
Firmato a Roma il protocollo d’intesa tra il Crea (il principale Ente di ricerca pubblica in agricoltura) e Renisa (la rete che riunisce 286 Istituti tecnici e professionali italiani) per ampliare la collaborazione già avviata tra i due soggetti e orientare i giovani verso un'agricoltura moderna, basata su modelli di impresa agricola innovativi e competitivi.
Crea–Renisa “Agrifood innovation hub”
Un primo esempio concreto della partnership siglata è Crea–Renisa “Agrifood innovation hub”: un progetto che intende aprire le sedi del Crea, presenti su tutto il territorio nazionale, agli Istituti agrari e che è finalizzato a coinvolgere i giovani studenti in attività sperimentali, laboratoriali e pratiche sul campo insieme ai ricercatori.
Il primo di questi punti, che proporrà anche percorsi educativi mirati, partecipazione a bandi di ricerca e sviluppo, momenti di incontro e di confronto, è stato inaugurato proprio nella sede romana del Crea al margine dell’evento.
«Valorizzare il potenziale dei giovani»
«L’accordo – ha spiegato il presidente del Crea Andrea Rocchi – nasce dalla volontà di valorizzare il potenziale dei giovani nel settore agricolo. La scommessa è creare un ponte tra i giovani, la ricerca e l’innovazione, facendo sistema con gli Istituti agrari».
L’obiettivo allargato è favorire l’ingresso dei giovani in agricoltura, garantendo loro una preparazione completa e aggiornata che li renda capaci di fronteggiare le complesse e attuali sfide, dal cambiamento climatico alla transizione tecnologica, dalla sostenibilità economica a quella ambientale.
«La ricerca parte dalle scuole. Combattere affinché ci siano sempre più iscritti agli Ita»
«Valorizzare i nostri Istituti – ha affermato la presidente Renisa, Patrizia Marini – vuol dire dar vita al futuro dell’agricoltura. La ricerca parte dalle scuole e deve confluire necessariamente ai livelli più alti. Oggi abbiamo creato presso il Crea un hub scientifico e una segreteria tecnica di Renisa. C’è un pericolo che dobbiamo fronteggiare: la denatalità, che potrebbe portare a una diminuzione degli iscritti. Dobbiamo combattere affinché ci siano sempre più iscritti di qualità per crescere insieme nell’agricoltura di oggi e di domani».
«Mancano i giovani nei campi perché manca il reddito»
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha affermato: «Puntiamo sui giovani investendo in formazione e ricerca, un’alleanza strategica per un’agricoltura sempre più moderna, sostenibile e competitiva».
Ma il ministro ha anche evidenziato un dato Ismea allarmante: «Solo il 9.3% di aziende ha giovani sotto i 41 anni. Abbiamo grandi tecnologie ma sempre meno giovani che si dedicano all’agricoltura. Quello che manca non è la passione ma il reddito. Però penso anche ai processi virtuosi di crescita di aziende con un’età media che si abbassa notevolmente. È fondamentale, nell’ambito della filiera, distribuire in maniera più sostanziosa la remunerazione».
«Aumenteremo i fondi destinati alla ricerca»
Il ministro ha infine espresso la sua volontà di aumentare i fondi destinati alla ricerca. «Il Crea deve diventare cultura. Abbiamo già dato un primo segnale, anche per risolvere delle storture. Continueremo a farlo, anche attraendo, come stiamo facendo, fondi pubblici dagli altri ministeri e spiegando che il Crea è un soggetto centrale. Ogni azione di carattere formativo e di ricerca in Italia sul mondo agricolo non può prescindere dal Crea. Lo sforzo che chiedo al Crea è lavorare per auto riformare il proprio sistema e per arrivare all'omogeneizzazione dei soggetti che ne hanno fatto parte».