Negli ultimi anni si è registrata una diffusione capillare dei bombi in ambiente protetto e in pieno campo: come mai?
I bombi, oltre ad essere bottinatori molto efficienti sono oramai un indispensabile mezzo tecnico a disposizione degli agricoltori.
Sui fruttiferi sono importanti sia per risolvere problemi legati alla necessità di certe specie di ricorrere all’impollinazione incrociata o in caso di clima avverso; possono giocare un ruolo rilevante per stabilizzare di anno in anno la produzione, evitando i dannosi fenomeni di alternanza che talora si registrano sui frutteti.
Perché sono definiti insetti sociali? Sono caratterizzati da colonie annuali e da una rudimentale divisione in caste (regina, operaie); ogni colonia prende il via da una regina e termina con la “produzione” di regine. Delle oltre 300 specie di bombi presenti nel mondo Bombus terrestris ha le migliori caratteristiche per efficienza di bottinamento e attività intensa anche in condizioni difficili.
L’elevato numero di larve da nutrire all’interno dell’arnia insieme ad altre caratteristiche, conferiscono ai bombi la capacità di raccogliere il polline in condizioni in cui altri insetti non risulterebbero attivi; vento e freddo hanno una scarsa influenza sulla loro attività; la posizione del sole non è determinante per l’orientamento e pertanto, a differenza delle api, lavorano anche con cielo nuvoloso.
Quando e come vanno collocate le arnie artificiali in campo?
In Romagna, Puglia e Basilicata è molto incrementato l’impiego di bombi su susino e albicocco: perchè?
Tutti i particolari nell'articolo a firma Luca Marzocchi su Terra e Vita n.10/2015.