Dopo aver conseguito il titolo di perito agrario, da qualche anno Jacopo Ferraris è il titolare dell’azienda risicola di famiglia. Jacopo è un giovane agricoltore di Fontanetto Po (Vc) che fin da piccolo ha coltivato una grande passione per la terra, passione che gli è stata trasmessa dal padre e dai nonni, risicoltori da tre generazioni.
Con il padre e l’aiuto del fratello si ci occupa di tutte le lavorazioni tipiche della risicoltura, dalla preparazione del terreno per la semina fino alla raccolta, e poi essicazione e immagazzinamento del risone.
Anteprima di Terra e Vita 6/2022
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Minima lavorazione in risaia
«Una particolarità della nostra azienda – afferma Jacopo – che da circa trenta anni utilizza la minima lavorazione, una tecnica di preparazione del terreno che consiste in una lavorazione poco profonda delle camere di risaia».
«Questa, oltre ad ottimizzare i tempi di lavoro, permette di abbattere notevolmente i costi meccanici e del carburante. Il risparmio è notevole visto che, non rivoltando il terreno come nella tradizionale aratura, si risparmia il passaggio della livellatrice laser».
«Questa attrezzatura, tipica della coltivazione del riso, comporta un notevole consumo di carburante. Inoltre, dal momento che l’azienda dispone di appezzamenti di piccole dimensioni e distanti tra loro, la praticità di non dover fare l’aratura è decisamente impagabile».
Inizialmente nell’azienda di Jacopo era necessario ripetere più volte la lavorazione per ottenere un letto di semina ottimale, vista anche la natura asfittica tipica della risaia, ma con il passare degli anni lo strato coltivato del suolo ha migliorato la propria struttura al punto che si sono ridotti i passaggi necessari per avere un corretto interramento delle paglie e ottenere così un ottimale letto di semina.
Attrezzatura frontale
«Inoltre negli ultimi anni – ci racconta Jacopo –, è stato possibile ridurre ulteriormente il tempo delle lavorazioni, e di conseguenza i consumi di carburante, aggiungendo un’ attrezzatura per la minima lavorazione frontalmente alla trattrice, ottenendo così una combinata di elevatissima efficienza».
Avendo così più tempo a disposizione Jacopo e il padre hanno potuto diversificare l’attività entrando in società per rilevare una struttura specializzata nello stoccaggio dei cereali, soprattutto risone.
«Trattando le produzioni altrui per tutto l’anno bisogna avere una cura particolare affinché il prodotto non deperisca – spiega Jacopo –. Ecco che questa operazione si è rivelata vincente; ci viene infatti richiesto lo spazio di stoccaggio sia dalle riserie che dai risicoltori che a seconda degli andamenti di mercato o dai diversi periodi dell’anno hanno esigenze di estendere temporaneamente la propria capacità di stoccaggio aziendale».