Un prototipo di drone quadricottero (a quattro eliche) con motore endotermico, alimentato con bioetanolo e guida autonoma per il monitoraggio e il telerilevamento di dighe e canali: è questa l’idea, che ha fatto vincere alla piacentina “Dart 242”, la seconda edizione della startup competition “Il Valore dell’Acqua 4.0”, promossa dal Consorzio di bonifica di Piacenza e dalla Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali della locale Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, coordinata da Urban Hub Piacenza .
Il velivolo potrà avere applicazioni anche nel settore agricolo (quando la normativa lo consentirà) per attività di diserbo, fertilizzazione, trattamenti fitosanitari e irrigazione d’emergenza: il drone ha un’autonomia di oltre 120 minuti e può trasportare carichi fino a 25 chilogrammi con una velocità massima di 90 chilometri orari.
Consulenza e premio in danaro
Grazie alla dotazione messa a disposizione da Urban Hub Piacenza, il progetto riceverà servizi di consulenza “sales, marketing & distribution”, oltre ad un voucher in denaro per la sperimentazione sul campo della propria innovazione all’interno del comprensorio del Consorzio di bonifica e delle aree gestite dalla facoltà universitaria.
A sfidarsi nella seconda edizione della competition piacentina sono state 10 startup provenienti da tutta Italia con idee innovative, replicabili anche in altri contesti.
Principali applicazioni
Gli ambiti di applicazione sono stati:
- sistemi di manutenzione e monitoraggio degli impianti;
- monitoraggio dei fenomeni naturali;
- energie rinnovabili;
- sostenibilità ambientale;
- qualità delle acque;
- agrovoltaico;
- riduzione dei consumi idrici;
- sistemi di comunicazione in ambito Agritech.
Nuovi scenari per il futuro
«L’iniziativa piacentina è complementare ad altri progetti di ricerca, da noi sostenuti, come Positive per l’ottimizzazione irrigua ed Agri4food sul futuro dell’acqua per l’agricoltura e l’ambiente, confermando così, ad ogni livello, il nostro concreto impegno verso nuovi scenari di futuro» commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi per la gestione e la Tutela del territorio e delle Acque irrigue (Anbi).
«E’ infatti solo attraverso l’innovazione - conclude Massimo Gargano, direttore generale di Anbi – che si possono individuare soluzioni nel segno dell’unica sostenibilità possibile: quella, che coniuga esigenze ambientali, economiche e sociali».