Gestione del rischio: rese storiche inadeguate, un nodo ancora da sciogliere

Stefano Francia, presidente di Condifesa Ravenna
L’attuale strutturazione del Piano Assicurativo Individuale (PAI) non consente alle aziende di poter percepire per intero il contributo per i danni subiti. La lettera inviata dal presidente di Condifesa Ravenna al nostro giornale

Non so se non assicurarsi possa essere considerato un sintomo di pazzia. Penso però che le considerazioni sulla gestione del rischio in agricoltura espresse da Albano Agabiti, presidente di Asnacodi, nell’editoriale di Terra e Vita 8/2020 siano sicuramente da condividere.

Intervento pubblicato su Terra e Vita 10 /2020

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L'impatto dei cambiamenti climatici

Gli strumenti di gestione del rischio inclusi nella corrente programmazione della Pac sono infatti gli unici che consentono alle aziende agricole di sopravvivere in caso di calamità naturale. Calamità che, purtroppo, a causa dei cambiamenti climatici in atto si stanno verificando sempre con più frequenza ed intensità, come dimostrano anche le recenti gelate.

Solidarietà nazionale, un fondo arrivato al fondo

Gli aiuti ex-post del Fondo di Solidarietà Nazionale, che si attivano in caso di calamità, ma non per gli eventi assicurabili, ormai non sono più di aiuto alle aziende anche a causa della mancanza strutturale di fondi.

L’incremento dei valori assicurati è sicuramente un dato positivo conseguenza anche della velocizzazione delle procedure che hanno portato all’erogazione degli aiuti in tempi più celeri, come avvenuto positivamente nella campagna 2019.

Questo, però, non ci deve far dimenticare i problemi che, a cinque anni dall’inizio della programmazione della Pac attuale, ancora non hanno trovato soluzione e che stanno impedendo al sistema di espandersi ulteriormente.

Mi riferisco in particolare all’eccessiva burocratizzazione che ancora ingolfa tutto il sistema e che rallenta in maniera determinante l’accesso ai contributi europei.

Come Condifesa ci siamo messi a disposizione dell’autorità di gestione per risolvere tutte le problematiche legate alle annate pregresse bloccate per diversi motivi in particolar modo per quel che riguarda i riesami del 2015 che finalmente hanno avuto esito positivo.

Pai, il vincolo delle rese storiche inadeguate

Uno dei problemi principali ancora da risolvere è sicuramente determinato dall’attuale strutturazione del Piano Assicurativo Individuale (Pai) che non consente alle aziende di poter percepire per intero il contributo.

Attualmente, infatti, il contributo viene determinato dal Pai in base alle rese storiche dell’azienda per comune/prodotto; rese che non tengono conto in alcun modo di tutti quegli elementi che possono determinare una diminuzione della produzione come ad esempio eventi atmosferici, alternanze di produzione, attacchi fitosanitari e incremento rese dei nuovi impianti. A causa delle rese inadeguate del Pai i soci del Condifesa Ravenna, solo per l’anno 2019, rischiano di perdere circa 3 milioni di € di contributo (il 13% circa del totale) facendo lievitare il costo dell’assicurazione a carico delle aziende a livelli quasi insostenibili.

La soluzione degli "Standard Value"

Per poter superare il problema sarebbe sufficiente poter incrementare le rese dei Pai con i bollettini di campagna delle perizie assicurative che certificano una perdita di resa oppure adottare gli Standard value, ovvero dei valori massimi assicurabili calcolati a ettaro per le diverse produzioni che superano il vecchio concetto delle rese.

Faccio presente che l’adozione degli Standard value è già prevista da due anni all’interno del Piano di Gestione dei Rischi Annuale. Purtroppo non è mai stata resa effettivamente operativa dal Ministero.

Compagnie in sofferenza, agricoltori pure

Occorre trovare al più presto una soluzione al sistema delle rese altrimenti i valori raggiunti nella campagna 2019 non saranno più ripetibili anche a causa del continuo aumento delle tariffe assicurative e del peggioramento delle condizioni contrattuali applicate dalle Compagnie che negli ultimi anni hanno dovuto pagare risarcimenti nettamente superiori ai premi incassati.

Oltre a quanto appena esposto è indispensabile adeguare i parametri massimi di contribuzione stabiliti dal Ministero che non sono più sufficienti a coprire gli aumenti tariffari degli ultimi anni; basta pensare che solo nella provincia di Ravenna, dal 2017 a oggi, le tariffe assicurative sono cresciute di oltre il 40%.

Il Condifesa Ravenna è operativo dal 1973, raggruppa circa 4mila soci, opera in tutto il territorio nazionale e nel corso della sua storia ha erogato ai propri associati circa 425 milioni di euro di risarcimenti; nel 2019 sono stati superati i 350 milioni di euro di valori assicurato riconoscendo alle Compagnie un premio complessivo di circa 40 milioni di euro.

Stefano Francia
Presidente Condifesa Ravenna

Gestione del rischio: rese storiche inadeguate, un nodo ancora da sciogliere - Ultima modifica: 2020-04-07T01:14:07+02:00 da K4

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