Le incessanti piogge di questo fine inverno-inizio primavera hanno reso molti terreni per lungo tempo impraticabili, ritardando le semine e i vari interventi colturali. Così, per i cereali autunno vernini, non appena gli agricoltori sono riusciti a entrare in campo per le concimazioni hanno utilizzato per lo più concimi azotati a pronto effetto, come urea e nitrato ammonico.
Per quanto riguarda invece le colture a semina primaverile, il fatto di non riuscire a entrare in campo per tempo per effettuare le concimazioni in presemina, queste sono in molti casi saltate. Infatti non appena l’agricoltore ha individuato una “finestra” utile per intervenire ha optato per seminare immediatamente.
«Il tempo avverso che ha caratterizzato tutto questo inizio anno – afferma Francesco Caterini direttore commerciale Emme Region (Eastern Mediterranean and Middle East) per Yara Italia – ha pesantemente influito sull’impiego di concimi e, di conseguenza i raccolti verranno penalizzati. Per quanto ci riguarda riscontriamo, rispetto ai consumi attesi, un calo del 15-20%. La campagna grano ormai è andata mentre le semine delle colture primaverili-estive sono ancora al 50% e su queste riponiamo ancora buone speranze. Le nostre vendite di NPK sono andate abbastanza bene; temevamo infatti che per la fretta di entrare in campo sarebbero state drasticamente ridotte, ma così non è stato».
«Adesso il problema è quello di trovare il modo di completare le semine – conclude Caterini –; se non sarà possibile si assisterà a un drastico calo delle superfici e una forte riduzione nelle vendite di urea. Al momento nei nostri magazzini di Ravenna ci sono 80mila tonnellate di urea, ma con i mezzi attualmente a disposizione in caso di ritorno alla normalità della situazione si farà prestissimo a entrare in campo per seminare e concimare. Abbiamo un mese di ritardo su tutti i fronti e in alcune regioni, come il Veneto, dove sono presenti terreni pesanti, la situazione risulta particolarmente grave».
Si sta anche delineando un’ampia forbice fra sell in e sell out ossia fra le vendite dal produttore di concimi al commerciante e fra questi e l’utilizzatore finale. «I magazzini di alcuni commercianti sono pieni – ci spiega Massimo Rossini, sales & marketing manager presso EuroChem Agro –, specie in quelle zone del nord e della fascia tirrenica dove non si è riusciti a entrare in campo. Le cose stanno andando un po’ meglio al sud, ma nel complesso in questo momento si è perso un 20% del mercato. D’altra parte la prima nitratatura del grano non è più recuperabile. Per quanto riguarda il mais, in gran parte da seminare, è probabile che ci sposti in parte su soia e sorgo, ma non più di tanto. Il fatto che in ogni caso si debbano utilizzare mais a ciclo breve, comporterà un’ulteriore perdita nelle concimazioni; questi mais, infatti, richiedono una minore quantità di azoto».
«La campagna della bietola è completamente saltata – aggiunge Oriano Bezzi, amministratore delegato di Panfertil – mentre si riscontra una notevole diminuzione nelle vendite di NPK e di fosfatici e uno slittamento in avanti per gli altri prodotti a causa di un ritardo della campagna. Quella dell’urea, per esempio, deve ancora iniziare perché legata alla rincalzatura del mais, che in genere viene fatta dal 10 al 25 maggio, ma che quest’anno molto probabilmente slitterà fra fine maggio e metà giugno». Secondo Bezzi, quindi, fino a fine maggio sarà difficile fare un pre consuntivo e solo alla fine di giugno si potranno tirare le somme.
«Le continue piogge, alternate a forte umidità dell’aria, – afferma Giampiero Patalano, responsabile marketing di Agrium – hanno assimilato nella criticità i produttori di cereali autunno vernini e quelli di mais. Da sempre, però, i momenti di difficoltà rappresentano anche opportunità per uscire dagli schemi e cogliere i vantaggi derivati dalle nuove tecnologie utilizzate in maniera corretta. Bene hanno fatto quelli che hanno usufruito della concimazione anticipata sul frumento dall’accestimento fino in fase di levata con concimi a lento rilascio non dilavabili: per loro oggi la coltura appare in buone condizioni e sta affrontando molto meglio la fase di spigatura».
«In questi ultime settimane – continua Patalano –, se è l’urea il concime azotato a cui maggiormente si sta guardando, i prodotti innovativi che prevedono l’aggiunta dell’inibitore dell’ureasi costituiscono un vantaggio sensibile sia per le concimazioni del frumento, sia per impostare la concimazione azotata del mais. La peculiarità di questi prodotti sta nel non ritardare la cessione e nell’impedire la gassificazione dell’azoto dando alla pianta dal 20% al 40% di nutrimento in più. Proprio ciò che occorre in annate che partono da bassi contenuti di azoto nel terreno, come quella che stiamo vivendo».