La fertilizzazione richiede la combinazione ottimizzata di molte scelte gestionali per essere realizzata in modo sostenibile. Ciascuna scelta comporta l’adozione della migliore tecnica possibile. Scegliere il piano di concimazione perfetto, ma poi sbagliare nella distribuzione del concime rende il progetto inutile. Il problema è come sempre di tipo economico ed ambientale, perché distribuire male il concime significa distribuirne in un punto troppo poco e in un altro troppo. La conseguenza è aumentare inutilmente i costi aziendali e, al tempo stesso, inquinare. Uno dei tour dell'innovazione organizzati a Eima International da Edagricole aveva per tema proprio la concimazione. Guidati dal professor Carlo Grignani, ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee alla facoltà di Agraria dell'Università di Torino, si è andati alla scoperta di macchine che abbiano le seguenti caratteristiche: facile regolazione del sistema di distribuzione, in maniera tale da poter regolare la macchina ogniqualvolta si impiega un concime di differente caratteristiche fisiche (in particolare di diversa granulometria); ampia variazione nella quantità di concime distribuibile (ad esempio compresa fra poche unità a 1000 kg/ha; buona resistenza alla corrosione e all'abrasione; facilità di accesso e riempimento della tramoggia; possibilità di svuotare completamente la tramoggia a fine distribuzione e di effettuare facilmente la sua pulizia; possibilità di parzializzare la larghezza di lavoro; elevata affidabilità nel tempo.
I parametri fondamentali su cui si basa la distribuzione di qualsiasi fertilizzante sono: la dose di applicazione, la larghezza di lavoro (strettamente legata all’uniformità di distribuzione trasversale), la velocità di avanzamento e la portata del sistema di distribuzione.
Presso lo stand della Kuhn sono emerse soluzioni operative per gestire in continuo la dose del concime distribuito e la larghezza di lavoro. L’AXIS M-EMC-W è un sistema elettronico di controllo della massa distribuita e consente il controllo della dose di concime su ciascun disco di spargimento. A brevissimi intervalli di tempo la posizione della valvola di dosaggio viene corretta in funzione della coppia della trasmissione di ciascun disco di spargimento. In pratica ciò consente di monitorare le variazioni di portata. Il sistema può completato da sensori che registrano le variazioni di peso del concime residuo mediante celle di carico. Come molte macchine il sistema ISOBUS consente il collegamento tra di loro e con la trattrice dei dati acquisiti.
Le soluzioni esaminate presso lo stand della Kverneland sono volte ad avere soluzioni per ovviare alla difficoltà di calibrare in continuo la macchina sui diversi tipi di concime. In questo caso gli spandiconcime dono datati di una pre-camera che rende regolare e calibrato il flusso in caduta del concime sul sistema di distribuzione. Gli spandiconcime adottano un metodo denominato Geospread auto calibrante e, anche in questo caso, compatibile con l’ISOBUS. Uno speciale dispositivo montato su ogni disco di spandimento assicura una facile settaggio e una veloce regolazione senza danneggiare il concime con eccessive variazioni di velocita di rotazione. Sono stati anche esaminati semplicissimi setacci granulometrici dei fertilizzanti (granulometri) che consentono di prevedere con una buona approssimazione le caratteristiche fisiche del concime minerali impiegato.
Esaminando gli spandiconcime proposti da Amazone, si è discusso che le macchine distributrici possano arrivare a larghezze impressionanti di distribuzione, fino a 54 m. Naturalmente, anche se l’uniformità trasversale può essere in questo caso ottimale, si è discusso con i tecnici presenti del fatto che una tale larghezza inficia di fatto l’obiettivo di applicare tecniche volte alla regolazione della quantità distribuita in funzione delle caratteristiche del campo coltivato. In altre parole è emerso che approcci di agricoltura di precisione richiedono larghezze di lavoro non eccessive. In questo stand si è discusso in particolare dei dispositivi volti a controllare la pendenza trasversale della macchina (tramite opportuno inclinometro) caratteristica importante per conservare le regolazioni di distribuzione trasversale. Si sono anche esaminati nel dettaglio i limitatori di bordo, che consentono di restringere la larghezza di lavoro presso i bordi del campo, per non inquinare, ad esempio, piccoli corsi d’acqua adiacenti ai bordi.
Le soluzione offerte dalla Sulky sono in parte coincidenti con le precedenti, ma il metodo di regolazione della distribuzione denominato TRIBORD funziona muovendo la caduta del concime più o meno nella parte centrale o perimetrale delle palette centrifughe distributrici, in modo da regolarne il lancio. Anche in questo caso i costruttori suggeriscono la possibilità di ridurre la dipendenza dal tipo di concime distribuito e in questo modo semplificare la gestione della distribuzione. Questa tecnica è complementare a quella dei deflettori di flusso applicate su altre macchine per le distribuzioni di bordo o la sospensione in caso di sovrapposizione di passate o campi irregolari.
Per quanto riguarda gli spandiliquami presso la ditta Pagliari sono state esaminate alcuni carribotte, anche a tre assi, con dispositivi per la localizzazione satellitare Gps e dispositivi di controllo della quantità distribuita. Di particolare rilevanza poi i metodi di distribuzione di effluenti zootecnici palabili quali il letame e il compost, le macchine della ditta Franzosi presentano la caratteristica di avere rulli distributivi di grande diametro e coltelli e palette che lavorano a basso numero di giri. La chiusura posteriore consente di prevenire perdite di prodotto, se troppo liquido, durante i trasferimenti.