«In attesa che l’Unione europea e il Governo diano contributi finanziari reali, dobbiamo fare con i nostri soldi, con i soldi dei pugliesi. Perciò cercheremo, in tutti modi, di trovare tutto il denaro necessario per far almeno partire i reimpianti e per snellire le procedure burocratiche».
È l’impegno assicurato agli olivicoltori leccesi dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano all’incontro organizzato a Lecce, nella sede della Regione, con l’assessore alle Risorse agroalimentari Leonardo di Gioia, i sindaci della provincia, alcuni funzionari dell’Osservatorio fitosanitario regionale e alcuni ricercatori, per affrontare insieme l’emergenza Xylella.
Emiliano: «Ue e Governo nazionale devono farsi carico del grave problema che vive il Salento»
«Il Salento sta vivendo una situazione molto difficile sin dal 2013, da quando più di diecimila ettari furono infettati dalla Xylella, e ha un grande bisogno di sostegno. È per questo che abbiamo chiamato alla mobilitazione tutta la Puglia in solidarietà all’olivicoltura del Salento, perché l’Ue e il Governo centrale si devono rendere conto che servono soldi importanti, veri, per mettere rimedio a un danno di cui non è responsabile la Puglia. In questi anni abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare, lo dico con la dovuta cautela, perché non è questo il tempo di fare le campagne elettorali sulla Xylella e non è neanche il momento di prendere le distanze dalle proprie responsabilità. Io sono qui, insieme agli agricoltori. L’intervento dell’Ue e del Governo ci deve essere, ma nel frattempo dovremo fare con i nostri soldi per far partire i reimpianti e snellire le procedure burocratiche».
Ricordando gli agricoltori che intanto manifestavano fuori dalla sede della Regione, Emiliano ha sottolineato di «avvertire il bisogno di ciascuna delle persone che manifestano qua fuori di cominciare a lavorare, di riprendere nuovamente a sperare che attraverso il loro lavoro si possa conseguire quello che serve a mantenere le famiglie».
«Servono 500 milioni di euro in tre anni da investire per ricostruire il paesaggio del Salento e questa è un’operazione che da sola la Puglia non può fare. Dobbiamo avere la solidarietà di tutti i pugliesi, di tutti gli italiani, di tutti gli europei rispetto a danni che non sono nella responsabilità degli olivicoltori salentini. È un danno enorme che va condiviso dall’intera comunità».
Coldiretti Puglia: «Intervento su Procure e tre priorità: espianti, sostegno a reddito e a lavoro»
L’impegno a interloquire con la Procura di Bari per il dissequestro dell’olivo infetto di Monopoli e con la Procura di Lecce per chiudere definitivamente l’indagine che interessa tuttora, a distanza di più di tre anni dall’avvio, funzionari della Regione Puglia e del Ministero, ricercatori del Cnr e dello Iamb e funzionari del Servizio fitosanitario regionale, oltre all’ex commissario straordinario per l’emergenza fitosanitaria. Lo ha chiesto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, a Emiliano, «come segnale chiaro della Regione Puglia per ridare fiducia a tutti i funzionari che oggi, anche in presenza di deroghe all’espianto, non firmano i provvedimenti per paura di ripercussioni giudiziarie».
Muraglia ha poi indicato «le priorità di Coldiretti per l’area infetta da Xylella: la semplificazione degli espianti; il sostegno al reddito di imprese agricole, frantoi e vivai per cinque anni; il sostegno ai lavoratori attraverso la garanzia dei contributi agricoli. Priorità da affrontare convocando un tavolo operativo ristretto, perché quello odierno a cui sono state invitate oltre 100 persone non può certamente dare risultati concreti. Senza deroghe ai vincoli nazionali paesaggistici, idrogeologici e di qualunque altra natura agli espianti nelle aree della zona infetta ormai distrutte dal batterio, – ha continuato Muraglia – il nostro territorio è destinato a morire di burocrazia, prima ancora che di Xylella. I vincoli regionali che dovevano essere già stati superati dall’emendamento alla Finanziaria regionale, approvato il 21 dicembre scorso, che semplifica le procedure di espianto, è rimasto inapplicato e le aziende già finanziabili con il bando 5.2 del Psr aspettano da tre mesi autorizzazioni all’espianto con cui far ripartire le proprie attività produttive».
Il Decreto Legge sulle emergenze va riempito di contenuti e di risorse
Il ministro Centinaio in pochi mesi si è occupato del problema con determinazione, ma «il Decreto Legge sulle emergenze – ha sottolineato Muraglia – va riempito di contenuti a beneficio dell’area infetta del Salento e di risorse, perché così come è articolato interviene esclusivamente sull’eradicazione obbligatoria per le aree cuscinetto e di contenimento, scongiurando la procedura d’infrazione. Nulla è previsto per il Salento, dove non c’è obbligo di espianto e gli olivicoltori devono fare le analisi a spese proprie per poter dimostrare che gli olivi secchi sono affetti da Xylella e attendono anni per avere le autorizzazioni all’espianto a causa di vincoli paesaggistici e idrogeologici nazionali che il Decreto Legge avrebbe potuto superare, divenendo lo strumento operativo del Piano Centinaio, approvato il 13 febbraio scorso in Conferenza Stato-Regioni».
Nuovecompetenze all’Arif per combattere la Xylella
Intanto la IV commissione consiliare della Regione Puglia, presieduta da Donato Pentassuglia, ha approvato a maggioranza il disegno di legge recante “Disposizioni in materia di attività irrigue e forestali e commissariamento Arif”. Il provvedimento integra le funzioni dell’Arif (Azienda regionale per le attività irrigue e forestali) con altre attività in ambito fitosanitario e, in particolare, quelle necessarie a fronteggiare la batteriosi causata da Xylella fastidiosa.
Viene prevista anche la riorganizzazione dell’Agenzia attraverso la nomina di un commissario straordinario e di due sub commissari. Inoltre è stata abrogata la norma che prevedeva l’istituzione dell’Arxia, l’agenzia strategica che si sarebbe dovuta occupare in maniera esclusiva della gestione della Xylella.