Maculatura bruna del pero, due strategie di difesa

maculatura bruna del pero
Le infezioni causate da S. vesicarium nella zona calicina del frutto possono dare origine a estese marcescenze che si approfondiscono a cuneo nella polpa verso la loggia seminale quando il frutto inizia la sua fase di maturazione
Il rischio di attacchi di Stemphylium vesicarium è in aumento. Le indicazioni per evitare gli estesi danni della campagna 2018 facendo attenzione ai fenomeni di resistenza

Con la fine della fioritura e l’inizio della caduta petali, indicativamente dalla fine di maggio alla fine di giugno, ci si viene a trovare in una situazione nella quale il rischio ticchiolatura va progressivamente diminuendo ma, dall’altra parte inizia il rischio di infezione per la maculatura bruna. In genere, infatti, in tale periodo la temperatura non rappresenta un fattore limitante e le eventuali piogge determinano le condizioni favorevoli per la sporulazione del fungo (15-22 °C con un optimum dai 18 ai 22 °C), che è presente su alcune essenze del cotico erboso come per esempio la Festuca spp. e Setaria spp.

La presenza di prolungate bagnature rendono le condizioni microclimatiche ottimali anche per la germinazione dei conidi di Stemphylium vesicarium. Recentemente è stato dimostrato che ascospore o, meno probabilmente i conidi del fungo, possono infettare i residui fiorali in forma latente per dare origine a sintomi in prossimità della zona calicina del frutto.

Le spore del fungo quando germinano rilasciano alcune sostanze (micotossine) in grado necrotizzare i tessuti vegetali e permettere al fungo stesso, ma anche ad altri funghi ubiquitari saprofitari di colonizzare i tessuti del frutto e dare avvio al processo di marcescenza, che sarà tanto più esteso e rapido, quanto più spesso si verificheranno tali favorevoli condizioni climatiche.

Se il rischio infettivo è alto

Nei periodi di alto rischio si consiglia di impiegare, fra i prodotti di copertura, captano o fluazinam (facendo attenzione, per evitare fenomeni di fitotossicità, a non miscelarli con olii minerali frequentemente utilizzati per il controllo della psilla, e di mantenere una distanza di almeno due settimane dall’applicazione di questi). Fra i principi attivi più specifici si possono utilizzare i principi attivi appartenenti alla famiglia chimica degli ISDH (fluopyram+tebuconazolo, penthiopyrad, fluxapyroxad), oppure la miscela di fludioxonil+ciprodinil, o ancora gli analoghi delle strobilurine (dove queste non siano limitate da popolazioni del fungo a queste resistenti), in miscela con prodotti di copertura.

E se è basso

Nei periodi con basso rischio infettivo è possibile impiegare prodotti di copertura come i ditiocarbamati a più ridotta persistenza quali ziram, thiram (da applicare solo fino alla fine di aprile), metiram e preparati cuprici (dose minima 35 g/hl di rame metallo), come anche a prodotti naturali a base di B. subtilis e B. amyloliquefaciens utili anche nel caso si voglia arrivare alla raccolta con un minore carico di residui. È utile ricordare che piogge intense, superiori a 20-25 mm, possono dilavare dalle superfici trattate i principi attivi di contatto come thiram, ziram e metiram.

Al contrario, captano e fluazinam, sono entrambi caratterizzati una maggiore persistenza. In prossimità della raccolta, se le condizioni climatiche sono favorevoli alle infezioni, ci si può avvalere di principi attivi che possiedono un breve intervallo di carenza come, per esempio, boscalid, fludioxonil o la miscela fludioxonil+ciprodinil.


Articolo pubblicato sulla rubrica L'occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Attenzione ai fenomeni di resistenza alla maculatura bruna del pero

Va ricordato che per evitare l’insorgenza di ceppi resistenti, altamente probabile con la maculatura bruna del pero per cui si eseguono dai 15 ai 20 interventi fungicidi ogni stagione, è quanto mai conveniente alternare l’uso di principi attivi specifici tra loro e miscelarli con altri principi con diverso meccanismo d’azione. Si suggerisce, inoltre, di non eccedere il numero massimo stagionale di trattamenti consentiti per ogni singolo principio attivo così come indicato nei disciplinari di produzione integrata.

Infine, si raccomanda di consultare i Bollettini di Produzione Integrata, che tengono conto delle simulazioni effettuate con i modelli previsionali, che possono venirci in aiuto nell’individuare i momenti di maggior rischio infettivo e di maggiore sporulazione del fungo, in modo tale da impiegare i prodotti più efficaci in tali periodi e/o, al contrario, allungare gli intervalli tra un intervento e il successivo nei momenti a minore rischio.

Maculatura bruna del pero, due strategie di difesa - Ultima modifica: 2019-06-13T08:02:08+02:00 da K4

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