Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nei territori delle regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto e delle province autonome di Trento e Bolzano colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati a partire dal 2 ottobre 2018 (leggi qui ).
Immediati interventi su viabilità e soccorsi
Sulla base di una prima quantificazione dei fabbisogni relativi esclusivamente alla più stretta emergenza, è stata stanziata la somma di 53,5 milioni di euro, a valere sul fondo per le emergenze nazionali, per consentire gli immediati interventi di ripristino della viabilità e il completamento delle operazioni di soccorso e pronto intervento.
Una nota di Palazzo Chigi aggiunge anche che «nei prossimi giorni, a tali risorse, si aggiungeranno altri 200 milioni di euro, che saranno stanziati in via amministrativa per un ulteriore primo intervento di emergenza, in attesa della definitiva quantificazione dei danni».
Dissesto idrogeologico
Il Consiglio dei Ministri è stato preceduto da un incontro della Conferenza delle Regioni con il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa. «Si è trattato – commenta il presidente Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna) di un incontro proficuo e costruttivo e come Regioni diamo atto al ministro della disponibilità; abbiamo ribadito che la lotta al dissesto idrogeologico che purtroppo interessa gran parte del territorio nazionale deve essere una priorità e diventare un tema centrale per il Paese. rispetto alla quale, però, ci deve essere la consapevolezza da parte del governo che occorrono più risorse».
Allo studio strumenti per velocizzare l’uso delle risorse
C'è un'intesa corale delle regioni sulla necessità di fare ricorso ai fondi Bei (Banca Europea degli investimenti) per anticipare le risorse necessarie agli interventi cantierabili. «Le regioni - prosegue Bonaccini - hanno concordato con il ministro Costa l'istituzione di un gruppo di lavoro ristretto tecnico per lavorare da subito sulle soluzioni immediatamente percorribili per velocizzare l'uso delle risorse disponibili e partiranno dei tavoli bilaterali con il ministero e ogni singola regione per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori e per far fronte a specifiche difficoltà territoriali».