Soia, torna il segno meno per le farine

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Il commento di Bmti ai prezzi settimanali delle farine proteiche e dei cereali foraggeri. In ribasso la farina di girasole, stabili invece colza, sorgo e orzo

Torna il segno “meno” nei listini all’ingrosso della farina di soia, interrompendo la ripresa che aveva caratterizzato la prima parte di ottobre. I prezzi attuali restano in calo rispetto alla scorsa annata, a indicare il permanere di elementi di debolezza nel mercato, nonostante a livello internazionale si sia registrato il positivo evolversi dei negoziati commerciali tra Usa e Cina. La terza settimana di ottobre ha mostrato segnali di ribasso anche per la farina di girasole convenzionale mentre una sostanziale stabilità è prevalsa per la farina di colza. Stabili sono apparsi anche i prezzi dei principali cereali foraggeri.

Farine proteiche

Prezzi all’ingrosso in calo per la farina di soia sulla maggior parte delle piazze di scambio nazionali. A Bologna i prezzi della farina proteica nazionale sono scesi sui 327-329 €/t, cedendo 2 €/t rispetto alla settimana precedente. Ribasso più marcato si è registrato sulla piazza di Torino dove i prezzi della farina di soia nazionale si sono attestati sui 346-347 €/t, 8 €/t in meno rispetto a sette giorni prima. E negativa resta la variazione rispetto a dodici mesi fa, con un calo che per la farina di soia scambiata sulla piazza di Bologna sfiora i dieci punti percentuali. Oltreoceano, i rialzi delle quotazioni della farina di soia scambiata alla Borsa di Chicago rilevati nella seconda settimana del mese hanno lasciato spazio ad una maggiore stabilità. Le quotazioni hanno chiuso la terza settimana sui 308,5 dollari per tonnellata, praticamente invariati (+0,5%) rispetto a sette giorni prima.

Tornando all’analisi dei listini all’ingrosso in Italia, segnali di ribasso sono emersi per la farina di girasole convenzionale, i cui valori sulla piazza di Torino si sono attestati sui 188-195 €/t, in calo del 2% su base settimanale. Maggiore stabilità si è osservata per la farina di girasole proteico e per la farina di colza. Colza che a Bologna si è mantenuta invariata sui 229-231 €/t, in un mercato che all’origine è risultato poco vivace anche all’Euronext, dove le quotazioni dei semi di colza hanno chiuso la settimana sui 377,50 €/t, in calo dell’1,6% rispetto alla chiusura della settimana precedente. Nel confronto con la scorsa annata, i listini rilevati dalle Camere di Commercio continuano ad evidenziare un’evidente contrazione, superiore al 10% sia per la colza che per il girasole proteico.

Cereali foraggeri

Nel comparto dei cereali foraggeri, mercato stazionario e listini invariati per orzo e sorgo, che risentono anche della staticità che sta interessando il mercato del mais. Per l’orzo, i prezzi si confermano in forte calo rispetto allo scorso anno, con una diminuzione superiore al 20% sulla quasi totalità delle piazze di scambio italiane. Prezzi bloccati anche nel mercato francese: a Rouen le quotazioni si sono confermate sui 160 €/t, più basse però del 22% rispetto al 2018 (elaborazione su dati Commissione Europea).

Listini fermi nella terza settimana di ottobre anche per il sorgo, che, come l’orzo, accusa una flessione rispetto ai prezzi di dodici mesi fa, sebbene più contenuta ed inferiore al 10%.

I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 14 al 19 ottobre 2019

Soia, torna il segno meno per le farine - Ultima modifica: 2019-10-21T14:39:52+02:00 da Redazione Terra e Vita

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