Considerando la riduzione degli insetticidi disponibili sul mercato e la limitazione del loro uso sulle colture, i mezzi alternativi al controllo chimico diventano sempre più importanti e diffusi. Tra questi, le tecniche di lotta agli insetti basati sull’uso dei feromoni sessuali si stanno diffondendo sempre più, per il monitoraggio, per la cattura massale e per la “confusione sessuale”, un tempo limitata alle coltivazioni biologiche ed oggi largamente usata anche nelle gestioni convenzionali.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Prima dello sfarfallamento
La confusione sessuale, infatti, anche quando è integrata con l’uso dei prodotti insetticidi, consente di tenere più bassa la popolazione dei fitofagi da controllare e conseguentemente di ridurre il numero di trattamenti, con vantaggi sia sull’impatto ambientale della gestione fitosanitaria sia sul rischio di selezionare popolazioni resistenti.
Il posizionamento ideale degli erogatori è poco prima dello sfarfallamento degli adulti che daranno origine alla prima generazione dell’anno, in modo da iniziare subito a contenere il potenziale biotico degli insetti da controllare. Poiché gli erogatori di feromoni contengono sono sostanze volatili e facilmente degradabili, non sono conservabili per lunghi periodi né sono prontamente producibili. Pertanto, è consigliabile programmarne per tempo l’acquisto per evitare problemi di approvvigionamento a ridosso del periodo di utilizzo, con il rischio di posizionarli in campo troppo tardi, quando il volo è già iniziato.
Le diverse forme di confusione sessuale sono state applicate inizialmente per alcuni lepidotteri fitofagi (a esempio diverse tignole e cidie) ma attualmente sono disponibili sul mercato sistemi basati sui feromoni anche per altri generi di insetti, come alcune cocciniglie.
Le sostanze chimiche segnale
Ma, oltre ai feromoni, la più ampia classe dei semiochimici (letteralmente “sostanze chimiche segnale”) dovrebbe, in un prossimo futuro, offrire nuovi strumenti per il controllo integrato degli insetti fitofagi.
I semiochimici sono sostanze che intervengono nelle interazioni tra organismi viventi, nei quali possono indurre modificazioni di carattere etologico, talvolta anche fisiologico o perfino morfologico. Negli insetti, tra le diverse modalità di comunicazione (visiva, acustica, tattile, ecc.), quella “chimica” assume un ruolo di primaria importanza regolandone vari aspetti della vita di relazione, sia a livello intraspecifico sia interspecifico.
Comunicare con altre specie
Tra i semiochimici degli insetti, altre ai noti “feromoni”, sono annoverati gli allelochimici. Questi, al contrario dei feromoni, hanno azione interspecifica e possono mediare la comunicazione tra specie appartenenti anche a regni diversi (es. fitofago attratto da sostanze emesse da piante ospiti).
Come i feromoni, gli allelochimici modificano il comportamento della specie bersaglio e sono quindi potenziali strumenti di strategie di controllo ecocompatibili su cui la ricerca pubblica e privata sta lavorando per applicazioni concrete.
tab. 1 I messaggeri chimici negli insetti | |
SEMIOCHIMICI | |
Feromoni (effetto intraspecifico) |
Allelochimici (effetto interspecifico) |
- Sessuali | Allomoni (repellenti) |
- Aggregazione | Cairomoni (attrattivi) |
- Dispersione | Sinomoni (utili sia all’organismo emittente che al ricevente, es. profumo dei fiori) |
- Aggressione o allarme | Apneumoni (emessi da sostanza non vivente, es. legno marcescente o escrementi) |
- Traccia |