Il valore totale del commercio agroalimentare dell'Ue (export più import) nel periodo gennaio-ottobre 2021 ha raggiunto un valore di 268,1 miliardi di euro, con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Le esportazioni sono aumentate del 7% a 162,8 miliardi di euro, mentre le importazioni sono cresciute del 4% a 105,3 miliardi di euro, per un surplus commerciale agroalimentare totale di 57,5 miliardi di euro.
Si tratta di un aumento del 14% rispetto al corrispondente periodo del 2020.
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Gli States, clienti affezionati del nostro vino
La maggiore crescita delle esportazioni è stata verso gli Stati Uniti, che sono cresciuti di 2,4 miliardi di euro, pari al 7%, trainati dalle ottime performance di vino, alcolici e liquori, cioccolato e dolciumi.
Inoltre, le esportazioni verso la Corea del Sud e la Svizzera sono aumentate rispettivamente di 698 milioni di euro e 588 milioni di euro, mentre sono stati registrati aumenti anche delle esportazioni verso Norvegia (+473 milioni di euro o 12%) e Israele (+395 milioni di euro o 23%).
Piccolo rimbalzo nel Regno Unito
Le esportazioni verso il Regno Unito durante questo periodo sono aumentate marginalmente, con un aumento di 39 milioni di euro, pari allo 0,1%. Le esportazioni verso il Regno Unito sono state particolarmente depresse nella prima parte dell'anno e questo leggero aumento riflette la forza del loro rimbalzo nel corso dell'anno.
In controtendenza
Nonostante il significativo aumento complessivo delle esportazioni agroalimentari, le performance verso alcuni Paesi sono apparse in sofferenza. Il calo maggiore è stato registrato in Arabia Saudita, che sono diminuite di 548 milioni di euro, pari al 15%, in gran parte a causa dei minori invii di grano, orzo e preparati a base di cereali. Altre diminuzioni notevoli sono state registrate verso Hong Kong (-245 milioni di euro o -12%) e Kuwait (-130 milioni di euro o -21%).
Cala la dipendenza dall’import
Nonostante la continua ripresa del valore delle esportazioni verso il Regno Unito, le importazioni da lì sono diminuite più di quelle da qualsiasi altro paese, in calo di 3,3 miliardi di euro, pari al 26%. Un calo significativo è stato registrato anche dalle importazioni dagli Stati Uniti, scese di 625 milioni di euro, pari all'8%, e dalle importazioni dal Canada (-256 milioni di euro pari al -11%), Svizzera (-119 milioni di euro pari al -3%) e Tunisia (-117 milioni di euro o -19%).
Le referenze top
Per quanto riguarda specifiche categorie di prodotti, i primi dieci mesi del 2021 hanno visto importanti incrementi dei valori delle esportazioni di vino (+3 miliardi di euro pari al 27%) e alcolici (+1,4 miliardi di euro pari al 26%). Altri aumenti del valore delle esportazioni sono stati osservati negli oli di colza e girasole (+808 milioni di euro o 31%), cioccolato e dolciumi (744 milioni di euro o 11%) e cereali grezzi (+686 milioni di euro o 31%).
E quelle bottom
Notevoli diminuzioni sono state invece registrate per le esportazioni di alimenti per l'infanzia (-763 milioni di euro o -10%) di carne suina (-348 milioni di euro o -4%) e frumento (-304 milioni di euro o -5%) Gli incrementi più notevoli nel valore delle importazioni sono stati osservati panelli (+1,3 miliardi di euro o 25%), semi di soia (+1,3 miliardi di euro o 30%), acidi grassi e cere (+915 milioni di euro o 36%), mentre le diminuzioni più elevate sono state visto in frutta tropicale, noci e spezie (-602 milioni di euro o -5,3%) e succhi di frutta (-200 milioni di euro o -11,9%).