Secondo i dati Istat, nel 2019 la coltura del sorgo da granella in Italia ha fatto registrare, rispetto all’annata precedente, un aumento della superficie coltivata (da 39.600 a 46.700 ha) e dei quantitativi prodotti (da 295.000 a 326.000 t) con una leggera flessione delle rese per ettaro (7,45 t/ha nel 2018 contro le 6,98 t/ha del 2019). Anche quest’anno la coltura è risultata diffusa soprattutto nelle regioni dell’Italia settentrionale, con netta prevalenza dell’Emilia-Romagna (circa il 60% degli ettari e il 70% della produzione di granella); molto più scarsa la coltivazione in Italia centrale e ancor meno nel Sud e nelle Isole.
Articolo pubblicato su Terra e Vita magazine n. 6
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Nel 2019, il Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (Crea-It), ha coordinato la realizzazione di 4 prove di confronto tra ibridi di sorgo da granella: Pozzuolo del Friuli (Ud) e Voghera (Pv), in Italia settentrionale; Rieti in Italia centrale e Cammarata (Pa) in Sicilia.
Sono stati saggiati 24 ibridi di ciclo tra il medio-precoce e il medio-tardivo (tabella 1) di cui 7 novità: Arabesk, Arcane, Bounty, Diamond, GK Feher, RGT Aliggator e Ruby.
L’investimento al metro quadro
In tutte le prove è stato adottato uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 3 ripetizioni; l’investimento unitario è stato fissato a 30 piante/m2 per gli ibridi più tardivi, 35 per quelli di ciclo medio e 40 per i più precoci. A causa della sostenuta piovosità di maggio, le semine sono avvenute con un certo ritardo (tra fine maggio e fine giugno); la quantità di azoto fornita è oscillata tra 115 e 168 kg/ha, con somministrazione parte alla semina e parte in copertura a Voghera e Cammarata, tutta in copertura a Pozzuolo del Friuli e a Rieti. Le prove svolte nelle 3 località dell’Italia Centro-Settentrionale sono state eseguite senza sussidio idrico, con l’eccezione di Rieti dove, per favorire emergenze uniformi, sono stati somministrati 200 m3/ha alla semina; a Cammarata invece sono stati effettuati 5 interventi irrigui per un totale di 1.750 m3/ha. A Pozzuolo e Rieti, a causa delle abbondanti piogge autunnali, la raccolta è stata notevolmente ritardata (11 dicembre e 15 gennaio, rispettivamente) mentre nelle altre due prove è stata effettuata regolarmente, entro fine settembre. Su tutte le parcelle sono stati rilevati i principali caratteri agronomici, morfo-fenologici e produttivi.
Andamento climatico
Nel 2019 l’andamento climatico primaverile registrato in Italia Centro-Settentrionale è stato caratterizzato da piogge abbondanti e frequenti, associate a temperature inferiori alle medie poliennali in tutte e tre le località di prova; successivamente, ma solo a Pozzuolo e Rieti, le temperature estive sono risultate decisamente superiori alla norma e le precipitazioni sono state scarse fino a settembre per poi riprendere molto abbondati da metà ottobre alla seconda decade di novembre, causando il notevole slittamento della raccolta registrato in queste due località.
La prova effettuata in Sicilia è stata caratterizzata da temperature più elevate della norma, spesso associate a venti di scirocco, e da una scarsissima piovosità, cosa che ha influito particolarmente sull’allegagione e sul conseguente livello produttivo, nonostante i ripetuti interventi irrigui.
I risultati 2019
I principali risultati delle 4 prove svolte nel 2019 sono riportati nella tabella 2, separatamente per le 3 località dell’Italia Centro-Settentrionale e per la prova irrigua svolta in Sicilia.
La produzione media del Centro-Nord è stata di 7,85 t/ha con il valore più elevato ottenuto a Rieti (11,23 t/ha; +3,2 t/ha rispetto al poliennio di riferimento), seguita da Voghera (7,84 t/ha, in linea con la media di lungo periodo ma superiore a quella del 2018) e da Pozzuolo del Friuli (4,49 t/ha; -2,5 t/ha rispetto al poliennio). L’ibrido più produttivo è risultato Icebergg, al secondo anno di prova, con una resa media di 9,25 t/ha e indici maggiori di 100 in tutte e tre le località, seguito da Ggolden (8,99 t/ha), con produzioni inferiori alla media campo a Pozzuolo, ma primo in graduatoria a Rieti. Produzioni superiori o uguali alle medie in tutte le 3 prove sono state evidenziate da altri 5 ibridi di recente costituzione: Arcane, Es Boreas, RGT Aliggator, Arizona e Arsky; rese medie tra 7,99 e 8,48 t/ha, con indici maggiori o uguali a 100 in due delle tre prove, anche per Kalatur, Artista, Aberas, Aggyl, Blogg e Araldo.
In conseguenza dell’andamento climatico non favorevole alla coltura, la produzione media della prova di Cammarata è stata particolarmente bassa, pari a 2,40 t/ha, inferiore del 44% rispetto alla media del precedente triennio di sperimentazione. Notevoli sono state però le differenze di resa tra ibridi, con produzioni che hanno oscillato tra 5,93 t/ha di Etrusco, l’ibrido più produttivo, e 0,55 t/ha di Kalatur. Buone rese sono state ottenute in questo ambiente anche da Arsky (4,49 t/ha) e GK Feher (4,46 t/ha) unici altri due ibridi a superare le 4 t/ha di resa in granella, mentre le produzioni più basse, inferiori a 1 t/ha, sono state registrate per Aberas, Armida e Kalatur.
Il ciclo, espresso in numero di giorni dall’emergenza alla fioritura e rilevato a Voghera e Rieti, è risultato mediamente di 50 giorni, con differenze tra ibridi comprese tra i 46 giorni di Arsky e i 61 di Bounty (genotipo al primo anno). Tra le altre nuove costituzioni, Diamond (56 giorni) e GK Feher (54) sono risultate di ciclo medio-tardivo, Arcane, RGT Aliggator e Ruby (48-49 giorni) medio, Arabesk (47) tra precoce e medio-precoce.
Nelle tre prove dell’Italia Centro-Settentrionale, l’altezza media delle piante (123 cm) e l’eserzione del panicolo (13 cm), sono risultate di poco inferiori alla media poliennale, con notevoli differenze tra località per quanto riguarda l’altezza ma non per l’eserzione. L’ibrido mediamente più alto è stato Arsenio (140 cm), il più basso Ruby (102 cm); la maggiore eserzione del panicolo, pari a 20 cm, è stata registrata per Blogg, seguito dalla novità Arabesk (18 cm) mentre i valori più bassi sono stati quelli Armida (7 cm) e Arsky (5 cm).
A riprova delle difficoltà incontrate dalla coltura nella prova di Cammarata, l’altezza media delle piante è risultata di soli 75 cm, inferiore del 40% rispetto allo sviluppo medio registrato nelle prove del Centro-Nord.
Il peso medio dei 1.000 semi delle tre prove del Centro-Nord è risultato inferiore alla media poliennale (27,0 g contro 28,2 g), con il valore più alto ottenuto da Blogg (30,5 g) seguito da Es Boreas (29,7 g) e Artista (29,6 g), ibridi che si confermano per questa caratteristica; il seme più piccolo è stato quello Diamond (21,5 g), al primo anno di sperimentazione.
Nella prova di Cammarata, anche il peso dei 1.000 semi (25,4 g) è risultato più basso di quello delle prove non irrigue del Centro-Nord, anche se leggermente più elevato del dato medio poliennale (24,9 g).
Il contenuto proteico della granella (determinato con apparecchio Leco FP-528 per le tre località del Centro-Nord) è stato di 11,1% s.s., superiore di circa 1 punto percentuale rispetto al dato di lungo periodo. Da evidenziare che il valore più elevato è stato quello ottenuto nella prova di Rieti (13,3%), località anche con le rese maggiori e che, rispetto alla media del quadriennio precedente, ha fatto registrare un incremento di ben 4,2 punti percentuali. La proteina più alta, pari a 12,8 % s.s., è stata ottenuta da Arabesk e GK Feher, entrambi novità al primo anno di prova, ma associata ad indici medi inferiori a 100. Migliore equilibrio produzione/proteina è stato evidenziato da Icebergg, caratterizzato da tenore proteico pari a 11,5%, indice di 118 e resa media superiore a 100 in tutte e tre le località; proteina pari a 11,5% anche per Araldo e Kalatur, entrambi con produzioni sopra la media in due prove.
Il poliennio 2016-2019
Nella tabella 3 vengono riportati, per il periodo 2016-2019, gli indici produttivi medi dei singoli anni, affiancati dalle medie di produzione, tenore proteico, eserzione del panicolo e peso dei 1.000 semi, relativi agli 11 ibridi di sorgo da granella in prova in 2-3 località del Centro-Nord nei 4 anni considerati. Tutti gli ibridi sono risultati caratterizzati da granella bianca, ad eccezione di Blogg, con granella di colore arancio, comunque senza tannini nelle cariossidi.
Nel quadriennio e negli ambienti considerati è stata registrata una produzione media di 7,81 t/ha, una buona eserzione del panicolo (14 cm), un peso 1.000 semi di 27,8 g e un tenore proteico della granella pari a 10,1% s.s.; i genotipi più produttivi sono risultati Aberas (8,22 t/ha) e Blogg (8,17 t/ha) caratterizzati da tenore proteico leggermente inferiore alla media e indici di resa superiori a 100 in tre dei quattro anni considerati. Buone anche le performance di Kalatur e Aggyl, quest’ultimo unico ibrido con produzioni sopra la media campo in tutti e quattro gli anni di prova; interessanti infine i risultati di Araldo caratterizzato da indice medio di 101, peso 1.000 semi e tenore proteico superiori alle medie.
Gli autori sono di:
(1)Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria - Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, sede di Roma
(2)Apsovsementi, Voghera-Pv
(3)Centro Appenninico “C. Jucci”, Rieti - Università di Perugia
(4)Ersa-Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assist. tecnica - Pozzuolo del Friuli-Ud
(5)Dip. Scienze agrarie e forestali - Università di Palermo