Emissioni industriali, in Comagri passa proposta per escludere gli allevamenti bovini dalla Direttiva

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Chiaro messaggio del Parlamento Ue alla Commissione che voterà sulla revisione della Direttiva a fine maggio. Modifiche anche per allevamenti suini e avicoli

Con 36 voti a favore, otto contrari e due astenuti la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato una proposta di revisione della Direttiva sulle emissioni industriali che se accolta dalla Commissione escluderebbe gli allevamenti bovini con oltre 150 capi dal rispetto delle norme previste nella bozza.

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Paolo De Castro, europarlamentare e membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue

«Il voto di oggi ribadisce il nostro supporto a difesa del settore agricolo, escludendo gli allevamenti bovini dagli obblighi derivanti dalla Direttiva sulle emissioni industriali, ed eliminando ogni ulteriore onere per gli allevatori di suini e pollame – commenta il relatore per il Gruppo S&D in commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro . Condividiamo pienamente l’obiettivo dell'esecutivo Ue di ridurre i gas serra e l’inquinamento ma gli obblighi di sottomettersi a un regime di autorizzazioni e a implementare pratiche produttive sempre più stringenti derivanti da questa proposta, rischiano di mettere a repentaglio la sostenibilità dei nostri allevamenti, soprattutto quelli di minori dimensioni».

Per De Castro, infatti «sarebbe non solo tecnicamente errato paragonare le emissioni della zootecnia, in particolare bovina, alle emissioni industriali, ma anche scientificamente infondato».

Novità anche per gli allevamenti suinicoli e avicoli

La proposta di revisione approvata in Comagri contiene novità positive anche per gli allevamenti suinicoli e avicoli già oggi assoggettati alla Direttiva. Beneficeranno di un sistema semplificato, che obbliga tutti gli Stati membri a rilasciare le autorizzazioni necessarie entro sei mesi dalla richiesta, garantendo adeguati livelli di concorrenza a livello europeo.

«Grazie al lavoro della Commissione Agricoltura – conclude De Castro – abbiamo bilanciato una proposta che non prendeva sufficientemente in considerazione la dimensione sociale ed economica delle nostre stalle e dei nostri allevamenti. Ora la palla passa alla Commissione Ambiente, che dovrà prendere in dovuta considerazione il testo approvato oggi, quando voterà la propria posizione a fine maggio».

Coldiretti: salvo un settore cardine del made in Italy

«La decisione di lasciar fuori gli allevamenti bovini dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali salva un settore cardine del Made in Italy e va incontro alle richieste di Coldiretti – ha affermato il presidente della professionale Ettore Prandini –. La proposta della Commissione potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro con la chiusura di molti allevamenti di dimensioni medio-piccole – ha aggiunto – minando la sovranità alimentare, con il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni di prodotti animali da Paesi terzi, che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori dell’Unione».

«La scelta di non gravare con ulteriori oneri sugli allevamenti di suini e pollame va a riconoscere gli sforzi che gli allevatori stanno compiendo per aumentare la sostenibilità delle loro aziende che, su scala globale, sono già quelle che registrano le migliori performance in termini di impatto ambientale e mitigazione dei cambiamenti climatici – ha continuato Prandini –. La Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha inoltre votato l’eliminazione della norma dell’aggregazione che avrebbe potenzialmente l’effetto di incrementare il numero delle aziende, soprattutto medio-piccole soggette alla direttiva emissioni».

Emissioni industriali, in Comagri passa proposta per escludere gli allevamenti bovini dalla Direttiva - Ultima modifica: 2023-04-25T17:27:00+02:00 da Simone Martarello

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