Accordo Ue-Australia, lo scoglio della protezione del Prosecco e delle altre Dop

Dopo Canada, Giappone, Mercosur, l’accordo di interscambio con il Paese australe consentirebbe di mettere fine alla concorrenza sleale delle imitazioni del Prosecco e di altre Dop. Il ministro australiano del Commercio Simon Birmingham è favorevole, ma dal confronto con le associazioni emergono gli scogli degli interessi di categoria  

Dopo Canada, Giappone e Mercosur, il nuovo accordo commerciale che l’Ue si accinge a stipulare riguarda l’Australia. Le trattative tra Bruxelles e Canberra proseguono da oltre un anno e ora il Governo australiano ha deciso di chiedere il parere delle organizzazioni di categoria nazionali.

I vantaggi per l’Australia

Lo scoglio da superare riguarda la tutela nel Paese australe delle denominazioni geografiche comunitarie. Infatti il 13 agosto il ministro australiano del Commercio, Simon Birmingham, ha diffuso una lista di prodotti alimentari e una di vini e alcolici, come condizione dell'accordo di libero commercio sui quali l’Ue chiede la tutela.

«I negoziati con l'Europa – ha affermato Birmingham- mostrano un enorme potenziale positivo. È' un mercato che copre già la terza destinazione dell'export nonostante pesanti restrizioni in termini di quote e tariffe. Vogliamo un migliore accesso nell'Unione europea per il commercio australiano».

400 prodotti dop da tutelare

Tra i prodotti per i quali l'Ue invece chiede che si applichi la protezione d'origine ci sono Prosecco, grappa e gorgonzola, ma anche formaggi feta e gruyère: circa 400 prodotti in tutto. Un tipo di protezione che permette a coltivatori e produttori di proteggere nomi basati su una località, se possono provarne la rilevanza. Condizioni che l'Ue ha imposto in simili accordi stipulati con Canada, Giappone e Corea del Sud.

In Australia peraltro, sono presenti nel mercato, molte produzioni che evocano le denominazioni d’origine comunitarie e soprattutto quelle italiane, tra cui lo storico problema del Prosecco made in Australia, determinando una sleale concorrenza nei confronti delle denominazioni comunitarie.

Attualmente l’interscambio tra i due paesi vale circa 45 miliardi di euro. Si stima che la cancellazione dei dazi possa incrementare l’import-export di prodotti (per 19 miliardi) e servizi (per 20 miliardi).

Accordo Ue-Australia, lo scoglio della protezione del Prosecco e delle altre Dop - Ultima modifica: 2019-08-21T11:46:12+02:00 da Lorenzo Tosi

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