Il blocco totale degli esercizi commerciali (diversi da quelli essenziali, cibo e sanità) stabilito dall’ultimo Dpcm e annunciato ieri, 11 marzo, dal premier, Giuseppe Conte, in diretta Facebook, ha riconosciuto il ruolo fondamentale del settore agricolo e zootecnico che resta tutelato sia nel ritiro dei prodotti, sia nell’approvvigionamento di beni e servizi per la produzione alimentare.
Il video messaggio del Premier
Fin qui tutto chiaro se non fosse che nel decreto d'emergenza sarebbero potute restare incerte alcune attività, come quelle delle rivendite agricole, indispensabili perchè riforniscono le aziende agricole di sementi, agrofarmaci e fertilizzantili da sempre garanti del settore alimentare italiano.
Garantita la fornitura dei mezzi di produzione
Compag, la federazione nazionale delle rivendite agrarie, ha immediatamente lanciato l’allarme per fermare la proposta di chiusura totale dei punti vendita e ottenuto che le aziende agricole continuassero ad avere la possibilità di approvvigionarsi presso i propri fornitori. Restano valide le precauzioni e le norme per contrastare la diffusione dell’epidemia in corso.
«L’ultimo decreto è ancora più stringente dei precedenti - ha sottolineato Compag in una nota che lancia l'allarme e mette in guardia dal rischio - di vedere andare in default l’intera economia agricola italiana».
Le rivendite agrarie escluse dal blocco
Compag ha fatto sapere che è «corsa prontamente ai ripari appellandosi al ministero delle Politiche agricole affinché dalla misura venissero escluse le rivendite agrarie, la cui chiusura avrebbe inevitabilmente innescato un circolo vizioso di eventi infelicemente concatenati che avrebbe portato alla paralisi del più importante settore economico del paese».
Obiettivo, salvaguardare il raccolto della campagna 2020-21
È risaputo, come si legge sempre nella nota - che la maggior parte dell’attività agricola si realizza nel periodo della primavera-estate. La primavera, in particolare, assume un ruolo cruciale in agricoltura perché in quei mesi prende il via la produzione dell’intero anno, con la semina delle colture intensive e la fioritura delle piante perenni, dai frutteti alla vite.
Se queste fasi produttive non venissero opportunamente curate, il raccolto andrebbe perduto, come ha sottolineato sempre Compag, e conseguentemente compromesso anche l’approvvigionamento alimentare dei prossimi mesi e dell’autunno-inverno 2020-21.