Diminuisce il numero delle imprese giovanili in Emilia-Romagna. Unioncamere registra un calo in tutti i settori, tranne uno, l'agricoltura. I dati del Registro delle imprese relativi all'anno 2018 certificano un rinnovato interesse dei giovani per il lavoro agricolo: le imprese giovanili attive nell'agricoltura, silvicoltura e pesca sono 119 in più rispetto al 2017(+5,1%). A fine anno le imprese attive giovanili sono risultate 30.123, pari al 7,5% delle imprese regionali. È la quota più bassa tra le regioni italiane. In un anno la perdita è stata di 1.012 imprese (-3,3%), mentre le altre imprese sono diminuite solo dello 0,2%. Peraltro, le imprese giovanili aumentano solo in Trentino-Alto Adige (+0,7%). La flessione maggiore in Umbria (-5,4%). L'andamento è meno pesante di quello emiliano-romagnolo in Veneto (-2,9%), mentre è più forte in Lombardia (-3,6%) e in Piemonte (-3,7%). La crisi dei settori tradizionali è la causa della riduzione. Crollano le imprese delle costruzioni (-630 unità, -9,8%). L'andamento negativo nei servizi è determinato dal commercio (-466 imprese, -5,8%), mentre tiene l'aggregato di tutti gli altri settori dei servizi (+0,1%). La perdita nell'industria è più contenuta della media (-42 unità, -1,8%). Nei servizi spicca l'aumento delle attività professionali, scientifiche e tecniche. Negli ultimi cinque anni, il ruolo dominante dei servizi si è consolidato e la quota delle imprese attive nel settore è lievitata di ben 7,2 punti percentuali, trainata dalla crescita dei servizi che fuoriescono dall'ambito del commercio (+6,7 punti).
Al contrario il rilievo delle imprese delle costruzioni si è assottigliato di quasi un terzo (-8,8 punti percentuali). La riduzione è da attribuire alla flessione molto ampia delle ditte individuali (-997 unità, pari a -4,2%). La caduta molto più rapida delle società di persone (-9,6%, pari a 215 unità) è riconducibile all'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata, che sostiene la forte crescita delle società di capitale (+238 unità, +5,2%). Negli ultimi cinque anni, il rilievo delle società di capitale è aumentato di 5,7 punti percentuali, mentre il peso delle ditte individuali si è ridotto di 2,8 punti e quello delle società di persone di 2,7 punti percentuali.