Fa registrare un sensibile aumento la superficie destinata alla coltivazione della barbabietola da zucchero nel nostro Paese, che quest’anno si attesta sui 30.000 ettari (+25% circa rispetto al 2023).
La produzione attesa dovrebbe garantire la piena funzionalità degli impianti di Minerbio (Bo) e Pontelongo (Pd). La coltura è diffusa soprattutto in Emilia-Romagna, dove interessa oltre 17.000 ettari, e Veneto (circa 8.500 ettari), ma è presente anche in altre regioni quali Marche, Lombardia, Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Toscana e Umbria.
Molti i fattori alla base di questo incremento delle superfici, come sottolinea Coprob-Italia Zuccheri, l’unico player nazionale nel settore bieticolo-saccarifero. Tra i primi, senza dubbio il buon prezzo, concordato prima della semina e garantito dalla cooperativa già al momento della firma del contratto di coltivazione, pari nel 2024 a 60 euro a tonnellata per le bietole convenzionai ed a 90 euro a tonnellata per le bietole biologiche. A questi valori, aumentati negli ultimi due anni per migliorare la redditività delle aziende agricole che investono in questa coltura, si aggiungono altri 2 euro a tonnellata grazie al contributo Coprob destinato alle aziende certificate Sqnpi e Bio.
Quotazioni ottime
Dalla materia prima al prodotto trasformato, anche lo zucchero fa registrare quotazioni decisamente interessanti, attestatesi nel 2023 mediamente attorno ai 900 euro a tonnellata con picchi anche di oltre 1.200 euro nei primi mesi dell’anno. Ottimi risultati anche sul fronte delle quantità commercializzate, con lo zucchero Nostrano Coprob che nel 2023 ha messo a segno un incremento del 27% dei volumi collocati.
«Tra i fattori che hanno portato a un netto aumento delle superfici», ha sottolineato Alessandro Gazzotti, responsabile Marketing e Innovazione di Coprob-Italia Zuccheri, «anche la grande resilienza della barbabietola da zucchero, una coltura che, grazie alle lunghe radici estese in profondità, può resistere meglio di altre a prolungati periodi di siccità. Un elemento sicuramente fondamentale di fronte ai cambiamenti climatici che stanno sempre più velocemente ed intensamente influenzando anche l’agricoltura».
Per affrontare con successo queste trasformazioni, negli ultimi anni sono stati effettuati importanti investimenti nella ricerca genetica ottenendo nuove varietà molto promettenti. Negli ultimi tempi sono state introdotte, tra l’altro, varietà autunnali che si seminano già in ottobre e si affiancano a quelle primaverili seminate da gennaio a fine marzo-inizio di aprile. In questo modo, si può contare su una finestra ampia di produzione durante l’estate con le raccolte che partono a fine luglio e possono arrivare anche ad ottobre inoltrato.
Bio e nuove tecnologie
Da non sottovalutare poi la capacità della bietola di migliorare le caratteristiche del terreno al quale rilascia sostanze nutritive utili per la rotazione delle coltivazioni come grano e mais e per questo è considerata una coltura “altruista”.
«La barbabietola», ha detto Vera Dazzan, responsabile delle Certificazioni Agricole di Coprob-Italia Zuccheri, «è anche una coltura sostenibile grazie alla sua potenzialità di accumulo del carbonio nel terreno ed alle moderne tecniche green seguite dagli agricoltori soci e conferenti. Una filosofia produttiva sposata con convinzione, come testimonia il costante e consistente aumento delle aziende che aderiscono alla certificazione Bio (circa 150 per una superficie di oltre 1.700 ettari) e Sqnpi (circa 1.637 per una superficie di circa 22.300 ettari). In linea con questa filosofia, la cooperativa sta sviluppando sempre più l’adozione di tecnologie innovative che rappresentano una evoluzione dell’agricoltura di precisione e approdano all’Agricoltura 4.0».
«Innovazione, uso razionale delle risorse e rispetto dell’ambiente», ha dichiarato Moreno Basilico, direttore generale di Coprob-Italia Zuccheri, «sono i principi fondanti di questa nuova agricoltura grazie alla quale le aziende possono aumentare la sostenibilità ambientale, economica e sociale della propria attività. E grazie a queste caratteristiche la barbabietola rappresenta un patrimonio importante per l’intero territorio». «Un risultato ottenuto attraverso il grande impegno dei bieticoltori di Coprob che hanno dato continuità allo zucchero italiano. L’obiettivo per il futuro», conclude Basilico, «è adeguare la coltivazione della barbabietola al nuovo contesto, agendo su tutti i fattori di produzione e calandosi nei diversi areali, ognuno con la propria specificità. Tutto ciò all’insegna della migliore imprenditorialità cooperativa per dare sviluppo all’unica filiera dello zucchero 100% italiano».