Quando il clima era tipicamente mediterraneo le estati erano calde, ventilate e secche.
Poi è arrivato il climate change e ha sabotato anche il barometro di una delle regioni più miti, ovvero la Puglia. Il rapporto di Assoenologi (LEGGI qui) sulla vendemmia 2018 ha infatti stigmatizzato gli effetti della tropicalizzazione del clima, che ha colpito in particolare nel tacco d'Italia. Consentendo da una parte di recuperare la necessaria dotazione idrica, ma dall'altra facendo accusare perdite importanti a macchia di leopardo, in particolare sul Primitivo, vitigno principe per questa Regione.
«Fenomeni temporaleschi di forte intensità – spiega Massimiliano Apollonio di Assoenologi Puglia – e anche alcune grandinate hanno caratterizzato quest’anno in maniera importante sia la primavera che l’inizio dell’estate (soprattutto nella Valle d’Itria e nel nord del Tavoliere, (LEGGI QUI IL DETTAGLIO) e poi anche la seconda metà di agosto (in particolare nel Salento)».
Record produttivo
La maggiore disponibilità idrica ha consentito alla Puglia di superare il Veneto come prima regione produttiva d’Italia (quasi 12 milioni di hl, 2 in più rispetto al 2017). Le perturbazioni di agosto hanno però portato anche parecchio disturbo nelle fasi più critiche di prevendemmia. I forti acquazzoni si sono infatti ripetuti con regolarità quasi tutti i pomeriggi dal 18 al 24 agosto, all’inizio delle raccolte del Primitivo. Così si è salvato quello più “primitivo”, raccolto prima, mentre in alcune zone, soprattutto verso il mare, le piogge non hanno solo disturbato le maturazioni fenoliche, ma anche causato numerosi allagamenti.
Terre rosse poco drenanti
Le terre rosse sottili che caratterizzano il terroir salentino poggiano infatti spesso sopra strati calcarei che ne limitano il drenaggio.
Allettamenti nella zona del Manduria Doc
Secondo l'allarme lanciato da Coldiretti di Taranto gli intensi temporali associati a forti raffiche di vento registrate nei comuni di Massafra, Crispiano, Palagiano, Avetrana, Manduria e Castellaneta hanno strappato le coperture dei vigneti da uva da tavola e allettato gli impianti destinati al Primitivo di Manduria Doc.
Negroamaro da raccogliere
«Il mese di settembre – spiega Apollonio – può ancora mettere le cose a posto: basta un po’ di tramontana per asciugare i vigneti e chiudere con successo le raccolte di Negroamaro».