L’impatto della transizione ecologica sul vino

Il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, il ministro Francesco Lollobrigida, il ministro Antonio Tajani
Al Vinitaly l’impegno dei ministri Francesco Lollobrigida e Antonio Tajani a disinnescare le mine vaganti nascoste in dossier caldi come quelli sugli usi degli agrofarmaci, direttiva imballaggi e emissioni, rapporto vino-salute

Usi sostenibili degli agrofarmaci, emissioni di gas clima alteranti, direttiva imballaggi, salute e promozione, gestione dell’immigrazione.

Dossier caldi per il vino italiano in discussione a Bruxelles. In questi ultimi mesi di mandato la Commissione europea dissemina, in nome della transizione ecologica, vere e proprie mine vaganti che possono avere effetti letali per la nostra economia.

Record di fatturato arrivato a 14 miliardi

Soprattutto per una filiera come quella vitivinicola, arrivata al record storico di un fatturato di quasi 14 miliardi nel 2022 grazie soprattutto all’export, mentre i consumi interni sono in lieve calo ( -2,2%, è quanto emerge dall’analisi Coldiretti presentata in apertura della 55% edizione di Vinitaly alla Fiera di Verona).

Fare sistema dentro e fuori dalla filiera

E proprio a Vinitaly Francesco Lollobrigida, intervenuto al convegno organizzato dal Ministero dell’agricoltura e della Sovranità alimentare, con tutti i protagonisti delle associazioni vitivinicole, ha ammonito sulla necessità di fare sistema per recuperare capacità di ascolto presso le istituzioni comunitarie.

Lollobrigida ha rivendicato la vocazione europeista del Centro Destra italiano e chiesto agli organi di informazione di sostenere l’azione del Governo nel confronto con l’Esecutivo Ue, evitando di parlare di isolamento italiano («una critica strumentale che non corrisponde ai fatti, il confronto con gli altri ministri europei e con il Commissario all’ambiente Virginijus Sinkevicius su questo fronte è costante»).

Sdoganare le Tea

«Tutti sono d’accordo sull’obiettivo di ridurre l’uso degli agrofarmaci – ha detto -, ma occorre un decalage progressivo che non condizioni la capacità di produzione del comparto agricolo italiano». «Le alternative potenziali ci sono – ha evidenziato -, l’Italia vanta una lunga tradizione di ricerca di avanguardia sul fronte della genomica agraria, occorre che l’Europa faccia uno sforzo sull’impegno di sdoganare le Tea, tecnologie di evoluzione assistita, ovvero le nuove biotecnologie sostenibili».

Stop alle discriminazioni sulla salute

E anche sul fronte del binomio vino e salute l’impegno del ministro è quello di scongiurare discriminazioni che non trovano riscontro nella realtà dei dati scientifici, evitando fughe in avanti come quella del Nutriscore. «Un bollino d’infamia – ha ribadito - che non serve a informare, ma a condizionare, penalizzando prodotti italiani di eccellenza come vino, olio, pasta, formaggi e salumi».  «Non deve essere un algoritmo a dirci cosa mangiare, ma la capacità personale di distinguere e discernere: meglio quindi un modello che privilegi l’obiettivo di informare i consumatori». Come il modello italiano delle etichette a batteria che va a individuare il quantitativo dei prodotti valido per una dieta bilanciata».

Plastica e vetro, servono obiettivi realistici e sostenibili

Obiettivi condivisi dal ministro degli esteri Antonio Tajani, presente alla conferenza. «L’ecologismo è un obiettivo giusto – ha commentato – ma non può diventare una nuova religione». «Occorre gradualità – ha citato come esempio – e concretezza scientifica nell’obiettivo di ridurre la plastica e il vetro per gli imballaggi. Senza una seria valutazione di impatto rischiamo altrimenti di condizionare il consumo di prodotti chiave per la dieta mediterranea come l’ortofrutta e il vino, con conseguenze sulla salute dei cittadini europei».

«Uno dei più importanti obiettivi fondanti dell’Unione europea – ha ricordato – è il principio della libera concorrenza. Il green deal non deve diventare il pretesto per introdurre nuove barriere non tariffarie che mirano solo a condizionare l’export dei prodotti che sostengono il successo dell’italian way of life nel mondo come il vino».

L’impatto del conflitto

In precedenza il ministro Lollobrigida aveva preso parte all’inaugurazione della mostra sulla storia millenaria del vino che, presso casa Coldiretti, di fronte all’ingresso Cangrande della fiera di Verona, ne ripercorre le tappe dalle antichissime origini nel Caucaso fino allo spazio dedicato al vin sulla stazione internazionale orbitante Iss.

Coldiretti, dopo l’inaugurazione ha presentato un report elaborato assieme al centro studi Divulga sull'impatto della guerra in Ucraina e i risvolti occupazionali e produttivi. È emerso che, nonostante le ritorsioni commerciali reciproche, le esportazioni italiane di vino in Russia sono aumentate del 16% nel 2022 raggiungendo il record dei 172 milioni di euro.

 

L’impatto della transizione ecologica sul vino - Ultima modifica: 2023-04-03T10:26:41+02:00 da Lorenzo Tosi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome