«Il via libera quasi unanime - con la sola eccezione della Bulgaria - da parte Ministri agricoli dell'Unione all'accordo raggiunto sui tre regolamenti (piani strategici, orizzontale e organizzazione comune dei mercati) che andranno a comporre la futura Pac rappresenta una conferma dell'eccezionale lavoro svolto da tutto il team negoziale del Parlamento».
«A partire dalla collega Pina Picierno, relatrice ombra sul regolamento orizzontale, che insieme alla presidenza portoghese e con il supporto della commissione europea ha lavorato per una futura politica agricola forte, ambiziosa e davvero comune, più equa e più sostenibile».
Un negoziato dall’esito non scontato
Lo afferma Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo commentando con soddisfazione il primo passo formale, dopo la chiusura di un negoziato tra le istituzioni Ue. «Durato tre anni e tutt'altro che scontato- commenta l’ex Ministro-».
L’ok definitivo in autunno
Il testo di tale accordo, insieme ai punti tecnici ancora da risolvere, verrà ultimato nelle prossime settimane e dovrà essere sottoposto, in autunno, al voto della Commissione agri e della plenaria del Parlamento europeo, ricevendo poi l'ok finale da parte del Consiglio.
«La futura politica agricola comune – analizza De Castro -, che rappresenta il 31,95% del budget totale dell'Unione europea per il periodo 2021-2027 con una dotazione di 386,6 miliardi di euro a supporto dei quasi 7 milioni di aziende agricole europee, entrerà in vigore il primo gennaio 2023, al termine del periodo transitorio previsto per gli anni 2021 e 2022 durante il quale i co-legislatori hanno deciso di estendere le regole dell'attuale Pac».
La novità del terzo pilastro
«Si tratta di una svolta senza precedenti nella storia della Pac - conclude l'Europarlamentare pd - per aver costituito accanto agli aiuti diretti e allo sviluppo rurale, un terzo pilastro sociale, introducendo un sistema di condizionalità degli aiuti europei al rispetto dei lavoratori».
«Ora, la politica agricola è davvero in grado di accompagnare i nostri agricoltori e tutti i nostri cittadini verso sistemi produttivi sempre più sostenibili da un punto di vista economico, sociale e ambientale».
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