Ioannis Manousakis, è un orticoltore di Myrtos (Lasithi), nell’isola di Creta. Nel suo territorio chi, come lui, coltiva gli ortaggi deve ottimizzare le risorse, soprattutto l’acqua per l’irrigazione, esattamente come gran parte degli agricoltori italiani.
Per cercare di risolvere questo problema Manousakis ha trovato utile una App per smartphone. Si chiama Agrologies® ed è una applicazione ideata per ottimizzare il budget idrico nelle coltivazioni in campo e in serra. Non stiamo parlando di assolute novità, in quanto esperienze simili sono in corso nel nostro Paese e in alte parti del mondo, ma qui l’agricoltore non utilizza “passivamente” un servizio, al contrario, può intervenire in prima persona sul suo Sistema. Agrologies è anche l’esempio di servizio proposto da una startup di giovanissimi informatici, il cui modello di business prevede applicazioni di information technologies avanzate per affrontare vecchi problemi agronomici e gestionali della coltivazione in campo e in serra. La App è la punta di un iceberg tecnologico, la via di accesso a un servizio integrato per la gestione della risorsa idrica in funzione delle caratteristiche agro-ecologiche di un specifico territorio.
Il sistema si deve a Michael Fragiadakis (http://mikeismyname.com/), Eleni Kavallieratou e un gruppo di lavoro costituito da giovani informatici greci, in competizione con le agguerrite software house del nord Europa e degli States.
«Potrei essere considerato un giovane perché ho solo trentacinque anni – afferma Manousakis –, ma ho sempre lavorato in agricoltura. Mi sono specializzato nella coltura del peperone, ma mi occupo anche di cereali e frutta su piccole superfici, come si usa qui».
Agrologies è un sistema di ottimizzazione dell’irrigazione che potrebbe rimandare anche per gli agricoltori italiani. Manousakis ci spiega meglio di cosa si tratta.
«Agrologies mi sta aiutando ad ottimizzare l’acqua a disposizione per la coltura del peperone e degli altri ortaggi, seguendo passo passo il budget idrico della mia zona, le aliquote in ingresso e uscita dovute all’apporto delle precipitazioni e la loro interazione con il suolo – ci racconta –. Non si tratta di un’applicazione generica che riguarda grandi bacini; Agrologies infatti prende in considerazione proprio le caratteristiche del mio territorio (temperatura, umidità, esposizione ed altro) e le specifiche esigenze della mia coltivazione».
Tutto da remoto
Con Agrologies Manousakis può gestire passo passo la sua situazione da remoto, semplicemente collegandosi a un sito web o utilizzando una App, sul suo smartphone. «Il primo problema che Agrologies mi ha risolto – afferma con soddisfazione – è stato quello degli spostamenti». Adacquare le colture in serra richiedeva infatti la sua presenza una volta al giorno in inverno e almeno tre in estate. Una grande perdita di tempo se si considera che la sua casa dista circa 15 chilometri dall’azienda.
«Con l’esperienza – ci spiega – si può comprendere quando è necessario irrigare le piante, ma non sempre si riesce a cogliere il momento giusto. Il periodo di maggiore criticità idrica va dall’inizio della fioritura alla prima raccolta, dove bisogna fare molta attenzione per evitare una cascola fiorale. Agrologies è un sistema che mi consente di seguire l’evoluzione del contenuto idrico del suolo allo scopo di determinare la quantità ottimale di acqua e il momento migliore per fornirla. Si deve considerare che anche una irrigazione sovrabbondante, non solo è uno spreco, ma danneggia la coltura. Con Agrologies questo non accade. Ho l’opportunità di monitorare la situazione senza necessariamente averla di fronte a me. Posso intervenire in qualsiasi momento, anche se mi trovassi in viaggio».
Fragiadakis, l’ideatore della App, ha 27 anni, è studente senior al Technological Educational Institute di Creta. «Agrologies – ci spiega – consiste di un device elettromeccanico, accoppiato a un’applicazione di controllo. Il sistema fa uso di un semplice network di sensori wireless che viene installato vicino alle bocchette di irrigazione. Altri sensori sono installati direttamente nella coltivazione per monitorarne lo stato (gas e flusso di acqua), rilevando anche l’umidità del suolo.
Grazie a una scheda microcontroller, i dati vengono rilevati ogni 5-7 minuti e inviati tramite internet (via wifi o rete 3G) a un router che li smista al nostro database online».
In tempo reale
Il punto nodale del sistema è l’applicazione informativo-decisionale. Grazie ai sensori, “ascolta” la coltura, che trovandosi in deficit idrico, “chiede” l’apertura delle saracinesche…
«È esattamente così – afferma Manousakis –. Posso avviare la distribuzione dell’acqua, direttamente dal touchscreen. Il sistema, dopo tutto, non è molto complesso. All’inizio ho approntato una limitata dotazione di apparecchiature, elettrovalvole e ovviamente l’energia elettrica. Il punto più problematico per un agricoltore è avere un buon segnale wi-fi nell’area. Se non fosse disponibile si potrebbe comunque utilizzare una sim card per accedere a internet».
Utilizzare Agrologies è relativamente semplice…
«Come utente ho creato un account personale su Agrologies (http://www.agrologies.com) – continua – dopodiché posso collegarmi al sito o utilizzare l’app sul mio smartphone e monitorare la situazione. Quando è il momento con un pulsante comando l’apertura delle elettrovalvole del campo e irrigo per il tempo necessario (il sistema mi assiste in questo)».
«Il posizionamento del congegno e dei sensori è relativamente semplice – ci spiega – e si fa seguendo uno schema. Anche l’applicazione smartphone è piuttosto intuitiva. L’assistenza di Fragiadakis via email e telefono è comunque stata molto utile, all’inizio, per impostare il sistema».
Il sistema (device e servizio), già pronto per l’uso avrebbe il costo di circa 1.000 €. Al momento è attivo un impianto sperimentale vicino all’azienda del signor Manousakis, comprendente coltivazioni in pieno campo e serre.
Possibile industrializzazione
«All’inizio di questo progetto – afferma Fragiadakis – c’è stata in effetti qualche difficoltà. Abbiamo fatto molti test che hanno interessato la scheda microcontroller, i sensori in campo e stiamo ancora lavorando sul design industriale del device. Ma in fondo è solo una questione di ottimizzazione. Agrologies è sempre più piccolo e maneggevole, simile a un gadget elettronico. Presto sarà in grado di girare, oltre che su Android, anche sull’iOS di Apple e su Windows Phone One di Microsoft».
Ma il sistema potrebbe essere ampliato anche con l’introduzione di ulteriori funzioni…
«Nel mio caso – afferma Manousakis –, oltre all’irrigazione, la questione più delicata è quella della fertilizzazione. Sarebbe bene poter conoscere la conducibilità in dell’acqua, per decidere la quantità di fertilizzante da somministrare. Quindi il sistema dovrebbe essere dotato di un sensore in grado di misurare i µS/cm effettivi. Ho già fatto presente l’esigenza e spero ci stiano lavorando».
Il gruppo di lavoro Agrologies, come altri nella Agricultural Apps business, sta interpretando una esigenza che in questo momento è al primo posto nella mente di tutti i progettisti di sistemi di controllo dalle serre alla domotica: ottimizzare le risorse agendo da remoto. Sta emergendo così una nuova generazione di apparati che assistono l’attività in campo, basati su una micro elettronica sempre più a portata di utente e con un grande apporto della rete. Questi sistemi sono ormai in grado di dialogare con servizi centralizzati in tempo reale, per prendere decisioni adeguate, ottimizzando il lavoro e le scelte dell’agricoltore.
*Horticultural Group. Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0).