Gli agricoltori si chiedono se il gelo siberiano abbia cambiato qualcosa per il grano. Possibile una ripresa dei prezzi?
Salvo qualche incertezza a riguardo di alcune aree dell'Est Europa ove la coltre nevosa era scarsa e non protettiva per il grano, la situazione che viene riportata dalle associazioni dei produttori Europei è nel complesso positiva e come tale non si dovrebbero avere cambi nei prezzi a causa del “Burian” siberiano. Anche nella regione del Mar Nero (normalmente più colpita dai venti invernali da Nord) la copertura nevosa sarebbe sufficiente a scongiurare il cosiddetto “winter kill” e pertanto ci si dirige verso un’ulteriore annata di produzione in condizioni agro-climatiche buone se non ottime. Comunque se il gelo ha risparmiato le colture Europee e Russe, la siccità sta colpendo duramente il centro degli Usa e le loro colture vernine; questo potrebbe essere il vero fattore a supporto di una ripresa delle quotazioni nel caso che le origini Nordamericane cedessero spazio commerciale all’ “orso” Russo e per effetto domino anche all’Europa. Da non sottovalutare a riguardo l’effetto volano degli speculatori, che già sono all’azione sulle borse a termine Usa, che potrebbero arrivare anche sull’Euronext, consolidando anche per le prossime settimane quella volatilità nelle quotazioni, oggi, tendenzialmente rialzista.