Concorrenza sleale degli agriturismi? Le polemiche ricorrenti, accese di recente dalla “rivolta” degli chef stellati guidati dalla star televisiva Carlo Cracco paiono decisamente fuori luogo. Anche perchè per le imprese di ristorazione si registra un vero e proprio boom che va avanti da otto anni, come testimoniano le rilevazioni fatte dall’Unioncamere sulle iscrizioni di nuove imprese presso i registri delle Camere di Commercio.
Quale impatto sull’agricoltura?
Nel periodo dal 2011 al 2019 si registra un incremento di oltre 30mila nuove imprese che ha portato il totale ad oltre 140mila strutture di ristorazione e somministrazione dei cibi. “Più tempo trascorso dagli italiani fuori casa” e “grande successo per i programmi sulla cucina in tv”: secondo UnionCamere potrebbero essere anche questi i motivi della crescita.
Un boom imprenditoriale che, anche se non è automatico visto l’aumento deciso dell’import agroalimentare in questo stesso periodo, può comunque avere notevoli riflessi su tutto il settore delle imprese collegate e soprattutto su quelle fornitrici della materia prima e cioè prodotti agricoli e dell’industria alimentare. Gli ingredienti sui quali si applicano gli imprenditori della ristorazioni vanno dai più elementari come ortofrutta, carne, farine, condimenti e vini fino ai prodotti trasformati come pasta, scatolame ed altro.
I numeri della crescita
Il rapporto dell’Unioncamere ha analizzato il numero delle aziende di ristorazione iscritte alle Camere di Commercio che è cresciuto di quasi il 30% corrispondente ad una media annua del 3,4% con punte del 6,3% in Sicilia e del 5% in Campania. L’analisi Unioncamere-InfoCamere sui dati del Registro delle imprese italiane riguarda il periodo tra il 31 marzo 2011 e il 31 marzo 2019 e le imprese con attività nel settore della “ristorazione con somministrazione”.
Fonte: elaborazioni InfoCamere, su 21.500 bilanci di società di capitali relativi all’anno 2017
Nel periodo analizzato, la crescita si è concentrata per due terzi nelle regioni del Centro-Sud. Delle oltre 30mila realtà in più rilevate a marzo 2019, il 37% è localizzato nel Mezzogiorno e un altro 28% in quelle del Centro, per un incremento esattamente pari al 66% di quello complessivo. La vivacità maggiore si registra in Sicilia, dove tra 2011 e 2019 si è registrata una crescita del 50% (2.847 imprese in più), Campania (+39,8% corrispondenti a 3.661 realtà in più) e Lazio (+37,3% equivalente a 4.743 operatori in più). La Lombardia, pur assente dai primi posti della classifica della crescita, è la regione italiana con il maggior numero di ristoranti (20.000) e il saldo più elevato in valore assoluto (+4.777 imprese) negli otto anni considerati.
Un business al femminile
Prese insieme, nell’anno 2017 (ultimo disponibile) queste imprese hanno realizzato un valore della produzione di poco superiore agli 11,7 miliardi di euro, corrispondente ad una media di circa 543mila euro per azienda.
Osservando questa torta dal punto di vista della tipologia di conduzione delle aziende, emerge come il 15,4% del giro d’affari complessivo fa riferimento ad imprese a guida femminile, il 7,5% a imprese guidate da persone non nate in Italia e il 6,7% a giovani con meno di 35 anni.
La crescita delle attività di ristorazione con somministrazione.
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Valori assoluti in € | ||||
Anno 2017 | Anno 2016 | Anno 2015 | ||
Totale imprese | 11.671.929.282 | 10.741.073.650 | 9.408.195.965 | |
Imprese femminili | 1.803.124.182 | 1.671.661.897 | 1.410.421.101 | |
Imprese giovanili | 781.037.346 | 599.372.254 | 432.224.151 | |
Imprese di stranieri | 879.955.323 | 783.458.394 | 686.128.952 | |
Quota % sul totale | ||||
Anno 2017 | Anno 2016 | Anno 2015 | ||
Totale imprese | 100,0% | 100,0% | 100,0% | |
Imprese femminili | 15,4% | 15,6% | 15,0% | |
Imprese giovanili | 6,7% | 5,6% | 4,6% | |
Imprese di stranieri | 7,5% | 7,3% | 7,3% | |
Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese
Numero bilanci esaminati per ciascun anno: 2017 [21.498] - 2016: [20.441] - 2015: [18.336]