Nel 2012 sono stati coltivati a sorgo 37mila ettari con una riduzione di quasi il 13% rispetto al 2011 (dati Istat). Il trend negativo ha colpito soprattutto l'Emilia-Romagna (-19%), da molti anni la regione con più ettari investiti a questa coltura (circa 23mila nel 2012).
In Italia centrale invece le superfici a sorgo sono rimaste immutate nelle Marche (3.200 ha) e sono aumentate del 13% in Toscana (2.900 ha). La prolungata siccità, che ha caratterizzato la stagione colturale 2012, ha duramente compromesso i raccolti, che sono risultati complessivamente quasi dimezzati.
Il Cra-Qce di Roma, in collaborazione con Enti pubblici e privati, ha continuato il coordinamento di una rete di prove, giunta al 29° anno, di confronto tra ibridi di sorgo da granella, con la realizzazione di 6 campi: Voghera (Pv), Agugliano (An), Rieti, Roma, Foggia e Cammarata (Ag). I risultati relativi ad Agugliano e Foggia sono stati esclusi dalla sintesi in quanto le colture, in conseguenza delle difficoltà climatiche, non sono state raccolte.
Il confronto ha riguardato in totale 33 ibridi di cui 9 testati per la prima volta: 7431, 23012, Baggio, Dominator, DS 1132, Enforcer, Felsina, Liberty e RHS 1223 (tab. 1).
Nelle prove effettuate nell'Italia centro-meridionale è stato escluso Liberty per difficoltà legate alla lunghezza del ciclo in una stagione particolarmente difficile.
Per tutte le prove è stato adattato uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 3 o 4 ripetizioni e con un investimento previsto pari a 30 piante/m2. La quantità di azoto è oscillata tra 120 e 200 kg/ha; la somministrazione è avvenuta parte alla semina e parte in copertura.
Andamento climatico
Le elevate temperature, sempre superiori alle medie poliennali in tutte le località, associate a una perdurante siccità che ha accompagnato l'intero ciclo colturale, non hanno permesso alla coltura del sorgo di espletare il proprio potenziale produttivo. Piogge favorevoli sono state registrate al momento delle semine, con effetti benefici su emergenza e uniformità dei seminati. Per ovviare alla siccità, a Voghera sono state effettuate tre irrigazioni di soccorso per aspersione, a Cammarata si è fatto ricorso a 5 interventi irrigui. Solo a settembre sono state registrate precipitazioni utili di cui ha beneficiato soprattutto la prova di Rieti, località dove la coltura era ancora in fase di riempimento della granella.
Le produzioni medie
Nella tabella 2 sono riportati gli indici di resa e i valori medi dei principali caratteri rilevati per gli ibridi in prova nelle 4 località.
La produzione media è stata di 5,94 t/ha, inferiore di circa il 10% rispetto al triennio precedente, e con risposte alquanto diversificate tra località. A Voghera si è avuto un incremento delle rese (+33%) mentre a Roma, Rieti e Cammarata le perdite sono risultate molto consistenti (dal 20% al 40%). Per quanto riguarda gli ibridi, sono stati quelli di ciclo tra medio-precoce e medio ad adattarsi meglio alle difficili condizioni climatiche. Didggy, al secondo anno di prova ha confermato i buoni risultati del 2011, raggiungendo una produzione media di 7,2 t/ha con un indice di 121, il più produttivo a Rieti con oltre 9,5 t/ha. Nella graduatoria produttiva ha preceduto un gruppo di 9 ibridi che sono stati caratterizzati da rese medie superiori alle 6,5 t/ha e indici compresi tra 110 e 114: Angelus, Brenus e Arsenio (tutti con indici superiori a 100 nelle 4 prove), Aralba, Targga, Classus, Marcus e le nuove costituzioni Baggio e Felsina, queste ultime capaci di performance attorno alle 10 t/ha a Voghera. Interessanti rese con indice medio di 108 sono state rilevate per Ardito (indici superiori a 100 in tutte le prove). Anche Queyras (di ciclo precoce) e la novità DS 1132 hanno mostrato rese superiori alla media ma più variabili nei diversi ambienti.
La scarsità delle precipitazioni ha influito negativamente sullo sviluppo vegetativo delle colture di sorgo tanto che l'altezza media (97 cm) è risultata inferiore di circa 20 cm rispetto al valore poliennale. Arsenio e il nuovo ibrido Felsina sono risultati quelli più alti (110 e 108 cm, rispettivamente). Ugualmente inferiore alla norma è stata la misura media dell'eserzione del panicolo (8 cm contro 14 cm), con risposte molto diverse tra le località: a Voghera e Rieti sono stati registrati i valori maggiori per questo carattere (17 e 10 cm, rispettivamente) mentre a Roma e a Cammarata le misure sono risultate molto contenute (3-4 cm), evidenziando le difficoltà riscontrate dalle colture in questi ambienti. Baggio e Arsenio sono stati gli ibridi che hanno mostrato le eserzioni maggiori (11-12 cm).
Anche il peso medio delle 1.000 cariossidi (21,3 g) è stato inferiore a quello del triennio precedente (25,3 g). Solo a Rieti la diminuzione è risultata piuttosto contenuta grazie alle piogge verificatesi durante il riempimento della granella. Gli ibridi che hanno mostrato le dimensioni maggiori del seme, con pesi superiori a 24 g, sono state la nuova costituzione Baggio, Arsenio, Taxus e Angelus. Per quasi tutti gli ibridi più produttivi sono stati rilevati pesi 1.000 cariossidi superiori o prossimi alla media a eccezione di Felsina, che insieme a DS 1132 (entrambe al primo anno), Smile e Sanggat sono stati caratterizzati dalle dimensioni del seme più piccole.
Superiore alla media triennale, pari al 9% s.s., è risultato il contenuto proteico della granella ottenuto quest'anno (9,8% s.s.). Taxus, Reggal e Cheope, con valori tra 11,4% s.s. e 10,8% s.s., confermano i buoni risultati dei precedenti anni di sperimentazione; tra gli ibridi più produttivi però solo Marcus è stato caratterizzato da un tenore proteico di poco superiore alla media; per quanto riguarda le nuove costituzioni, Enforcer (10,7% s.s.), Dominator (10,5% s.s.), 7431 e 23012 si segnalano per una percentuale di proteine superiore alla media.
Gli indici di resa
Al fine di ottenere indicazioni sulla stabilità del comportamento produttivo nei diversi ambienti della Penisola al variare delle condizioni climatiche negli anni, in tabella 3 vengono presentati gli indici di resa medi di un gruppo di 23 ibridi sempre presenti in prova nell'ultimo quadriennio nelle località dell'Italia centro-settentrionale.
Anche nel 2012, viste le elevate temperature estive, sono stati generalmente i genotipi di ciclo da medio-precoce a medio a mostrare le migliori performance, a conferma del trend degli ultimi anni.
Le rese più elevate e stabili, negli ultimi quattro anni, sono state ottenute da Targga (di ciclo medio-precoce) e da Marcus (di ciclo medio) con una produzione media superiore alle 7,9 t/ha, un indice medio di 113 e indici di resa medi sempre superiori a 100 in tutti gli anni considerati. Elevata stabilità e produzioni medie di circa 7,7 t/ha sono state evidenziate anche da Aralba (indice di 109), di ciclo medio-tardivo, in prova fin dal primo anno di sperimentazione, che si conferma come uno degli ibridi più adattabili alle diverse condizioni pedo-climatiche.
A. Belocchi1, M. Fornara1, V. Mazzon1, V. Vecchiarelli2, P. Viola3, I. Poma4, G. Venezia4, F. Quaranta1
1Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura-Qce, Roma
2Centro Appenninico “C. Jucci”, Rieti - Università di Perugia
3Apsovsementi, Voghera-Pv
4Dip. Sistemi agro-ambientali - Università di Palermo
Allegati
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