L’estate che sta per terminare è stata piuttosto favorevole alla mosca della frutta (Ceratitis capitata) la cui popolazione non è stata contenuta da “colpi di calore” nei mesi più caldi. Ora la temperatura fresca e le prime piogge che aumentano l’umidità dell’aria determinano un aumento nella popolazione dell’insetto che trova alimento sulle drupacee più tardive, sui kaki, sui primi agrumi e sui frutti di piante spontanee tipici di questo periodo, come fichi e fichi d’india.
Trappole all’invaiatura
Per le varietà di agrumi che si avvicinano alla fase dell’invaiatura, quindi, occorrerà monitorare la presenza degli adulti della mosca con l’ausilio di trappole attrattive che però non danno indicazioni utili per le soglie di intervento. Il numero di catture, infatti, è difficilmente correlabile ai danni sui frutti che dipendono dalle punture di ovideposizione e dall’attività trofica delle larve nella polpa. L’uso delle trappole, pertanto, serve unicamente a verificare la presenza dell’insetto.
Sul mercato sono disponibili diversi tipi di trappole di buona efficacia: cromotropiche (il giallo attira i ditteri, tra cui la C. capitata, ma anche altri insetti, alcuni dei quali appartengono all’entomofauna utile), alimentari (attivate con sostanze prevalentemente a base azotata, a cui sono sensibili soprattutto le femmine con le uova in maturazione) o parasessuali (il trimedlure attira selettivamente i maschi). Le trappole, in numero minimo di 2 ad ettaro, vanno posizionate esternamente alla chioma, a circa 1,80 metri di altezza, con orientamento sud/sud-ovest, in modo da intercettare in maniera efficace le mosche.
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