Dopo il trapianto in pieno campo delle diverse tipologie di cavolo occorre prevenire lo sviluppo di alcune malattie (essenzialmente peronospora e alternariosi) e combattere i fitofagi (cavolaia, nottua e afide ceroso) responsabili di significative perdite di produzione.
La peronospora colpisce soprattutto le piante giovani allo stadio di tre-quattro foglie e risulta particolarmente dannosa con andamento climatico umido e freddo, con temperatura ottimale di 10-15 °C.
L’alternariosi attacca le piante in ogni stadio di sviluppo e determina danni particolarmente gravi su quelle più giovani, quando l’inoculo della malattia proviene direttamente dal seme.
Le larve della nottua e quelle della cavolaia si nutrono dell’apparato vegetativo e in caso di forti attacchi, le piante infestate possono venire letteralmente scheletrizzate.
Delle due specie di afidi che attaccano i cavoli, Brevicoryne brassicae e Myzus persicae, quella più diffusa è senz’altro la prima. Le infestazioni determinate dall’afide ceroso interessano soprattutto le foglie più esterne che ingialliscono, ma quando le popolazioni del parassita si localizzano sulla rosetta centrale bloccano la crescita delle giovani piante.
Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 35/2015 L’Edicola di Terra e Vita