Il Parco nazionale dell’Alta Murgia ha approvato, con l’avallo del Ministero della Transizione ecologica, sostanziali modifiche al regolamento per l’indennizzo danni da fauna, che riguardano soprattutto i danni causati da cinghiali. I nuovi criteri e requisiti sono stati elaborati in sinergia attiva con le associazioni agricole, fra cui Coldiretti, Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani e Copagri. È il primo importante aggiornamento realizzato dall’adozione (nel 2008) del regolamento a oggi. Nell’ambito della strategia di gestione dei cinghiali è un ulteriore tassello che va incontro alle esigenze degli agricoltori, i più colpiti da un’emergenza che riguarda l’Italia da nord a sud.
I nuovi criteri di indennizzo danni da cinghiali
I nuovi criteri prevedono una significativa riduzione dei tempi per l’accertamento dei danni da parte del Reparto Carabinieri Parco, oltre a un premio pari al 10% dell’indennizzo stimato qualora l’agricoltore collabori con l’Ente Parco in attività di prevenzione, realizzando opere come recinzioni elettrificate. È previsto un indennizzo per le spese di smaltimento delle carcasse se la morte dell’animale è da ricondursi ad attacchi causati da lupi. Infine, non verrà più applicata la decurtazione del 20% dell’indennizzo stimato.
Tarantini: «Aggiornato regolamento per indennizzo danni»
«Durante la pandemia – dichiara il presidente del Parco, Francesco Tarantini – il numero dei cinghiali è cresciuto incontrollato, distruggendo colture e causando squilibri ambientali e incidenti stradali. Perciò abbiamo ritenuto necessario aggiornare il regolamento per l’indennizzo danni da fauna selvatica, i cui criteri nascono da un confronto con le associazioni agricole. Ogni anno paghiamo indennizzi alle aziende agricole per circa 90mila euro, ma ciò non ripaga gli agricoltori dei loro sforzi che sfumano in terreni e raccolti distrutti».
Le modifiche al regolamento, aggiunge Tarantini, «rientrano in una più ampia strategia di contenimento che comprende le catture selettive tramite chiusini e la definizione del regolamento delle aree contigue, per esercitare la caccia controllata nelle aree limitrofe al Parco. Questo impegno va in parallelo al monitoraggio della specie e all’attuazione del progetto pilota FiCiPAM (Filiera Pilota del cinghiale e degli ovicaprini nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia) che punta a una filiera sostenibile del cinghiale con sistemi innovativi di cattura, macellazione e impiego in sicurezza delle carni».
I nuovi “Criteri e requisiti per l’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e forestali e al patrimonio zootecnico nel territorio del Parco” e il modello di domanda per farne richiesta sono consultabili sul sito del Parco:
https://www.parcoaltamurgia.gov.it/index.php/ente-gestore/regolamenti