L’Unione europea alza l’asticella degli obiettivi di riduzione dei gas serra.
Con 486 voti favorevoli, 132 contrari e 10 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato infatti ieri in via definitiva la revisione del regolamento sulla condivisione degli sforzi che stabilisce i livelli vincolanti di riduzioni annuali delle emissioni di gas serra per l’agricoltura e altri settori come il trasporto su strada, il riscaldamento degli edifici, i piccoli impianti industriali e la gestione dei rifiuti.
Settori che nel loro insieme, secondo Bruxelles, sono responsabili di circa il 60% di tutte le emissioni dell'Unione.
Vincolo per tutti i Paesi membri
La nuova normativa innalza l'obiettivo di riduzione dei gas serra, da raggiungere entro il 2030, dal 30 al 40% rispetto ai livelli del 2005. Tutti i paesi dell'Ue dovranno ridurre le emissioni di gas serra con obiettivi che variano dal 10 al 50% a seconda del pil pro capite.
Ogni anno, gli Stati Membri dovranno inoltre garantire di non superare la propria quota annuale di emissioni di gas serra. Il testo deve ora essere formalmente approvato anche dal Consiglio Dei Ministri dell'Unione Europea e poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Ue ed entrare in vigore 20 giorni dopo.
Regole certe su fotovoltaico, biogas e biomasse
Solo pochi giorni fa Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, aveva affermato che gli agricoltori vogliono fare di più per questo obiettivo, ad esempio dando il loro contributo sul fronte dele energie rinnovabili, ma servono regole certe.
Nel corso della due giorni "Farming possible", organizzata a Roma dal Cib (Consorzio italiano Biogas) Giansanti auspicava «un piano di crescita della produzione nazionale di energia rinnovabile che integri e diversifichi le fonti di approvvigionamento».
«Il settore agricolo può dare un contributo determinante su fotovoltaico, biogas (cogenerazione/biometano) e biomasse».
Il regime fiscale sia più favorevole
Oggi le aziende del biogas rappresentano il 6,5% della produzione rinnovabile italiana ma si può fare di per riuscire a mettere in atto quanto previsto dal Pnrr. «Al riguardo è fondamentale la definizione in tempi rapidi di un regime fiscale sugli impianti a biogas esistenti. analogamente per confagricoltura e' necessario valorizzare la digestione anaerobica per il settore dell'allevamento, ancor più centrale in funzione dell’innalzamento degli obiettivi di riduzione dei gas serra».