Assicurare la fornitura delle sementi è un passo essenziale per tutelare l’agroalimentare italiano, in un momento in cui gli agricoltori si apprestano ad affrontare le campagne di semina per la produzione di colture di vitale importanza per il made in Italy. È l’appello di Assosementi, l’associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane, a fronte delle misure restrittive che il governo potrebbe mettere prossimamente in atto per fronteggiare l’emergenza Coronavirus-Covid 19.
Sementi, alla base del sistema agroalimentare
«Stiamo vivendo una fase cruciale per le campagne primaverili – ha dichiarato il presidente di Assosementi Giuseppe Carli –. In questi giorni, infatti, gli agricoltori sono al lavoro nei campi per seminare colture fondamentali per il sistema agroalimentare italiano come il mais, la prima coltura in termini di raccolto nel nostro Paese, la soia, alla base dell’alimentazione animale e dunque altamente strategica per la zootecnia, e numerose specie ortive che sono alla base della dieta mediterranea».
Le mancate semine causerebbero danni nella produzione di cibo
«È evidente che le mancate semine rischiano di causare gravi ripercussioni nella produzione di cibo, in quanto i semi sono il primo anello di qualsiasi filiera alimentare – ha incalzato Carli –. Lo scenario che ci troviamo di fronte potrebbe diventare ben presto serio, perché se non seminiamo oggi, a ottobre ci ritroveremo senza le derrate agricole, con il risultato di mettere in ginocchio non solo il made in Italy ma anche il nostro approvvigionamento di materie prime».
L’auspicio del settore sementiero è che le linee guida sulla movimentazione delle merci fissate dal governo possano mantenere una deroga anche per il trasporto delle sementi. «Ci preme sottolineare che le consegne possono essere effettuate in tutta sicurezza per le persone coinvolte – ha sottolineato Carli – attraverso l’applicazione delle misure da adottare in questa situazione e senza creare alcun tipo di ostacolo operativo».