«Dobbiamo fissare al più presto un appuntamento qui a Roma per riallacciare i nodi lasciati aperti l’anno scorso. Il sottosegretario Giacomo La Pietra intende convocare di persona nel Parlamentino, alla prima occasione utile, il Tavolo che è stato “interrotto” l’anno scorso, affinché si dia un segnale, a tutti gli operatori di questa filiera, che il Ministero c’è». Il dirigente del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Carmine Genovese ha così introdotto in collegamento video i lavori della tradizionale “Giornata del mais” a Bergamo, organizzata dal Crea-CI, cercando di trasmettere un po’ di fiducia a una coltura che anno dopo anno sta rischiando di cadere in disgrazia.
E questo trend è particolarmente vero se si considera la campagna 2022 del mais, che sarà ricordata a lungo, come ha spiegato Dario Frisio, dell’Università di Milano, che ha subito messo in evidenza cifre allarmanti. «La superficie coltivata a mais nel 2022 ha segnato un nuovo minimo storico, con un valore (564mila ettari) che si è praticamente dimezzato negli ultimi dieci anni – ha riferito Frisio – così come la produzione complessiva di mais in Italia nel 2022 (4,7 milioni di tonnellate) ha toccato il minimo storico da 50 anni a questa parte A determinare quest’ultimo dato negativo il crollo delle rese, mediamente stimate in 83,1 q/ha (-19,4%), causato dalla siccità devastante. In termini economici, il tasso di autoapprovvigionamento è sceso per la prima volta sotto il 50% (49,1%) negli ultimi 50 anni, ma potrebbe essere anche più basso se si considerano le destinazioni a silomais e biogas. Nella stagione 2022/23, se si conferma il dato Istat (564mila ettari, ipotizzandoli tutti a mais da granella), l’autoapprovvigionamento scenderebbe al 38%. Non è andata meglio nella Ue, eccezion fatta per Francia e Ucraina, per cui il calo produttivo comporterà la necessità di aumentare l’import netto extra-Ue di oltre 11 milioni di t, che ai prezzi medi attuali (300 €/t) significa un esborso netto aggiuntivo di oltre 3 milioni di euro.
Per la campagna 2022-23 – ha concluso Frisio – il problema sarà la reperibilità di mais da importare, mentre per il futuro l’equilibrio domanda-offerta di mais resta sul filo del rasoio e peserà l’incognita dei nuovi indirizzi Pac. Le conseguenze sui redditi degli agricoltori e dell’intera filiera cerealicolo-zootecnica, mangimistica in primis, saranno pesanti».
«Per il mais italiano è sempre più necessaria una strategia – ha proseguito Gabriele Canali, dell’Università Cattolica di Piacenza – non tanto per puntare a una “sovranità” e quindi a un’autosufficienza nazionale, ma per puntare a livello Ue a una minore dipendenza per mais (e soia) da paesi extra-Ue e soprattutto per difendere e rafforzare le nostre filiere zootecniche di qualità (formaggi e salumi Dop, innanzitutto). A tal proposito, ricordo che il regolamento Ue per i prodotti Dop prevede chei mangimi che non provengono dalla zona geografica delimitata non possono in ogni caso superare il 50% di sostanza secca su base annuale. Non bisogna limitarsi a reagire ai cambiamenti di scenario, ma anticiparli e prefigurare un percorso di rafforzamento. Questa strategia deve essere condivisa a livello di intera filiera, a proposito della quale lo sviluppo di contratti di filiera efficaci rappresenta un passaggio necessario».
Anche Cesare Soldi, presidente dell'associazione maiscoltori italiani, dopo una lunga disamina degli incentivi previsti dalla nuova Pac, ha concluso la sua presentazione invitando a potenziare lo strumento dei contratti di filiera, «L’agricoltore deve valutare molto attentamente quelli che sono i vincoli a fronte del sostegno che ha – ha spiegato Soldi -. Ricordo che negli ultimi dieci anni la redditività del mais è stata garantita dal pagamento di base, quindi attraverso la Pac. Da una simulazione che ho fatto su un’azienda da 100 ettari coltivati a mais, soia e frumento, ho ricavato che con gli ecoschemi i pagamenti diretti nel 2023 rispetto al 2022 caleranno del 22% (da 36.800 euro a 28mila euro), mentre senza gli ecoschemi caleranno del 38% (da 36.800 a 22.600 euro). Tra due mesi andremo a seminare il mais, per cui dovremo mettere in campo l’innovazione, ovvero gli ibridi precoci, l’innovazione biologica (biostimolanti, biocontrollo delle aflatossine ecc.) e l’agricoltura di precisione, soprattutto oggi con i costi dei mezzi tecnici alle stelle. Infine, i contratti di filiera: oggi solo il 20% del mais è sotto contratto di filiera, ma con un contratto i 28mila euro citati prima possono diventare 32mila. Perciò occorre potenziarli con lo strumento del Decreto Competitività Filiera».
Gli ibridi migliori
Momento clou della giornata è stata la presentazione dei risultati delle prove nazionali coordinate dal Crea-CI di Bergamo. «Come noto l’andamento stagionale nel 2022 è stato a dir poco eccezionale e drammatico per il mais – ha spiegato Giancarlo Mazzinelli – con temperature molto al di sopra delle medie poliennali e del 2021, elevate già nel mese di maggio e poi a fine agosto e in ottobre. Insomma, l’anno più caldo dell’ultimo trentennio. Le semine sono state effettuate nell’ultima decade di marzo, mentre la fioritura è risultata ritardata di circa una settimana rispetto al 2021 e il periodo di accumulo si è accorciato (56 giorni contro i 64 del 2021). Anche sul fronte precipitazioni la situazione si è rivelata drammatica: la primavera siccitosa ha costretto a irrigazioni di soccorso dopo le semine per favorire l’emergenza delle piante, dopo di che, a parte qualche pioggia a maggio, in giugno e luglio le precipitazioni sono state praticamente assenti. Nel periodo marzo-ottobre a Bergamo sono caduti solo 398 mm di pioggia contro i 729 del 2021. Negli ultimi 25 anni il 2022 è stato l’anno più caldo e il terzo più siccitoso. A peggiorare la situazione anche le riserve idriche scarse, per cui nella maggioranza dei casi non è stato possibile irrigare per carenza di acqua. Il risultato finale di queste condizioni climatiche è stato che a inizio luglio le piante manifestavano un grave stress, per ritrovarsi a fine luglio e inizio agosto già disseccate».
Dopo il doveroso preambolo climatico, Mazzinelli ha illustrato le performance degli ibridi. «Le tradizionali tre reti di confronto varietale hanno visto la valutazione di 32 ibridi da granella medio-tardivi (Classi Fao 500-600-700, 12 prove in 6 regioni diverse), 19 precoci (Classi Fao 200-300-400, 8 prove in 3 regioni diverse) e 18 ibridi da trinciato (Classi Fao 600-700, 5 prove in 2 regioni).
Partendo dai medio- tardivi (tab. 1), 12 ibridi appartenevano alla classe 500, 17 alla classe 600 e 3 a quella 700. La resa media è stata di 132 q/ha, inferiore di oltre 10 q/ha rispetto al 2021; sul podio della Classe 500 troviamo il P1096 (Pioneer), Mas 59.K (Mas Seeds) e Kws Sultanio (Kws), tra i 600 P1332 (Pioneer), Kws Poseido (Kws) e Kamisetas (Sis), e tra i 700 KWS Elektro (Kws), DKC6980 (Dekalb) e SY Clipser (Syngenta). Se ci concentriamo sulle rese medie dal 2000 a oggi ottenute nelle nostre prove (fig. 1), tutto sommato il 2022 non è stato così disastroso, soprattutto se si considerano i grossi problemi climatici. Il grafico mostra anche un trend in leggera crescita che indica il guadagno ottenuto negli ultimi 20 anni con il materiale genetico (0,7 q/ha all’anno).
Passando agli ibridi precoci (tab. 2), 2 appartengono alla Classe Fao 200, 9 alla Classe Fao 300 e 8 a quella 400, per un totale di 19 ibridi. La resa media è stata di 90,2 q/ha e i due ibridi precocissimi si sono dimostrati molto interessanti, soprattutto SY Impulse (Syngenta), mentre tra i 300 si sono segnalati Kws Hypolito (Kws), Mas 440.D (Mas Seeds) e SY Arnold (Sygenta e tra i 400 P0729 (Pioineer), LG31.455 (Limagrain) e Kws Inteligence (Kws).
Chiudiamo con gli ibridi da trinciato (tab. 3), 5 appartenenti alla Classe Fao 600 e 13 a quella 700, per un totale di 18 ibridi: la resa media è stata di 271,8 q/ha di sostanza secca, tra i 600 ha prevalso Romulo (Sis) davanti a Mas 714.M (Mas Seeds) e tra i 700 Mas 765.A (Mas Seeds), Kws Kantico e Kws Olimpion (Kws)».
tab. 1 Top ten degli ibridi tardivi nelle prove nazionali nel 2022 (media 10 località, 40 repliche) |
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Ibrido | Ditta | Resa (q/ha)* | Ibrido | Ditta | Resa (q/ha)* | Ibrido | Ditta | Resa (q/ha)* | ||
Classe 500 | Classe 600 | Classe 700 | ||||||||
P1096 | PIONEER | 139,1 | P1332 | PIONEER | 137,5 | KWS ELEKTRO | KWS | 134,9 | ||
MAS 59.K | MAS SEEDS | 136,5 | KWS POSEIDO | KWS | 137,2 | DKC6980 | DEKALB | 132,3 | ||
KWS SULTANIO | KWS | 135,6 | KAMISETAS | SIS | 136,4 | SY CLIPSER | SYNGENTA | 129,7 | ||
KONTIGOS | KWS | 134,5 | DKC6308 | DEKALB | 135,8 | R_700_1 | 111,7 | |||
KRUPS | SIS | 133,8 | MAS 68.K | MAS SEEDS | 134,7 | |||||
PORTBOU | SEMILLAS FITO' | 133,6 | PORTOFINO | KWS | 134,6 | |||||
P0900 | PIONEER | 132,7 | INDEM 668 | LIDEA | 134,5 | |||||
SY KURSOR | SYNGENTA | 132,4 | LG31.642 | LIMAGRAIN | 134,1 | |||||
LG31.555 | LIMAGRAIN | 132,3 | KEFRANCOS | KWS | 133,9 | |||||
MAS 576.N | SIVAM | 131,9 | ROMULO | SIS | 133,6 | |||||
Media | 133,6 | Media | 132,0 | Media | 127,2 | |||||
*al 15,5% di umidità (1) in rosso gli ibridi novità 2022 |
Micotossine a livelli elevati
A completare il quadro, sono stati riportati i risultati delle analisi del contenuto di micotossine ottenuti dalla Rete qualità mais coordinata dal Crea-CI di Bergamo. «L’andamento climatico drammaticamente siccitoso ha determinato problematiche varie che hanno inciso sul contenuto di micotossine - ha riferito Sabrina Locatelli, responsabile della Rete di monitoraggio -. La pressione di diabrotica e piralide è stata elevata, complici la siccità e le temperature roventi; in particolare, la diabrotica ha compromesso tanti campi di mais e le sete mangiate dall’insetto hanno ridotto fortemente la fecondazione delle cariossidi.
Nel 2022 hanno aderito 28 centri di essiccazione-stoccaggio e sono stati analizzati 193 campioni per contenuto di fumonisine, aflatossina B1 e deossinivalenolo (Don). Per quanto riguarda l’AFB1, nel 2022 il 26% dei campioni aveva un contenuto superiore a 20 µg/kg (limite massimo consentito dal regolamento Ue), praticamente il peggior risultato degli ultimi dieci anni. Stessa situazione anche per le fumonisine, dal momento che la piralide e le piante indebolite hanno favorito lo sviluppo di Fusarium verticillioides, per cui il 65% dei campioni aveva un contenuto superiore a 4.000 µg/kg (limite per il mais da consumo alimentare), anche qui il secondo peggior risultato degli ultimi dieci anni. Nessun problema, invece, per il Don (e presumibilmente anche per lo Zen), dato che nessun campione aveva contenuti superiori al limite di 1.250 µg/kg».
La tavola rotonda conclusiva ha visto la partecipazione di tutti gli attori della filiera maidicola: associazioni agricole, consorzi, mangimisti, stoccatori, mondo della ricerca. Tante le richieste per cercare di risollevare le sorti di questa coltura strategica per alcune eccellenze alimentari del nostro paese, da una programmazione pluriennale all’aiuto accoppiato, dai contratti di filiera all’ottenimento di ibridi più produttivi e più resistenti. Gli anni passano, il tempo a disposizione è sempre più ridotto e il mais italiano è sempre più a rischio. Tra un paio di mesi è il momento di seminare e chi crede nel mais ha bisogno di certezze.
tab. 2 Top ten degli ibridi precoci nelle prove nazionali nel 2022 (media 4 località, 16 repliche) |
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Ibrido | Ditta | Resa (q/ha)* | Ibrido | Ditta | Resa (q/ha)* | Ibrido | Ditta | Resa (q/ha)* | ||
Classe 200 | Classe 300 | Classe 400 | ||||||||
Sy Impulse | Syngenta | 88,9 | KWS HYPOLITO | Kws | 96,2 | P0729 | Pioneer | 101,6 | ||
Kws Fernando | KWS | 77,0 | MAS 440.D | Mas Seeds | 93,3 | LG31.455 | Limagrain | 95,5 | ||
SY ARNOLD | Syngenta | 91,9 | KWS INTELIGENS | Kws | 94,8 | |||||
MAS 431.B | Sivam | 91,6 | DKC5092 | Dekalb | 94,3 | |||||
KENOBIS | Sis | 90,9 | SY CARIOCA | Syngenta | 93,3 | |||||
DKC4316 | Dekalb | 89,6 | LG31.558 | Sis | 90,0 | |||||
SY INFINITE | Syngenta | 88,3 | P0362 | Pioneer | 88,8 | |||||
LG31.330 | Limagrain | 85,1 | MAS 524.A | Mas Seeds | 87,3 | |||||
LIVORNO | Semillas Fitò | 76,1 | ||||||||
Media | 82,9 | Media | 89,2 | Media | 93,2 | |||||
*al 15,5% di umidità (1) in rosso gli ibridi novità 2022 |
tab. 3 Top ten degli ibridi da trinciato nelle prove nazionali nel 2022 (media 4 località, 16 repliche) |
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Ibrido | Ditta | Resa (q/ha)* | Ibrido | Ditta | Resa (q/ha)* | |
Classe 600 | Classe 700 | |||||
ROMULO | SIS | 288,3 | MAS 765.A | MAS SEEDS | 291,9 | |
MAS 714.M | MAS SEEDS | 285,0 | KWS KANTICO | KWS | 289,8 | |
DKC6308 | DEKALB | 268,4 | KWS OLIMPION | KWS | 283,6 | |
LG31.677 | LIMAGRAIN | 264,8 | SY BAMBUS | SYNGENTA | 273,4 | |
KAMISETAS | SIS | 263,6 | TIESTO | SIVAM | 273,1 | |
LG31.700 | LIMAGRAIN | 272,0 | ||||
MAS 78.T | MAS SEEDS | 270,0 | ||||
DKC7074 | DEKALB | 269,5 | ||||
SHANIYA | MAS SEEDS | 267,2 | ||||
SY FONTERO | SYNGENTA | 262,8 | ||||
Media | 274,0 | Media | 270,9 | |||
*al 15,5% di umidità (1) in rosso gli ibridi novità 2022 |