Nel 2019 l’agricoltura pugliese ha recuperato il terreno perso nel 2018, riguadagnando il 22% della Produzione lorda vendibile (Plv), a dispetto della paralisi amministrativa che continua a bloccare le risorse del Psr, del clima pazzo e dei gravi ritardi nella gestione della Xylella fastidiosa.
È quanto emerso dall’analisi di Coldiretti Puglia sull’andamento dell’annata agraria 2019, presentata nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno, alla presenza dei quadri dirigenti dell’organizzazione agricola.
Muraglia: «L’agricoltura pugliese è viva, nonostante tutto»
«L’agricoltura pugliese è viva, a dispetto della mancanza di visione e strategia della politica regionale che ha lasciato noi imprenditori agricoli soli ad affrontare le emergenze dei prezzi bassi in campagna, della tropicalizzazione del clima, dell’attacco di malattie aliene provenienti dall’estero, senza alcun sostegno allo sviluppo rurale che ha “mangiato” competitività alle imprese agricole pugliesi», ha dichiarato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Produzioni agricole per un valore di 3,6 miliardi di euro
Il valore delle produzioni agricole è tornato a crescere, attestandosi su 3,6 miliardi di euro, «principalmente grazie al recupero della filiera olivicolo-olearia, che, dopo il crack nel 2018 causato dalle gelate, ha segnato un aumento del 128% rispetto all’anno precedente. E la crescita sarebbe stata anche più alta se le quotazioni delle olive in campagna fossero state più soddisfacenti».
Cereali, latte e uva da vino
«È andato bene il comparto cerealicolo con Plv in aumento del 46% rispetto al 2018 e un rinnovato interesse per il grano duro pugliese, determinato anche dall’aumento della domanda dei consumatori per la pasta ottenuta con grano duro italiano, che sta spingendo sempre più verso accordi di filiera – ha riferito Muraglia –. La Puglia è la regione con la maggiore superficie coltivata a grano duro, ben 340.000 ettari. Sostanzialmente stabile con un lieve rialzo il segmento del latte, grazie anche all’accordo di filiera tra Coldiretti, Cooperativa “Latte Munto in Puglia” e Delizia spa che ha garantito trasparenza e stabilità ai prezzi.
Continua il trend positivo del vino pugliese con il Primitivo, al secondo posto della top ten di gradimento degli Italiani con una crescita del 21% dei consumi, seguito al quarto posto dal Negroamaro (+15%). La produzione di uva da vino nel 2019 ha subito in media un calo del 17% rispetto al 2018, ma la Plv segna un aumento del 9% per le migliori contrattazioni in campagna di uva di grande qualità».
Uva da tavola, frutta fresca e agrumi
Abbastanza buone infine, ha concluso Muraglia, le performance dell’uva da tavola e della frutta fresca, anche grazie alla diversificazione colturale in corso, con produzioni come il melograno che stanno dando valore aggiunto al comparto. «È in calo la produzione degli agrumi, a causa del maltempo e del gran numero di espianti di alberi di clementine nel 2018, per cui c’è stato un calo della produzione espressa in quintali del 23%, con prezzi in campagna decisamente più remunerativi proprio per la scarsità di prodotto».