L’acqua genera per l’economia italiana un valore aggiunto di 367,5 miliardi di euro (considerando ciclo idrico esteso, impatto indiretto, indotto, gestione in economia e acqua come input produttivo). Un bene fondamentale per circa 1,8 milioni di imprese in Italia, Paese al secondo posto in Europa per prelievi destinati all’agricoltura (56% nel periodo 2015-2019), subito dopo la Spagna. Il settore primario consuma mediamente 4.460 metri cubi per ettaro e restituisce acqua per il 93,7%. Questi i dati diffusi a Roma nell’ambito dell’evento "Water management nell’agroindustria, per una gestione responsabile delle risorse" promosso da Agronetwork, Confagricoltura e Heineken Italia.
In Italia le perdite idriche sono pari a 8,9 miliardi di metri cubi di acqua. Come sostenuto da Confagricoltura, fondamentali, in merito, le risorse del Pnrr (900 milioni per la manutenzione della rete di distribuzione)per la manutenzione dei grandi invasi vetusti, gli incentivi alle imprese e consorzi per innovare la rete, il recupero dell’acqua piovana, l’uso delle energie rinnovabili, la restituzione della risorsa idrica all’ambiente.
Fratin: «Acqua, la nuova emergenza per il settore agroalimentare. Razionalizzare il sistema idrico»
«L’acqua è un bene prezioso e fondamentale per l’agricoltura e il settore agroalimentare, che è un’eccellenza nazionale – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin –. Purtroppo il territorio è minacciato dai cambiamenti climatici e l’acqua è diventata la nuova emergenza. Il mio impegno è razionalizzare il sistema idrico: in Italia ci sono 2.391 gestori. È quindi necessario mettere mano anche al sistema irriguo con tecniche che consumano il meno possibile e incrementare il riutilizzo delle acque».
Nuove dighe
«Dobbiamo costruire nuove dighe e fare aree di raccolta per l’acqua piovana per rilasciarla nei momenti di siccità ed evitando danni quando piove troppo. Il nostro piano di adattamento al cambiamento climatico – ha proseguito Fratin – indica le azioni necessarie, ben 361, e vanno declinate a seconda delle esigenze dei vari territori. Al G7 di Venaria abbiamo sensibilizzato anche gli altri paesi e per la prima volta il forum si è impegnato a istituire una coalizione sull’acqua. Soltanto attraverso una collaborazione sinergica tra tutti gli attori coinvolti potremo affrontare con successo questa sfida epocale».
Infrastrutture irrigue performanti
«La gestione efficiente della risorsa idrica è un asset irrinunciabile per il settore primario – ha sottolineato il vicepresidente di Confagricoltura Sandro Gambuzza –. Infrastrutture irrigue performanti, che consentano stoccaggio e dosaggio dell’acqua, e strategie di contrasto alla dispersione rappresentano una priorità assoluta, a beneficio delle imprese e di tutta la comunità, garantendo vantaggi economici e limitando l’impatto ambientale».
Meno acqua, un esempio virtuoso
«Come Heineken Italia – affermato Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari Istituzionali di Heineken – stiamo accelerando per raggiungere entro il 2030 obiettivi ambiziosi: azzerare le emissioni di CO2 in produzione e lavorare sull’efficienza per ridurre i consumi idrici in tutti i nostri birrifici, passando dai circa 3,5 a 2,9 ettolitri di acqua per ettolitro di birra prodotto».