La storia di Coprob, Cooperativa Produttori Bieticoli, è una storia di grandi sfide che l’hanno sempre vista affrontare competitor di grandi dimensioni.
A poco più di dieci anni dalla riforma ocm dello zucchero, però, Coprob è rimasta sostanzialmente l’unico produttore di zucchero con un bacino bieticolo che si sviluppa su circa 33mila ettari distribuiti tra Emilia-Romagna e Veneto.
Le ragioni di questo “miracolo” sono da ricercare nella sua storia di cooperativa virtuosa sempre alla ricerca della migliore efficienza.
La fine delle quote
Il 1° ottobre 2017 verranno meno le quote di produzione nazionali e il mercato dello zucchero europeo diventerà libero; questo significherà competere con le grandi realtà tedesche e francesi.
È noto a tutti che, pur essendo l’Emilia Romagna e il Veneto tra le aree italiane maggiormente vocate alla coltivazione della bietola, scontano pesanti gap rispetto ai produttori nord europei principalmente per via del clima.
La risposta di Coprob è stata la creazione dal gennaio del 2014, con la consulenza scientifica di Agri 2000, dei Club Territoriali della Bietola, gruppi di “volontari” per migliorare e far crescere la competitività della coltura e la conoscenza dello zucchero italiano nei propri territori.
Perché Club territoriali? Per avere, nelle varie aree del distretto bieticolo, gruppi di bieticoltori volontari che si impegnassero ad accelerare lo sviluppo della filiera del territorio, coniugandola con la storia, i punti di debolezza e di forza di quell’area.
Si è deciso di prevenire i tempi ripartendo dal protagonismo dei singoli Soci che hanno sperimentato come affrontare e risolvere in prima persona le problematiche del settore non solo è possibile, ma è anche straordinariamente efficace.
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