Ritardi nelle semine in Nordamerica con rischio qualità per grani e orzo. Che effetti sulle nostre piazze?
R: ad oggi il ritardo è stimabile in 2-3 settimane e l’avvicinarsi del primo di maggio, data ritenuta di riferimento per avere senza ansie un 90-100 giorni di ciclo vegetativo, si avvicina. La situazione è al momento ancora critica ma potrebbe migliorare nei prossimi giorni grazie al ritorno del bel tempo e con l’aiuto della “tecnologia” che in 7-10 giorni consentirebbe di seminare tutte le aree in USA e Canada ad oggi inaccessibili per eccesso idrico. Di certo non si prospettano per il 2018 problemi igrometrici e pare che il recente gelo abbia naturalmente ridotto la necessità di diserbo. Negli anni si è già assistito al recupero di ritardi (anche seri) di semina, soprattutto quando, come accade oggi, le condizioni idriche del terreno sono ottimali e le temperature supportano un’accelerazione vegetativa. Sul fronte qualità la sola vera incertezza è correlata ai “90-100 giorni” che potrebbero diventare di più nel caso di una primavera ed un’estate fresche.
Comunque ad oggi è prematuro affermare che vi sono rischi e i mercati lo sottolineano con il graduale rientro delle speculazioni sulle piazze mondiali. Per l’Italia è più importante guardare all’Europa e all’“Est” (Mar Nero) e da quelle aree tutto sembra far presagire un’annata senza tensioni.