Una settimana di eventi per superare paure, diffidenze, sfatare pregiudizi, conoscere il lato positivo e “innocuo” della scienza, illustrarne i benefici concreti e soprattutto tentare di creare un terreno culturalmente fertile allo sviluppo delle biotecnologie nel continente. È questo l’obiettivo della European Biotech Week, appuntamento scientifico-divulgativo promosso da EuropaBio e in programma dal 26 settembre al 2 ottobre, che quest’anno diventa globale: sono previste infatti iniziative in America, Asia e Oceania, oltre che in 16 Paesi europei.
Come nelle passate edizioni (quella del 2016 è la quarta), l’Italia si conferma capofila in Europa per numero e varietà di appuntamenti: ben 53 tra incontri, laboratori, spettacoli, giochi di ruolo e porte aperte, contro una media di 2-3 a Paese. Una leadership senz’altro lusinghiera, ma che forse nasconde l’urgenza di diffondere una maggiore cultura scientifica tra l’opinione pubblica e le istituzioni.
«Il nostro obiettivo – ha spiegato Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, l’associazione che coordina e promuove il palinsesto italiano – è raggiungere e alfabetizzare i non addetti ai lavori su queste tecnologie abilitanti che fanno ormai parte della vita quotidiana di tutti noi e rappresentano una straordinaria risposta a tante esigenze sempre più urgenti per le moderne società a livello di salute pubblica, cura dell’ambiente, agricoltura e alimentazione».
«La biotecnologia – ha aggiunto – può e deve essere uno dei motori del rilancio dell’economia e dell’occupazione del Paese. Bisogna essere in grado di cogliere l’occasione che ci si presenta e di valorizzare le eccellenze che in Italia non mancano».
Non a caso l’evento di apertura della settimana biotecnologica, il Technology Forum Life Sciences 2016, in programma il 26 settembre a Milano, sarà focalizzato sulle proposte per rimuovere gli ostacoli – culturali, normativi, burocratici, economici – che attualmente frenano il settore e che rischiano di lasciare il nostro Paese fuori dalle rotte dell’innovazione.
Durante la settimana ci sarà infine spazio per la discussione sull’editing genetico, una delle “ultime frontiere” della ricerca, «che potrebbe aiutare l’Italia ad uscire dallo stallo degli ogm, diventati, seppur a torto, quasi un marchio di infamia. Da parte del Governo e del ministero – ha concluso Palmisano – abbiamo percepito un significativo cambio di rotta su questi temi».
GLI APPUNTAMENTI AGRICOLI
22-23 settembre, Altavilla Vicentina
Forum Italiano sulle Biotecnologie e la bioeconomia
27 settembre, Bologna, Università di Bologna Scuola di Agraria e Veterinaria
Gene editing: la nuova fabbrica delle varietà
29 settembre, Milano, Acquario Civico
Agricoltura e genetica tra passato e futuro: nuove professioni nell’agroalimentare
29 settembre, Roma, sede Enea
Tutti i colori delle biotecnologie
Il programma completo è disponibile all’indirizzo: