Italiagrano duro

Borse merci che si consolidano sui valori della scorsa settimana, con Milano che adegua le quotazioni rispetto a Bologna per un panorama di mercato che si appresta a entrare nella pausa estiva. Buona disponibilità di grani panificabili e selettività tra i lotti di grani di forza, con qualche problema di reperimento per i biscottieri. Scambi che seguono la domanda senza volontà di allungare le coperture, in attesa del quadro definitivo di campagna. Il “tipo Bologna” su Ager si conferma sui 300-305 €/t partenza, con sconto di 40-50 €/t per la classe 2 e di un 80 €/t per i “misti”; le alternative comunitarie “panificabili” sui 225-230 €/t arrivo, il grano di forza Ue 14 proteina stabile a 305 €/t reso, con gli spring che salgono a 350 €/t arrivo.

Europa grano duro

La tendenza la danno i responsi dal campo, che seppure migliori delle attese in Francia, restano inferiori alla degli media ultimi anni sia come rese/ha sia come specifiche merceologiche (per la qualità molitoria “media” si saprà nelle prossime settimane). Esportazione sempre sotto la pressione dal Mar Nero e in ritardo sulle previsioni. Scambi locali alla bisogna, con i compratori guardinghi a valutare le partite di grano prima dell’acquisto. Il "futuro" su Parigi vede il “milling” posizione di Settembre sui 220 €/t (inv.); il “panificabile” reso porto di Rouen sui 221 €/t (meno 1).

Mondo 

Le previsioni di raccolto e le strategie di vendita degli operatori sul Mar Nero restano un’incognita che, assieme al positivo riscontro della raccolta di grani vernini in Usa e alle ottime prospettive per i “primaverili” Usa-Canada, portano i mercati a un rientro dopo le recenti impennate. La speculazione resta latente, ma al momento le positive prospettive anche dall’Emisfero Sud (Argentina e Australia) conducono i prezzi verso un riposizionamento sui valori di metà luglio. Prezzi: l’argentino a 272 $/t, l’australiano Soft White a 274 $/t, il Dns a 257 $/t, il “milling” russo a 221 $/t.

Mais, lo scenario commerciale è sereno

Italia grano duro

Non muta lo scenario produttivo locale, mentre si confermano i rumors dall’Europa: l’Italia, Paese deficitario, vede al momento compensarsi le due cose, con la spada di Damocle delle epidemie a turbare un panorama commerciale altrimenti senza particolari preoccupazioni, salvo i (soliti) cambiamenti nella domanda a seconda dell’economicità dei componenti nelle diete zootecniche. Su Bologna nessuna variazione, mentre su Milano il mais si apprezza di 3 €/t. Scambi nella media del periodo, ma con domanda attendista prima di prendere ulteriori posizioni di copertura. Il mais “con caratteristiche” vale un 238-240 €/t, con il “generico” che mantiene lo sconto di 4-6 €/t; comunitari in lieve rincaro di 1-3 €/t ed esteri invariati, a premio sul nazionale con caratteristiche.

Europa  

In un mercato locale tutto sommato poco attivo e con scambi limitati al reale fabbisogno e contrastati dalla competitività dei cereali a paglia, gli operatori si interrogano sullo scenario internazionale e sull’indebolimento dei prezzi “reso destino extra-Ue” che al momento penalizzano le prospettive di vendita comunitarie. Scambi intra-Ue vivaci (soprattutto verso la Penisola Iberica), ma non sufficienti a sostenere i prezzi che rientrano sia sulla piazza a termine di Parigi, dove la posizione Agosto scende a 213 €/t (meno 7), sia sul franco porto di Bordeaux sui 209 €/t (meno 13). Su Euronext il nuovo raccolto (Novembre) a 206 €/t (meno 10).

Mondo  

Gli ultimi giorni hanno visto particolare aggressività commerciale da parte degli Usa, che hanno portato al ribasso il Cbot. Le preoccupazioni sull’evoluzione del raccolto ucraino al momento pesano meno della volontà dei produttori americani di vendere che, al momento, beneficiano di un aumento delle quotazioni Fob Mar Nero che li rende attraenti sia sul pronto che sul medio termine. A definire il panorama di mercato saranno da seguire con attenzione il clima in: Usa (ora piovoso e considerato favorevole), Ucraina e Sudamerica, con il Brasile al 90% della trebbiatura del primo raccolto e in ritardo con l’export stimato. Prezzi Fob: l’Usa a 185 $/t, l’ucraino 203 $/t, l’argentino 183 $/t e il brasiliano a 192 $/t.

Orzi poco supportati, soia estera in flessione

Italia grano duro

Cereali foraggeri: gli orzi restano poco supportati dall’evoluzione dei mercati comunitari ed esteri. I riflessi del rischio epidemico sono evidenti. Teneri che mantengono la posizione e sorgo non ancora quotato. L’orzo pesante quota sui 205 €/t; i teneri valgono un 228-230 €/t. Oleaginose: la soia italiana sempre NQ. Origine estera in contrazione di prezzo di un 7 €/t, per un valore dello “any origin” reso destino sui 445 €/t (Ager) e 455 €/t (Milano).

Europa 

Cereali foraggeri: il periodo che vive il comparto è di stagnazione commerciale, con poca attività sia verso gli utilizzatori locali sia verso i proti (export). A deprimere il corso soprattutto il grano, che alla luce dell’andamento climatico avverso nelle aree del centro-ovest è offerto a prezzi vantaggiosi; anche gli orzi faticano a trovare collocazione dopo le recenti coperture di affari pregressi. Oleaginose: nonostante le ultime stime di produzione comunitaria di colza parlano di un raccolto di (soli) 17,5-18,0 mln/t, le quotazioni restano pressoché le stesse in presenza di domanda poco pressante e in attesa di conferme di produzione dai paesi esteri. Su Euronext Parigi, posizione Novembre a 475 €/t, con il Fob Rouen nuovo raccolto sui 472 €/t (meno 15); sale anche il girasole “oleico” 2024 reso S. Nazaire a 475 €/t (meno 5).

Mondo 

Cereali foraggeri: da rilevare un peggioramento delle condizioni in campo degli orzi in Canada e la perdurante incertezza sul raccolto europeo-ucraino che, tuttavia, non portano a significative variazioni nei prezzi globali, i quali tornano a una condizione di debolezza anche per l’attendismo della domanda. Positive notizie dall’evoluzione dei raccolti nell’Emisfero Sud. Orzo Fob Mar Nero a 185 $/t, l’australiano a 248 $/t; il grano SRW Fob Golfo a 211 $/t e l’ucraino 201 $/t. Oleaginose: la condizione in campo della soia Usa migliora e questo si combina con una (momentanea?) diminuzione della domanda, che oggi vede l’offerta prevalere sia sul pronto che sul termine. Inevitabile una contrazione dei prezzi, che sul Cbot sfiora il 5%. La colza resta sotto osservazione, con il Canada che denuncia un peggioramento dello stato delle colture causa la siccità (soprattutto in Alberta). Prezzi Fob: la soia Usa a 410 $/t, la brasiliana a 412 $/t e l’argentina a 413; la colza canadese Fob Vancouver a 472 $/t.

 

 

Grano duro: occhi puntati su Canada e Turchia - Ultima modifica: 2024-08-02T16:23:02+02:00 da Marco Pederzoli

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