Cambio al vertice di Coprob-Italia Zuccheri. Dopo 24 anni Claudio Gallerani lascia la presidenza della cooperativa dello zucchero con sede a Minerbio (Bo) a Luigi Maccaferri, bieticoltore di Crevalcore e da tempo membro del consiglio d'amministrazione. Piero Cavrini e Giovanni Tamburini restano vicepresidenti. Nel cda sono entrati il presidente della cooperativa Agrisol Domenico Calderoni e del vicepresidente di Confcooperative Terre d’Emilia Daniele Ravaglia, che avrà delega all’istruttoria dei progetti strategici e alla sostenibilità finanziaria. Lo rende noto la stessa Coprob con un comunicato. La cooperativa impiega 470 dipendenti e ha un fatturato di circa 200 milioni di euro, per una produzione di oltre 200mila tonnellate di zucchero e un portafoglio clienti di circa 800 aziende.
«Sono onorato di rappresentare Coprob e desidero ringraziare il consiglio di amministrazione per avermi dato fiducia – le prime parole del neo presidente – ringrazio tutti i soci, vera forza della cooperativa. L’esperienza in ambito agricolo di Calderoni sarà fondamentale e avere Ravaglia in squadra è una vera garanzia – ha continuato Maccaferri – la sua visione d’impresa, l’esperienza aziendale e la sua conoscenza dell’ambito finanziario ci saranno di grande aiuto nelle sfide che abbiamo davanti».
I programmi per il futuro
E per la più importante realtà bieticolo-saccarifera italiana coop le sfide non mancano. «Grazie alla lungimiranza di Gallerani oggi ereditiamo una grande realtà d’impresa, l’unica rimasta nel nostro Paese a produrre zucchero 100% italiano, valorizzando le produzioni dei bieticoltori italiani – ha spiegato Maccaferri –. Da fare rimane tanto: continuare nella valorizzazione del prodotto Italia Zuccheri, tracciato dal campo alla tavola, consolidare l'efficienza degli zuccherifici e riducendo i consumi e i costi. Soprattutto occorre consolidare la base sociale della cooperativa – ha concluso – facendo riferimento alle ben 3.992 aziende agricole socie di Coprob, presenti in cinque regioni italiane (Emilia-Romagna, Marche, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia-Giulia), per un bacino bieticolo di 29mila ettari».
