Grano duro, piazze attendiste durante il salto di campagna

grano duro
Anche gli scambi sul tenero rimangono decisamente sottotono. Dopo il picco di fine maggio, torna a scendere il mais. Soia senza variazioni di rilievo

Grano duro, Italia spaccata in due

Italia NQ

Si conferma un’Italia spaccata in due a livello di rese/ha, ma il confine tra aree molto colpite dalla siccità (basse rese ma ottima qualità della granella) e aree che fanno registrare produzioni e qualità nella media si ricolloca appena sopra la Puglia, con la situazione in Sicilia nota da settimane. Mercati che entrano nella fase del Non Quotato con eccezione di Bologna e Macerata, che si confermano sui valori della scorsa settimana. Buone prospettive di resa/ha al Centro-Nord con probabile riduzione del tenore proteico; sul fronte della salubrità della granella attesa per capire se e quanto hanno inciso le condizioni meteo di maggio-giugno. La raccolta al sud e gli arrivi di prodotto comunitario ed estero garantiscono liquidità di offerta. Prezzi su Ager invariati con il “Fino Centro” reso Nord attorno ai 350 €/t; mercantili a sconto di 25-65 €/t.

Europa

I progressi di raccolta nella comunità proseguono con indicazioni positive a riguardo di alte rese/ha e dell’ottima qualità merceologica della granella, con il solo tenore proteico inferiore alla media. L’offerta si consolida da Spagna e Grecia, con la Francia che non riporta ulteriori segnali di incertezza, confermando le stime di maggio. Produzione Europa a ridosso dei 7 mln/t, ma le prospettive di maggiore import non preoccupano i mercati comunitari che danno per scontati maggiori arrivi da Turchia e Canada. Prezzi in calo con il Fob Mediterraneo per la qualità “milling” sempre più sui 315-320 €/t.

Mondo

Con le dovute cautele si registrano i positivi progressi delle colture in Usa e Canada, dove piogge post semina hanno garantito un inizio ottimale del ciclo vegetativo. Con un incremento delle superfici e prospettive di resa/ha nella media (se non oltre), dal continente americano si dovrebbe confermare una disponibilità all’export oltre i 4,5 mio/t, un livello di tutta tranquillità anche alla luce delle buone notizie che arrivano da Turchia e Mar Nero. Il Cif Nordafrica per merce “milling” si consolida sotto i 390 $/t.

Grano tenero, scambi al minimo

Italia NQ

Ormai a ridosso del pieno inizio (in anticipo) della raccolta e con i primi positivi risultati analitici da confermare, le Borse entrano nella fase di Non Quotato che rispecchia lo scenario sul prontissimo, con scarsa offerta di panificabile e in generale di grano locale. Le alternative comunitarie ed estere sono proposte, ma al momento il livello di scambi resta esiguo. Il ritorno del bel tempo dovrebbe accelerare la chiusura del ciclo del nuovo raccolto; incertezza sull’effetto dilavante delle ultime piogge che potrebbe aver ridotto gli effetti delle concimazioni. In assenza di quotazioni per il nazionale, i comunitari panificabili cedono un 3 €/t e valgono un 230-240 €/t arrivo, con i grani di forza a 346 €/t e gli “spring” Canadesi sui 360-365 €/t.

Europa

Il progressivo avvicinarsi dei raccolti e la perdurante pressione competitiva dagli antagonisti del Mar Nero indeboliscono i mercati comunitari, che cedono terreno. L’aggressività in prezzo la si registra soprattutto dalle origini europee dell’Est (confinanti con l’Ucraina) che si aggiudicano parte delle ultime aste di acquisto dei paesi Nord Africani, su valori che per origini come la Francia non sono al momento raggiungibili. Gli scambi a livello locale sono ridotti alle coperture di complemento, con gli operatori che non si sbilanciano sul garantire livelli qualitativi oltre la media dell’annata (oggi indicata vicina al panificabile). Su Parigi si consolida il segno meno, ma restano volatilità giornaliera e incertezza degli operatori; il “milling” per Settembre è sui 236 €/t (meno 9); il “panificabile” reso porto di Rouen sui 234 €/t (meno 9).

Mondo

Settimana che ha visto alcune notizie turbare i mercati. Innanzitutto il blocco dell’import deciso dalla Turchia che dirigerà ulteriormente l’offerta russa verso le destinazioni del Mediterraneo e dell’Asia, acuendo la concorrenza con Americhe ed Europa. Le aste del Nordafrica si susseguono con regolarità, ma a calmierare le piazze mondiali arriva la conferma di un raccolto Usa meglio delle previsioni e progressi positivi anche in Canada e, altro emisfero, in Australia. In Dakota (Usa) e Canada tutto procede per il meglio, mentre restano incertezze sulle condizioni nella regione del Mar Nero. Quotazioni in calo nelle Americhe e stabili in Australia. Prezzi: l’argentino a 294 $/t, l’australiano Soft White a 285 $/t, il Dns a 290 $/t, il “milling” russo a 247 $/t.

Inversione di marcia per il mais

Italia

Dopo aver toccato il massimo stagionale a fine maggio, inizia il rientro dei prezzi del mais venendo a mancare, in aggiunta a una domanda meno pressante, anche il sostegno indiretto dal grano. Le prospettive di raccolta 2024 restano positive sia localmente che allargando l’orizzonte all’Europa. Milano e Bologna cedono all’unisono 3 €/t per un valore del mais “con caratteristiche” sui 235-238 €/t, con il mais “generico” a sconto di 4-5 €/t e i comunitari ed esteri che consolidano la tendenza un 4-5 €/t, riducendo ulteriormente il premio rispetto all’origine nazionale.

Europa

Le piazze comunitarie hanno visto un generalizzato ribasso dei prezzi anche in virtù del parallelo calo delle quotazioni del grano sia nel mercato fisico che su quello a termine ove sono stati evidenti i riflessi dalle borse di oltreoceano. In Francia si stima un incremento delle superfici seminate nell’ordine del 10%, ma l’offerta di quello che resta fatica a trovare collocazione intra-Europea. La Spagna resta attratta dall’offerta sudamericana ed Ucraina.  Su Parigi Euronext la posizione agosto vale un 212 €/t (meno 8) allineata con il novembre (nuovo raccolto) a sconto di un solo euro/ton; il pronto “con caratteristiche” reso franco porto di Bordeaux poco sopra i 210 €/t (meno 9).

Mondo grano duro 

Lo stato delle colture in Usa è di recente migliorato e l’effetto depressivo sul mercato si somma alla crescente pressione dell’offerta Brasiliana, tipica del nostro periodo pre-estivo. Il Cbot fatica a tenere, anche perché le ultime stime Usda a livello globale sono valutate positive, e si conferma la concorrenza trasversale dei cereali a paglia sia sul pronto che sul medio termine. La domanda bio-energetica è presente e sostiene, ma il suo effetto è di poco sufficiente a compensare il generale miglioramento del panorama produttivo e la concorrenza tra i principali esportatori. Prezzi Fob: l’Usa a 201 $/t, l’ucraino 202 $/t, l’argentino 195 $/t e il brasiliano a 203 $/t.

Orzo non quotato, stabile la soia

Italia  grano duro

Cereali foraggeri: ancora non quotato l’orzo, con i teneri che su Bologna ritracciano un 5 €/t e il sorgo che resta sui valori della scorsa settimana. Il mercato non presenta al momento criticità di rilievo e gli operatori limitano l’attività allo stretto necessario, rimandando le coperture a quando il panorama produttivo (allargato all’Europa/Ucraina) sarà delineato. L’orzo pesante resta NQ, ma l’origine estera scende a 208 €/t, con il grano sui 235-240 €/t e il sorgo invariato a 218 €/t arrivo. Oleaginose: tutto pressoché invariato per la soia, stabile su Ager e in lieve calo (la nazionale) sulla Granaria. Il panorama commerciale è stabile. La soia nazionale vale un 510 €/t partenza su Bologna, con Milano sui 495 €/t (meno 2) in evidente carenza di offerta. L’origine estera è invariata sui 480 €/t arrivo nonostante il sostegno indiretto del petrolio.

Europa

Cereali foraggeri: l’offerta residua di vecchio raccolto trova richiesta dai porti mentre sul nuovo raccolto gioca un ruolo calmierante la notizia di un incremento del 15% delle superfici in Francia. Stabili le prospettive per i grani ed i cereali minori con domanda locale molto cauta a prendere posizione. Oleaginose: le notizie dal Canada (eccesso idrico nel terreno) ed il rincaro del petrolio non influenzano più di tanto le oleaginose Comunitarie che ritornano sui valori di inizio Giugno. Su Parigi-Euronext la colza Agosto vale un 468 €/t (più 3) con il Fob Rouen sui 461 €/t (meno 3); il girasole “oleico” reso S. Nazaire fermo sui 450 €/t.

Mondo

Cereali foraggeri: si conferma un andamento climatico globalmente favorevole, fatto salvo alcune zone del Mar Nero. Semine nell’Emisfero Sud che procedono nella media e quindi con effetto consolidante per i mercati Asiatici. Resta ampia l’offerta di cereali sia sul breve che sul medio termine a valori di scambio tendenzialmente in ribasso con costante pressione dell’offerta dal Mar Nero. Orzo Fob Mar Nero a 187 $/t, l’Australiano a 252 $/t; il grano SRW Fob Golfo a 245 $/t e l’Ucraino 218 $/t. Oleaginose: si registra una ripresa dell’export di soia verso la Cina nella settimana in cui la Usda ha passato un aggiornamento dei mercati sostanzialmente neutro. In Canada la colza fa progressi vegetativi ma in alcune aree si riportano segnali di sofferenza da asfissia. Bene i raccolti in Brasile e Argentina ma discussioni accese sulle penalizzanti regole fiscali e di commercializzazione imposte dai Governi. Prezzi Fob: la soia Usa a 457 $/t, la Brasiliana a 450 $/t e l’Argentina a 444; la colza Canadese Fob a 492 $/t.

Grano duro, piazze attendiste durante il salto di campagna - Ultima modifica: 2024-06-14T21:40:35+02:00 da Marco Pederzoli

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