È la conseguenza dell'assaggio pubblico del pudding fatto con riso prodotto con tecnica Crispr avvenuto a inizio marzo davanti al Parlamento Europeo con un atto di disobbedienza civile (leggi qui per maggiori informazioni). Un mese fa le autorità belghe confiscarono il riso, identificando Marco Cappato e Marco Perduca (Associazione Luca Coscioni e coordinatori di Science for Democracy) convocandoli oggi 2 aprile per giustificare le proprie azioni e per spiegare la provenienza del riso.
Una sentenza incoerente
L’obiettivo era quello di promuovere la conoscenza delle nuove tecniche di miglioramento genetico e i loro effetti benefici sull’agricoltura. Nel 2018 infatti la Corte di giustizia dell'Unione europea ha stabilito che le piante ottenute con il genome editing (una tecnica di bredding estremamente precisa) attraverso il sistema biomolecolare Crispr/Cas9, sono classificate come ogm e soggette alle leggi derivate dalla Direttiva europea del 2001 sugli organismi geneticamente modificati. Chi ha partecipato all’azione di disobbedienza civile crede invece che la sentenza della Corte sia incoerente con la realtà dei fatti, considerato che piante ottenute con tecniche meno precise non sono classificate e regolate come gli OGM.
Cappato e Perduca hanno rigettato le tre accuse: 1) aver distribuito cibo ogm 2) che il Crispr sia ogm e 3) che non sia possibile stabilire se e quali modifiche del genoma sono occorse in una pianta a seguito dell'intervento di tecniche Crispr.
Libertà di scienza e di ricerca
«Si era trattato - dichiara Marco Cappato, esponente radicale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -di un'azione dimostrativa volta a informare l'opinione pubblica e i membri del Parlamento Europeo sulla tecnologia dell'editing del genoma vegetale e delle ripercussioni della decisione della Corte europea di giustizia (del 25 luglio 2018) che considera ogm tutte le tecnologie recenti che non possono vantare una "lunga tradizione di sicurezza»
«Ci siamo rivolti ai legislatori europei – replica Marco Perduca - per chiedere di tenere in considerazione i più recenti sviluppi della scienza. Occorre che una tecnologia inventata nel 2012 sia regolamentata con norme che la conoscano e non con una direttiva del 2001. Per conoscerla occorre poter fare esperimenti in campo aperto. La nostra azione non era mirata al far entrare un nuovo prodotto sul mercato ma per affermare la libertà di ricerca anche attraverso l'atto inconsueto del consumare il frutto della ricerca dando fiducia a quanto sostengono gli scienziati e mangiare con loro il prodotto di alcuni laboratori non UE».
Oscurantismo agricolo da rigettare
Crispr è una tecnologia sempre più accurata che può essere usata per la coltura di precisione delle piante. È più veloce, relativamente semplice e versatile rispetto alle precedenti breeding techniques. È inoltre considerevolmente meno cara. C’è un serio rischio che l’innovazione agricola europea venga ostacolata strutturalmente tanto dalla sentenza della Corte quando dall’apparente mancanza di interesse da parte dei decisori politici.Cappato e Perduca si sono comunque assunti tutte le responsabilità circa l'importazione e la preparazione del riso. L'agenzia girerà adesso il dossier a un altro ufficio che deciderà in merito alle sanzioni applicabili, anche penali, all'atto di disobbedienza. Informazioni tecniche su crispr si trovano su www.sciencefordemocracy.org
L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
Fondata nel 2002 da Luca Coscioni, un economista affetto da sclerosi laterale amiotrofica scomparso nel 2006, è un’associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità l'affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l'abbattimento della barriera architettoniche, le scelte di fine vita, la ricerca sugli embrioni, l'accesso alla procreazione medicalmente assistita, la legalizzazione dell'eutanasia, l'accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.
Sito web: http://www.associazionelucacoscioni.it