Grano tenero
L’effetto domino valutario, filtrato rispetto a quanto si manifesta in Europa, porta a quotazioni al rialzo dopo la stagnazione settembrina. Buona disponibilità di prodotto con l’offerta più cauta anche se ancora prevalente sulla domanda. La tendenza al rialzo si rileva sull’Ager Bologna con la Granaria Milano ancora invariata; gli operatori mostrano interesse su posizioni fino a congiuntura di campagna 2019. Sul pronto i teneri di forza “tipo Bologna” si rafforzano quotando reso destino tra i 223 e i 228 €/t (+3), con i grani classe 2 (“bianchi”) a sconto di 4-6 €/t (+4) e i “misti” classe 3 sui 215 €/t. Panificabili comunitari a 215-220 €/t (+2-3) e “spring” stabili oltre i 270 €/t arrivo.
Grano duro
Il comparto semole e pasta si mantiene attivo sul mercato locale con le origini comunitarie ed estere ad ulteriormente consolidare uno scenario stabile in attesa che si confermino le intenzioni di semina (lieve calo?) 2018. Quotazioni e scambi al nord “nominali” e invariate nei valori con il centro-sud che su Foggia dà qualche segnale di cedimento sui valori minimi ad allargare la forbice di prezzo per ogni classe. In un contesto di domanda e offerta senza tensioni, i prezzi del “tipo Fino” proteico si mantengono al Sud sui 224-228 €/t con il Nord a premio di 1-2 €/t; sempre al Sud gli “slavati” cedono 1-2 €/t a conferma del momento di incertezza con i Comunitari ed esteri che restano invariati e a premio sul nazionale.
Mais
Si registrano quotazioni pressoché invariate con limitato livello di scambi e buona disponibilità di prodotto (anche comunitario ed estero). I lotti con migliori caratteristiche merceologiche e di salubrità trovano più facilità di collocazione nella filiera latte con quotazioni che si mantengono poco sotto i 185 €/t reso allineati con i rimpiazzi comunitari (184 €/t) ed esteri: l’Ucraino a 185-190 €/t. Il mais “generico” cristallizzato dai 179 €/t dell’Ager Bologna e i 183 €/t sulla Granaria di Milano.
Cereali foraggieri e oleaginose
Cereali foraggeri: si consolida il vento rialzista Comunitario e sulle nostre piazze si apprezzano soprattutto gli orzi che oggi quotano a ridosso dei 210 €/t (più 2-4) con i teneri “any-origin” invariati con lievissimo segnale di cedimento per le alternative estere. Il sorgo non dà segnali di cambiamento e vale sui 190 €/t arrivo. Oleaginose: la soia nazionale, in un contesto di stabilità internazionale, si mantiene sui 335-340 €/t arrivo, con l’estera che si allinea su Bologna (-5) e Milano (+6) tra i 335 e i 348 €/t.